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Squarci di sottoBosco 8/10

La Provvidenza non fece mai mancare a don Bosco ciò di cui aveva bisogno, come quella volta che con Mamma Margherita...


Squarci di sottoBosco 8/10

 

La Provvidenza agì abbondantemente nella vita di San Giovanni Bosco, ed egli vi fece sempre affidamento certo che il Signore avrebbe provveduto a tutte le esigenze dei suoi poveri giovani...

 

SottoBosco 8/10

TIME TO LOVE

 

Furono migliaia e migliaia i ragazzi accolti da don Bosco a Valdocco e nelle case salesiane che rapidamente fiorirono in Europa e nel Nuovo Mondo. Migliaia di ragazzi che a Valdocco trovarono una casa ed in don Bosco un padre, riscoprendo il volto di Dio. Abbracciando con uno sguardo l'intera vita di don Bosco, di lui si può affermare, usando le parole di san Giovanni XXIII, che un santo è come la fontana del villaggio a cui tutti indistintamente si portano per attingere acqua ed essere dissetati.

Può dunque forse stupire che, parlando ai suoi salesiani, don Bosco affermava spesso: "Ho sempre avuto bisogno di tutto e di tutti per andare avanti!". Solo chi tutto ha ricevuto sente in cuore il desiderio imperioso di ridonare tutto, questo è il segreto di ogni vocazione. Il cammino di don Bosco fu certamente segnato da fatiche, sacrifici e privazioni, ma fu altrettanto benedetto in modo continuo e incredibile dalla provvidenza.

Definito a buon diritto il più grande mendicante dell'Ottocento, don Bosco, andando in cerca per i suoi merlotti, bussò alle porte dei ricchi e dei potenti d'Italia e d'Europa, scrisse migliaia di lettere, accettò umiliazioni d'ogni genere, sopportò le fatiche di continui viaggi.

Già da ragazzo del resto Giovanni aveva dovuto sperimentare la dura vita del garzone alla cascina Moglia, a Chieri per un anno aveva dormito in un minuscolo sottoscala, per provvedersi del corredo per il seminario aveva dovuto bussare di porta in porta ai Becchi chiedendo aiuto ai vicini. La Provvidenza non mancò mai di soccorrerlo, nei modi e nei tempi più imprevedibili, come racconta lo stesso don Bosco, che conservava un'infinita e incancellabile gratitudine verso i suoi benefattori, ricchi o poveri che fossero, anche a distanza di vari decenni.

Un piccolo fatto ci fornisce la prova della straordinaria creatività della Provvidenza. Nel novembre 1846, preparandosi a rientrare a Valdocco dopo la malattia che lo aveva ridotto in fin di vita, don Bosco chiede a sua madre di seguirlo a Torino, per provvedere insieme alle più urgenti necessità dei ragazzi. Margherita, nonostante il dolore di dover abbandonare le sue colline, accetta subito e così madre e figlio si mettono in viaggio, rigorosamente a piedi, alla volta della capitale. Il cammino è lungo, ma i due viaggiatori non sono certo appesantiti dagli oggetti che portano in spalla: don Bosco ha con sè solo il breviario, il messale ed alcuni quaderni, Margherita un cesto con alcuni oggetti e della biancheria. Fatta sosta a Chieri, arrivano a Torino all'imbrunire, diretti alla volta delle povere stanze affittate da don Bosco a casa Pinardi prima della sua malattia. La situazione è a dir poco problematica: madre e figlio non hanno ad attenderli una casa calda e una cena preparata, mancano di denaro, le spese per l'affitto incombono, anche trovare qualcosa da mangiare non è cosa semplice.

Al Rondò, nascosta nell'ombra della sera, tuttavia è appostata la Provvidenza. Mentre Giovanni e Margherita sono ormai quasi arrivati, incontrano per strada don Giovanni Vola, sacerdote che nei mesi precedenti aveva spesso aiutato don Bosco in oratorio. Vedendo i due viaggiatori stanchi e impolverati, l'amico preoccupato interroga don Bosco sul perchè di quel lungo viaggio a piedi, sul modo in cui intende mantenersi, sulle risorse di cui dispone.

Don Bosco risponde candidamente di esser venuto a piedi per mancanza di denaro, confessa di non aver ancora chiaro il modo in cui procurarsi la cena, ma afferma di confidare pienamente nella Provvidenza. Don Vola è commosso, imbarazzato: vorrebbe aiutare l'amico, pensa, si arrovella, cerca in tasca ma senza risultato, non ha con sè del denaro. Mortificato sta per arrendersi, quando gli balena un'idea: fruga nelle tasche della veste, ne estrae il suo prezioso orologio e senza indugio lo mette in mano a don Bosco. "Vendi questo e provvediti del necessario: io per tornare a casa non ho bisogno di saper l'ora!"  

 

 

Matteo Rupil SDB

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