La baraonda di Halloween, che da qualche anno è arrivata prepotentemente anche da noi, in Italia, è un miscuglio di riti pagani pre-romani, gusto del macabro e tanto business (cioè soldi)...
NONNO, COS’È HALLOWEEN?
Una festa che arriva dagli Stati Uniti, estranea alla nostra cultura. Vi si celebrano le tenebre; la Chiesa invece festeggia i santi e ricorda i defunti.
UN “CARNEVALE” CONSUMISTICO
Persi i contatti con la tradizione celtica, negli Usa e oramai anche da noi, è diventata una ricorrenza che muove grossi giri d’affari.
NONNO, TRA POCO È HALLOWEEN! I MIEI AMICI SI VESTIRANNO DA ZOMBI, DA STREGA, DA SCHELETRO E DA DIAVOLO. A ME NON PIACCIONO TANTO I MOSTRI, MA CI SARÀ UNA FESTA, E PER PARTECIPARE CREDO CHE MI TRAVESTIRÒ DA MUMMIA!
Ti correggo nipotino mio, tra poco è la festa di Ognissanti, e poi dei defunti. Sono le occasioni che Dio ci dà per ricordare i nostri cari che hanno lasciato questo mondo, e soprattutto per ricordarci che la vita è il terreno su cui si gioca la nostra partita per la santità, assieme ai tantissimi santi che ci hanno preceduto e che ci sono accanto, con cui faremo festa in Paradiso!
NONNO, MA CHE COS’È ESATTAMENTE HALLOWEEN?
La baraonda di Halloween, che da qualche anno è arrivata prepotentemente anche da noi, in Italia, è un miscuglio di riti pagani pre-romani, gusto del macabro e tanto business (cioè soldi). È arrivata dagli Stati Uniti e dal mondo anglosassone e affonda le sue origini nella cultura celtica nord-europea. Per i celti l’anno non iniziava il primo di gennaio, bensì il primo di novembre, quando terminava ufficialmente la stagione calda e iniziava la stagione delle tenebre e del freddo, in cui si stava rintanati nelle proprie case, con le provviste accumulate nei mesi soleggiati.
In questa occasione si festeggiava una sorta di capodanno, che questi popoli pagani dedicavano a Samhain, il loro dio della morte. Ritenevano che, in quei giorni di passaggio dalla luce alle tenebre invernali, fantasmi e spiriti varcassero il confine che li separa dal nostro mondo e fosse quindi possibile comunicare con loro. Come tutti i popoli, desideravano che i loro nonni e bisnonni fossero ancora vivi e immaginavano di poterli aspettare almeno una volta l’anno: troppo poco, ma almeno una volta l’anno. Per questo accendevano lanterne, compivano rituali propiziatori, lasciavano dolci e bevande sulla soglia di casa sperando di poter riabbracciare e far festa ancora una volta coi loro defunti.
Quando queste popolazioni furono annesse all’Impero romano, le loro usanze non furono estirpate, ma portate a compimento nella luce della fede in Gesù Cristo. Nell’anno 835 d.C., papa Gregorio Magno spostò la festa di Ognissanti, dedicata a tutti i santi del paradiso, dal 13 maggio al 1° novembre. Poi, nel X secolo, fu introdotta la festa del 2 novembre, il giorno dei morti, dedicato alla memoria delle anime degli scomparsi. L’intuizione dei Celti sul contatto con i cari defunti e sulla vita oltre la morte non fu quindi schiacciata e distrutta, ma valorizzata e illuminata dalla luce della Rivelazione. In inglese la festa di Ognissanti si chiama All Hallows’ Day; la vigilia del giorno di Ognissanti, cioè il 31 ottobre, si chiama All Hallow’ Eve. Queste parole si sono trasformate prima in Hallows’ Even, e da lì in Halloween.
Ora, si dà il caso che i riti pagani celtici non siano mai del tutto scomparsi dai Paesi nord-europei. A metà del 1800 un’epidemia spinse quasi un milione di irlandesi a emigrare in America portando con sé le proprie usanze, tra cui anche quella di festeggiare Halloween alla loro vecchia maniera. Negli Stati Uniti tutti questi rituali folcloristici (i travestimenti bizzarri, lo scambio di dolci, le lanterne, le danze e i falò) hanno attecchito, e sono diventati il pretesto per organizzare feste e spendere soldi (mediamente due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi e feste per il 31 di ottobre!), trascurandone completamente il significato religioso.
E così oggi Halloween non è più né la festa pre-cristiana dei celti, né la ricorrenza cristiana di Ognissanti, ma solo un macabro carnevale in cui si esaltano streghe, demoni, mostri e altre creature orribili. Noi però non dobbiamo dimenticarci che la notte dei santi e il giorno dei morti hanno tutt’altro valore! Preghiamo per chi ci ha preceduto nel Regno dei Cieli, e rallegriamoci ancora una volta perché Cristo ha vinto la morte e noi con lui risorgeremo alla vita eterna!
AA.VV.
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