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Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi: amore e fede

Conosci questa coppia di Beati? Leggi qui come si sono fidanzati...


Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi: amore e fede

 

Partivano da posizioni diverse: Maria, come spesso lo sono le donne, era molto più gioiosa e incline a puntare verso il cielo. Aveva una fede forte e radicata che manifestava con vivacità e convinzione.

 

A Luigi, molto preso dalle questioni che riguardavano pratiche, leggi e tribunali, piaceva conversare con quella ragazza così vera e sincera e fiera delle sue convinzioni.

 

Accadde che dopo un tempo faticoso di divergenze familiari, Luigi si ammalò di una grave forma di gastroduodenite e i medici ormai nutrivano poche speranze di salvarlo. Quando sembrava che il ragazzo stesse reagendo bene alle cure, si sviluppò una peritonite che apparve come il colpo di grazia e invece, saldò l’ulcerazione gastroduodenale sì che Luigi poté avviarsi lentissimamente verso la guarigione.

I genitori di Maria si interessarono molto alla salute di questo giovane e Maria soffrì molto per il timore che Luigi morisse. Questa sofferenza la spinse a cercare nella preghiera un aiuto e un sostegno e quando si accorse di aver ottenuto la grazia che chiedeva, si rende conto che la gioia per la guarigione di Luigi sarà più grande di quanto lei stessa avrebbe creduto.

Ebbe inizio così uno scambio di lettere. Maria invia a Luigi un’immagine della Madonna di Pompei con queste parole: “Questa è l’immagine davanti alla quale ho tanto pregato e supplicato per la sua salute. La baci ogni sera e ogni mattina e la tenga sempre con sé. Il Signore e questa Beata Vergine benedicano Lei e i Suoi”.

 

Questa immaginetta, accuratamente protetta da una busta, fu conservata da Luigi, nel suo portafoglio, per 47 anni, fino alla morte.

 

Il 15 marzo 1905 i due si svelarono i reciproci sentimenti e il 31 ebbe luogo il fidanzamento ufficiale. Nei mesi che seguirono ci fu una notevole corrispondenza tra i due.

Ecco cosa scrive Luigi il 29 luglio del 1905:

 

“…Tu sei stata la fata mia benefica, che mi ha salvato l’anima dallo scetticismo ed io t’ho fatto in cambio la mia Madonna che venero e che adoro. Amami sempre così, Maria, e tu troverai sempre nel mio affetto e nella mia devozione ogni maggior conforto che l’amore di un uomo possa dare, poiché tutta la mia vita io l’ho dedicata, consacrata a te. Sento che dall’amore tuo io sarò sempre più spinto alla bontà e all’operosità, poiché in quell’amore io troverò sempre il più nobile e il più prezioso compenso ad ogni mio sforzo. Il mio sogno è quello di una vita di lavoro e di amore: affaticarmi nel lavoro, riposarmi nelle gioie dell’amore nostro e della nostra famiglia, questa l’alterna vicenda della vita che io vagheggio, attingendo nell’affetto tuo la forza e il coraggio per sopportare ogni dolore e superare ogni avversità. La realizzazione di questo sogno dipende da te”.

 

Pochi mesi più tardi, il 25 novembre del 1905, dopo appena otto mesi di fidanzamento, Luigi e Maria celebravano a Roma il loro matrimonio dando inizio ad un’avventura che li porterà alle alte vette della santità.

 

 

Giovanna Abbagnara

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