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“Gesù sì, Chiesa no?” da Giovani per i Giovani

La bellezza del volto della Chiesa sta nel riflettere la bellezza del volto del suo Signore.Allora ha senso la frase che sempre più sovente corre sulla bocca di molti giovani e non: “Gesù si, Chiesa no?”. La tendenza a dividere Gesù dalla Chiesa, a mostrare un indice di gradimento per Gesù e insieme una punta di ostilità verso la Chiesa, non porta da nessuna parte.


“Gesù sì, Chiesa no?” da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 01 gennaio 2002

Molti oggi, che discutono di teologia, di catechesi, hanno una tale bravura, una tale sottigliezza e scioltezza di linguaggio, che lasciano sempre incerti chi li sta ascoltando proprio su quello che è il centro del nostro essere cristiani, cioè se Gesù Cristo sia vivo oggi, fra noi, come persona unica, irripetibile, singolare, così come lo era prima della sua morte, oppure se sia vivo solo il suo messaggio, la sua grande dottrina morale. C’è una tale “sofisticheria” oggi, nel discorso teologico e catechistico, per cui questo, che è il nodo essenziale della nostra fede viene disatteso.

Se Gesù Cristo è persona viva, dove lo posso incontrare? Perché se è una dottrina basta prendere in mano il libro del Vangelo, ma se è una persona non la si incontra in un libro! Dove lo incontro perciò? Nella Chiesa, nella Chiesa concreta. É lei che dice oggi “Ecco l’agnello di Dio!”, é lei che lo annuncia, é nella Chiesa che Gesù Cristo é vivo, nei Sacramenti della Chiesa. É nella Chiesa che si costruisce, nell’incontro con Cristo, nella fede, la comunione vera.

Nessuna manifestazione di Cristo, neanche la più interiore, la più meravigliosa, la più mistica, può mai essere staccata dalla carne e dal sangue della Chiesa, dalla concretezza storica della Chiesa. Senza la Chiesa, la persona unica di Cristo risorto finisce sempre per ridursi ad un’idea, o ad una dottrina, o ad un sentimento; tenete presente che ci si innamora delle persone e non delle idee.

Allora ha senso la frase che sempre più sovente corre sulla bocca di molti giovani e non: “Gesù si, Chiesa no?”. La tendenza a dividere Gesù dalla Chiesa, a mostrare un indice di gradimento per Gesù e insieme una punta di ostilità verso la Chiesa, non porta da nessuna parte. La Chiesa è il luogo e il prolungamento dell’azione e della Parola di Gesù. Altrimenti il grande pericolo è che il nostro rapporto con Cristo sia alla mercé della nostra immaginazione, della nostra interpretazione, del nostro stato d’animo. Cristo sarebbe lontano e perciò sarebbe vittima della nostra interpretazione se non vivesse nella Chiesa Vivente; sarebbe totalmente soggettivo.

Cristo si fa conoscere, si rende accessibile e dunque ci dà il suo Spirito nella Chiesa, attraverso la Sacra Scrittura, i Sacramenti i ministri e il Magistero. La Chiesa è l’umanità resa nuova.

Vivere nella Chiesa è la possibilità di rivivere l’esperienza di Zaccheo; è la possibilità di sentirsi dire ogni giorno da Gesù: “Scendi perché oggi devo venire a casa tua”. Questo episodio ci fa capire che incontrare il Signore non significa, come invece molto spesso crediamo, fare quello che Lui ti dice di fare, ma consiste nel lasciarci vincere da questo incontro stesso nel quale Gesù ti invita a stare con lui. C’è un solo modo, un solo metodo, una sola strada per incontrare Cristo: vivere l’esperienza della Chiesa, perché la Chiesa è vivere con Cristo.

Dall’intervento tenuto al Meeting MGS Triennio tenuto da d. Piero Bianchi

Versione completa su:  Uomini: “Personaggi in cerca di Autore”

don Piero Bianchi

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