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Un Giro sulla Biro da Giovani per i Giovani

Il criterio di lettura vuole che un libro sia buono quando, finito di leggerlo, proviamo gratitudine e riconoscenza. Se ci pensiamo ed abbiamo fatto anche una minima esperienza, siamo convinti che le pagine di un romanzo o di un saggio culturale ci aprano orizzonti sconosciuti...


Un Giro sulla Biro da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 07 luglio 2005

 'Fare come minimo delle pause di 15 minuti dopo ogni ora di utilizzo. Non giocare se si è stanchi o si ha dormito poco. Va ricordato che anche coloro che non hanno mai sofferto di epilessia potrebbero essere soggetti ad attacchi epilettici. Si consiglia di consultare un medico qualora durante il gioco dovesse insorgere uno dei seguenti sintomi: vertigini; alterazione della vista; contrazioni muscolari; perdita dell'orientamento; confusione mentale; convulsioni '.

No, non è la posologia di un medicinale pericoloso ma l'avvertenza riportata dal CD-Rom del videogioco Deus Ex!! Molti ragazzi (e non) spendono ore davanti al terminale seguendo le peripezie dell'eroe di questo gioco d'azione e violenza. Accendono il computer appena rientrati da scuola, dall'università, dall'ufficio, dall'attività sportiva: prima e invece di qualunque lettura di carta stampata. Ogni discorso sulla lettura oggi nell'epoca del web, non può che cominciare da qui.

 

 

ESALTAZIONE DELLA NON-LETTERATURA

 

L’aura sacrale di cui era rivestita la letteratura, quella vera, è oggi dissolta a favore di una comunicazione veloce ed incisiva che passa attraverso canzoni, slogan, pubblicità. Il problema è che queste forma di espressione sono fin troppo rapide, tanto da sacrificare qualsiasi spessore e densità, puntando non a far pensare, ma a colpire nella durata minima del consumo immediato, e poi sono messaggi-merce, legati all’interesse commerciale di una rendita manifesta.

 

 

RITORNO AL CLASSICO

 

“La letteratura- come l’amore, l’amicizia o anche solo uno sguardo sul mare o sui colori della stagione- dovrebbe essere un momento privilegiato di vivere il presente, di accostarsi all’epifania della vita rivelata da una pagina, che si legge non perché quella pagina serva a un disegno da realizzare, ma perché essa ci fa guardare meglio in faccia il riso e la morte…”(C. Magris).

Ogni libro ha una sua propria vita. Esso è conoscenza, fantasia, divertimento, cultura. Ce n’é per tutti i gusti, ma soprattutto può diventare strumento di consapevolezza e libertà, contribuire allo sviluppo del senso critico e aiutare al cambiamento: dentro e fuori di noi.

La lettura di un buon libro è infatti ancora la via privilegiata per una vera crescita interiore; come essere certi di star leggendo un buon libro e non piuttosto una patacca velenosa che ci ruba tempo? Invito a prediligere autori ed editori 'alternativi agli alternativi', usando il criterio del classico: un libro è un classico quando apre un mondo, svela un passato e predispone un presente migliore. Si parta da opere antiche o moderne, a seconda dei gusti.

Perché leggere i classici? Molti penseranno che leggere i classici sia inutile oggigiorno, perché prevale nel mondo dello studio e del lavoro la specializzazione. Quindi la domanda cruciale è questa: la scuola deve fornire gli strumenti operativi ed i metodi di studio per “imparare ad imparare” oppure deve insegnare solo e soltanto professioni e mestieri ? Se è vero che il mondo del lavoro ha bisogno di specializzazione e che allo stesso tempo la scuola pubblica registra la carenza di formazione professionale, è altresì vero che nel mondo dei mestieri e delle professioni è obbligatorio un aggiornamento costante, che richiede flessibilità mentale. Guarda caso proprio i classici della letteratura e della filosofia possono dare un ottimo imprinting ed una forma mentale adeguata allo studente.

  

 

COSA LEGGERE?

Il criterio di lettura vuole che un libro sia buono quando, finito di leggerlo, proviamo gratitudine e riconoscenza. Se ci pensiamo ed abbiamo fatto anche una minima esperienza, siamo convinti che le pagine di un romanzo o di un saggio culturale ci aprano orizzonti sconosciuti, ci fanno volare sulle ali della fantasia e dei grandi interrogativi. Abbiamo anche provato che la ricchezza più grande e vitale che possiamo ricevere dalla lettura, è quella che ci pone a contatto con le risposte forti sulla vita. Il nostri spirito si nutre e prende coraggio.

Apertura di un mondo (“il libro deve coinvolgere al massimo l’intelligenza e la sensiblità del lettore. Quando in un libro, una frase o una parola ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, provocando circuiti fantastici, allora, solo allora, risplende il valore di un testo” G. Einaudi) e gratitudine (“quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che appena li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira”, J.D. Salinger) rivelano la bontà dell'aver letto.

 

Lasciarsi sedurre dalla lettura è una 'debolezza' che vale davvero la pena di provare.

Buona lettura, dunque!

 

 

TI CONSIGLIO

 

Manuale di piccolo circo, Claudio Madia.

Quella del piccolo circo è l’arte più fantasiosa, buffa, fisica, selvaggia e rigorosa del mondo. Questo libro è un piccolo sussidio per l’animazione, la clowneria, la giocoleria e la teatralizzazione che non dimentica di mettere in chiaro i concetti chiave dell’arte: chiarezza, intensità, essenzialità. Un libro piacevolissimo, utile per conoscere il cuore del circo e qualche piacevole trucco.

 

Margherita Dolcevita, Stefano Benni.

Molti dicono che non sia la migliore storia di Benni, certo è che si è dimostrato ancora una volta un grande. Le parole sono come succose ciliegie che ci attirano, una dopo l’altra, in una narrazione fresca, agile e arguta.

 

La neve se ne frega, Luciano Ligabue.

Interessante l’immagine di un mondo futuro super tecnologizzato ed assolutamente privo di ogni libertà. Ligabue come scrittore è un po’ “mediano”, ma lo spunto narrativo è sicuramente interessante.

Chiara Bertato

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