A oltre due mesi dal sequestro choc delle oltre 200 liceali i Boko Haram sono tornati ad attaccare alcuni villaggi del nord-est del Paese e hanno catturato una novantina tra ragazze, ragazzi e bambini.
La Nigeria è ancora una volta sotto l'incubo dei rapimenti. A oltre due mesi dal sequestro choc delle oltre 200 liceali - di cui ancora si ignora la sorte - i Boko Haram sono tornati ad attaccare alcuni villaggi del nord-est del Paese e hanno catturato una novantina tra ragazze, ragazzi e bambini.
Ma il terrore ha toccato anche l'area di Kaduna, nel centro del Paese, dove 38 persone - in maggioranza donne e bambini - sono state uccise dopo un raid di un gruppo armato a due villaggi. L'area è da anni teatro di violenze e scontri interetnici.
Gli attacchi nel nord-est, non ancora rivendicati, si sono verificati tra giovedì e sabato scorsi, in alcuni villaggi dell'area di Damboa, non lontano da Maiduguri, capitale dello Stato del Borno. Nei raid i militanti islamici avrebbero tenuto sotto scacco per circa tre giorni gli abitanti dei villaggi e poi avrebbero distrutto le loro case. Negli attacchi - stando all'agenzia France Presse che cita fonti anonime di Maiduguri - sarebbero anche rimaste uccise una trentina di persone.
Angoscia ma anche orrore. Tra le persone prelevate ci sono infatti anche dei bambini - hanno riferito alcuni funzionari - che avrebbero tra i "tre e i dodici anni". Non c'è però certezza sul numero esatto dei rapiti. Secondo alcune fonti sarebbero "una sessantina", mentre funzionari locali citati dal quotidiano Vanguard hanno parlato di "novanta giovani", di cui "60 ragazze". L'area è la stessa dove a metà aprile i miliziani sequestrarono le 200 liceali con la minaccia di venderle come schiave dopo averle costrette a convertirsi all'islam.
Ferma condanna della nuova azione terrorista è stata espressa dal ministro degli Esteri Federica Mogherini. "Nel colpire bambini, giovani e madri si vuole colpire un intero Paese e condizionarne il futuro - ha detto il ministro -. La comunità internazionale si è mobilitata e continuerà a sostenere gli sforzi del presidente Goodluck Jonathan", ha aggiunto Mogherini.
Secondo un esperto di sicurezza, Ryan Cummings della società sudafricana Red 24, con questo nuovo sequestro i Boko Haram starebbero cercando di attirare ancora una volta l'attenzione della comunità internazionale per "tentare di riprendere le trattative" con le autorità nigeriane e riproporre uno scambio tra le giovani sequestrate e i loro miliziani in carcere.
A inizio maggio, circa tre settimane dopo il sequestro delle liceali, i jihadisti diffusero un video delle giovani e proposero uno scambio di prigionieri. Il governo di Abuja si oppose a tale trattativa, affermando che non spettava ai fondamentalisti porre delle condizioni. Le immagini diffuse dai miliziani che mostravano un centinaio di giovani donne, impaurite, coperte dal velo e riunite in preghiera, fecero il giro del mondo e suscitarono indignazione e rabbia.
Intanto secondo la stampa nigeriana otto studentesse delle 200 liceali rapite sono riuscite a fuggire dalla prigione dove erano trattenute dai miliziani. "È stato il potere di Dio che ci ha fatto mettere in salvo", ha raccontato ancora sconvolta una delle ragazze.
Dal 2009 i Boko Haram stanno seminando il terrore nelle regioni del nord-est. Nella loro lotta contro la cultura occidentale, i jihadisti hanno preso di mira le chiese, gli edifici religiosi e l'esercito. Una "guerra" che secondo alcune ong sarebbe costata la vita a migliaia di civili.
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