Santi e Testimoni

La gioia del dono di Maria

Perché Gesù ci domanda di amare la Madonna? Perché ci ha lasciato la Madonna?


del 01 gennaio 2002

 

Ricordo che una volta, facendo il catechismo ai bambini, chiesi loro se potevano darmi la loro mamma. Fu un coro di no perché la mamma è la cosa più preziosa.

Ma Gesù ci ha dato sua madre, e il dono di Maria è un grande dono che Gesù ci fa, dopo il suo corpo e il suo sangue.

Ognuno di noi ha certamente, nella sua vita spirituale, un santuario mariano preferito dove ha ricevuto molte grazie. Ognuno ha, nella propria vocazione, delle grazie ricevute da Maria e ognuno di noi ha una preghiera mariana preferita. Racconto la mia esperienza.

Nel mio Paese, vi è il santuario nazionale di La Vang, dove è avvenuta, più di duecento anni fa, l'apparizione della Madonna, riconosciuta dalla Santa Sede. Nella mia vita di sacerdote sono legato a Nostra Signora di Lourdes. Da quando sono venuto in Europa per studiare, sono stato ogni anno a Lourdes per pregare, dal 1957. Ricordo che quando mi misi in ginocchio, alla grotta, mi parve di sentire la voce di Maria che diceva a Bernadette: "Non ti prometto gioie o consolazioni ma prove e tribolazioni". lo feci del mio meglio per rassicurarmi che quelle parole erano per Bernadette, non per me. L'anno successivo vi tornai e sentii ancora quelle parole. Ma la mia vita trascorreva bene, studiavo, ero diventato professore, rettore di seminario, vescovo, consultore del Pontificio Consiglio dei Laici...

Ogni anno, quando tornavo a Lourdes, sentivo le stesse parole ma nella mia vita, nella mia diocesi, c'era la gioia, l'amore. Mi convinsi quindi che quelle parole non fossero per me.

Arrivò l'anno 1975. I comunisti invasero il sud Vietnam, passarono dalla mia diocesi ma senza arrecare danno. Decisi di rimanere con il mio popolo, affidai tutto alla Madonna e ancora una volta pensai che quelle parole sentite a Lourdes non fossero dirette a me, altrimenti i comunisti mi avrebbero ucciso.

Poi, Paolo VI mi mandò nella diocesi di Saigon, quattrocento chilometri più a sud. Quando i comunisti giunsero a Saigon dissero che la nomina da parte della Santa Sede di un vescovo, senza accordo con il governo, significava un complotto del Vaticano e degli imperialisti americani che, dovendosene andare dal Paese, mettevano un giovane vescovo per continuare la lotta anticomunista.

Il 15 agosto fui arrestato: mi invitarono nel palazzo della presidenza e lì mi arrestarono; non lo fecero all'esterno per evitare le reazioni del popolo.

In quel momento compresi che la Madonna di Lourdes mi aveva detto la verità e che sarebbe cominciata la mia via della croce: ti riserbo prove e tribolazioni. E ho vissuto questo per tredici anni in carcere. E dopo, fui esiliato, espulso.

Le parole della Madonna erano proprio indirizzate a me. Ogni cambiamento nella mia vita fu accompagnato da prove.

Dopo pochi mesi che ero diventato sacerdote e svolgevo le funzioni di assistente parroco, fui colpito da una tubercolosi acuta che mise in pericolo la mia vita. Guarii l'8 dicembre del 1953 e potei cominciare l'Anno mariano.

Quando divenni cardinale fui colpito dal tumore. Ma la Madonna mi aiuta e se mi chiedete quale sia la preghiera mariana che preferisco, rispondo: il "memorare" che la mia mamma mi insegnò da bambino e che mi ha seguito tutta la vita.

Quando dovevo predicare al Santo Padre, molti cardinali mi chiesero se avessi timore a parlare davanti al Papa e a tante personalità della Curia. Risposi sinceramente che non avevo paura. Sono però molto timido e prima di affrontare qualcosa, o anche prima di celebrare la Messa, recito un "memorare" e sono subito pronto a fare quello che devo. Recito il "memorare" anche prima dell'offertorio e dopo la comunione, per ringraziare la Madonna.

Perché Gesù ci domanda di amare la Madonna? Perché ci ha lasciato la Madonna?

Perché Gesù ha seguito la volontà di suo Padre che, mandandolo nel mondo, ha voluto che ci fosse un grembo, un cuore che lo ricevesse; come in cielo era nell'amore e in sinu Patris, Dio ha voluto che in terra fosse nell'amore e in sinu Matris.

Un libro della Chiesa ortodossa "Filolakai" spiega come, per amare Gesù e avere la forza di resistere alle tante tentazioni del mondo, occorra invocare sempre il nome di Gesù e quello di Maria, sempre, sempre, anche durante la notte se ci si sveglia.

Un dono e una grazia nella nostra vita è anche la parola di santa Teresa del Bambino Gesù che disse che avrebbe voluto essere sacerdote per potere predicare Maria; noi possiamo attuare quello che era il desiderio di santa Teresa: Maria è amore. Dio ha fatto un'icona nel mondo per fare ricevere Gesù e questa icona della Santissima Trinità è Maria. Presso la croce, Maria accoglie come suoi figli tutti i discepoli di Gesù ed anzi !'intera umanità, non solo i santi ma anche i peccatori, accetta Giovanni ma anche il ladrone. Quando Gesù dice: "Oggi sarai con me in Paradiso" (Lc 23, 43), Maria accetta il suo ruolo di Mater misericordiae. Poi trascorre la sua vita con l'apostolo Giovanni, il prediletto, condividendo la sua sollecitudine per il regno. Da Lei Giovanni impara di nuovo quanto ha appreso da Gesù: Dio è amore e noi siamo chiamati ad essere soltanto amore.

Per questo Maria diventa una presenza nella nostra vita sacerdotale. Sentiamo questa grazia, imploriamo da Maria la grazia della sua presenza vicino a noi. Vediamo, dalla vita dei Santi, che il diavolo ha paura di questo. Il diavolo ha paura di quanti amano Maria.

San Giovanni Bosco, che è un figlio di Maria, venne disturbato tanto dal diavolo che questi fece crollare la sua chiesa e mandò molte persone per ucciderlo. Ma ogni volta Don Bosco venne salvato.

San Giovanni Maria Vianney fu pure attaccato dal diavolo che gli disse che era stupido ad amare la Madonna e ad obbedire al suo vescovo. Se un sacerdote ama Maria, ha la protezione di Maria con sé e non deve temere niente ma è il diavolo ad avere paura di lui. Lo ha confessato a san Giovanni Maria Vianney. Così è anche se un sacerdote ama il suo vescovo e gli ubbidisce. La Madonna ci aiuta tante volte e noi non possiamo capirlo.

Massimiliano Kolbe, ammalato gravemente di tubercolosi, fu missionario, fondò una casa editrice in Giappone e costruì il suo Convento non a Nagasaki, ma dietro la montagna, così quando la bomba atomica distrusse la città, la Congregazione rimase intatta. Quando tornò in Polonia suscitò molte vocazioni di giovani che però disturbavano la Comunità la quale chiese di mandare via Padre Kolbe. Venne infatti inviato nel sud della Polonia dove tanti giovani lo seguirono, perché chi ha Maria con sé porta sempre frutti. Il Santo Padre conserva molta devozione per Padre Kolbe e per il suo ispiratore, san Grignon di Monfort che desidera sempre andare a visitare quando giunge in Francia.

Carissimi Fratelli, Gesù ci ha affidato Maria ed è un dono. Andando via, Gesù ci ha lasciato la sua parola, ci ha lasciato il suo corpo e il suo sangue, ci ha lasciato la sua Mamma, ci ha lasciato il suo sacerdozio, ci ha lasciato la sua pace e il suo nuovo comandamento. Sono sette le cose che ci ha lasciato.

Quando ero in prigione, non avevo nessun libro per potere meditare e ciò era pericoloso per il funzionamento della testa; allora pensai di meditare e di vivere il testamento di Gesù. È una miniera, un tesoro. Nella Novo Millennio Ineunte il Santo Padre ha detto: «Ci accompagna in questo cammino la Vergine Santissima, aurora luminosa e guida sicura, stella della nostra evangelizzazione» (Novo Millennio Ineunte n. 58).

Così, preghiamo insieme e ringraziamo il Signore per questo dono di Maria.

Sia lodato Gesù Cristo!

MEMORARE

MEMORARE, o piissima Virgo Maria, non esse auditum a saeculo quemquam ad tua currentem praesidia, tua implorantem auxilia, tua petentem suffragia esse derelictum: ego, tali animatus confidentia, ad te, Virgo virginum, mater, curro, ad te venio, coram te gemens, peccator, assisto: noli, Mater Verbi, verba mea despicere, sed audi propitia, et exaudi. Amen.

Ricordatevi, o pietosissima Vergine Maria, che non si è inteso mai al mondo che alcuno, ricorrendo alla vostra protezione, implorando il vostro aiuto, e chiedendo il vostro patrocinio, sia stato da Voi abbandonato. Animato io da una tal confidenza, a Voi ricorro, o Madre, Vergine delle vergini, a Voi vengo, dinanzi a Voi contrito mi prostro a domandar pietà. Non vogliate, o Madre del Verbo, disprezzare le mie preghiere, ma benigna ascoltatemi ed esauditemi. Così sia.

 

S. Bernardo

card. François Xavier Nguyen van Thua

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