L’educazione all’amore, alla relazione, è la sfida da affrontare se vogliamo davvero che ogni persona rispetti l’altra, riconoscendone il valore unico e inestimabile
Gli ultimi avvenimenti accaduti, riguardanti la storia dal tragico epilogo tra Giulia e Filippo, ci porta a riflettere sull'importanza di educarci noi giovani a vivere bene le relazioni, soprattutto quelle sentimentali. Occorre una vera e propria rivoluzione educativa. Una conversione. Per questo riportiamo - tra le tante riflessioni apparse sul tema in questi giorni - le parole di Francesco Lorenzi dei The Sun.
“L’amore non è definire l’altro come vuoi tu, ma camminare insieme continuamente. Per questo l’altro non potrà mai soddisfare pienamente le nostre aspettative, mettiamocelo in testa, proprio perché è altro da noi. Bisogna riportare la verità dentro la coppia, costantemente; dirsi la verità e farsi verità significa dirsi anche le aspettative, le idee, e decidere come procedere.
Se non si comprende questo, il rischio è di trasformare l’altro in una cosa oppure cercare altrove ciò che si vuole, con la logica on demand. Come la tv premium: quello che vuoi, all’ora che vuoi, dalla prospettiva che più ti aggrada. Un dominio assoluto. Ma questa è pornografia. Pornografia dell’anima: scegliere quello che voglio io, come voglio io e che soddisfi soltanto me, annullando la relazione”.
(Francesco Lorenzi, I segreti della luce)
Nessuna buona legge, per quanto ora utile e necessaria, può colmare la fame di educazione all’amore e alla relazione di cui tutti (non solo i giovanissimi) abbiamo bisogno.
L’educazione all’amore, alla relazione, è la sfida da affrontare se vogliamo davvero che ogni persona rispetti l’altra, riconoscendone il valore unico e inestimabile.
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