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Diario di prof - San Valentino 2020

«L’amore è semplicità, meraviglia, emozione, paura. Toglie il fiato, fa sognare, stacca i piedi da terra e ti fa volare. È ogni bacio, litigio, abbraccio, in realtà non si può definire»


Diario di prof - San Valentino


di Marco Pappalardo

 

Il giorno della festa di San Valentino nell’atrio della mia scuola c’era ben in vista una buca per le lettere, una sorta di posta del cuore, un’occasione per scrivere un biglietto, indirizzarlo alla classe e al destinatario. L’ottima idea dei rappresentanti d’istituto ha avuto successo e si sono trovati poi a fare da Cupido per recapitare a ciascuno in tempo la missiva speciale, ed una l’ho ricevuta persino io (da parte di una classe): «Caro Marco, oggi è San Valentino e, come ci insegni, non è mai troppo tardi per iniziare ad amare. (…) Noi siamo innamorati dell’incantevole positività che ci trasmetti». Nelle ore di lezione, poi, tra mazzi di fiori e cioccolatini, messa la musica come sottofondo, ho chiesto agli studenti di cercare tra gli autori studiati una frase significativa, scriverla, commentarla e decorare il tutto con quei disegni che spuntano sui banchi e sui diari, per farne un biglietto augurale; nessun destinatario, perché poteva essere ognuno di loro visto che – una volta pronti – li ho raccolti e distribuiti a caso. Dopo il classico “nooo!!!” iniziale, che è sempre un buon segno, si sono concentrati come non mai, seguendo una sola parola d’ordine: non essere banali. Così viene fuori Nulla è difficile per chi ama, attribuita a Cicerone, con il commento «quando si ama, non si conoscono limiti e si è in grado di affrontare ogni cosa per rendere felice la persona amata». E che dire di ciò che Shakespeare ha ispirato: «L’amore supera ogni limite, ti fa volare alto senza che tu te ne accorga, è spontaneo e non può far male. Ci rende migliori e ci fa scoprire parti di noi che ancora non conosciamo. Non è monocolore, ma è un arcobaleno che illumina la vita». Tra i letterati si è insinuato anche Jovanotti (colpa del prof. che fa riferimento alle canzoni durante le lezioni) sull’essere romantico e da qui uno studente ha scritto: «Ti auguro di lottare contro un mondo in cui essere romantico è noia o debolezza ed il cinismo invece è forza e utilità. Ti auguro di sognare, di illuderti, di incantarti». Invece la poesia “Tra le tue braccia” di Alda Merini fa nascere queste parole: «L’amore è semplicità, meraviglia, emozione, paura. Toglie il fiato, fa sognare, stacca i piedi da terra e ti fa volare. È ogni bacio, litigio, abbraccio, in realtà non si può definire». Come non citare i versi di Catullo amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne avrò più bisogno da cui scaturisce quasi una dichiarazione: «Amarsi significa sostenersi a vicenda ed io sono pronto a farlo con te, a tenderti la mano, perché questa vita è difficile da affrontare da soli». E ancora Frida Kahlo e la sua Ti meriti un amore… a cui è stato innestato Calvino …che non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore. L’ultimo biglietto, anch’esso “ciceroniano” è una dedica alla classe: «Non si ama per qualche utilità, non si può controllare l’amore; quando arriva, si riconosce e ci si rende conto di non essere mai stati meglio. Si coltiva giorno dopo giorno tra risate e lacrime, e noi l’abbiamo vissuto in questi cinque anni, diventando una grande famiglia. Mi sento amata qui e voi occupate un pezzo del mio cuore». 

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