7^ lettera - Novembre 2025

Don Filippo ci aggiorna sulla missione che sta portando avanti in Etiopia

Carissimi amici, come state?

Spero bene, tra poco inizia il tempo dell’Avvento per prepararci al Natale, anche quest’anno Gesù Bambino viene a stare con noi, non si stanca mai di noi e ci vuole un sacco di bene.

Qui a Lare festeggiamo due Natali, perché la maggioranza della gente qui festeggia il 25 dicembre, ma per la Chiesa Cattolica in Etiopia, visto che seguiamo il calendario dei cristiani Ortodossi, il Natale sarà il 7 gennaio, perciò faremo due Natali.

Il nostro Vescovo Roberto a inizio novembre è tornato dopo un periodo di controlli medici in Italia. Lo abbiamo ritrovato in vigore e pieno di forze, accompagnato dal nostro amico Paolo, un grande amico di Gambella e soprattutto di Pugnido. Infatti dopo una settimana a Lare ora è a Pugnido per ritrovare i suoi amici e aiutare la missione.

Il 5 novembre sono venuti a visitarci e a conoscerci, perché era la prima volta, il sig. Tony Zender e la sig.ra Caroline Williams, incaricati dalla associazione Church in Need, in Italia è l’Aiuto alla Chiesa che Soffre, per l’Etiopia. Abbiamo visitato alcuni villaggi, tutti i preti del Vicariato hanno potuto parlare personalmente con loro sulla situazione della loro parrocchia e di eventuali piccoli progetti che si potrebbero attuare. Sono stati tre bei giorni e speriamo che portino frutto.

Il 12 novembre abbiamo avuto la visita straordinaria di abba Innocent, un salesiano che è venuto in Etiopia per visitare tutte le opere salesiane e i salesiani. È stato con noi 4 giorni, di incontri con i salesiani, i laici della nostra opera, il Vescovo Roberto e i preti del Vicariato. Pieno di gioia e di vita ci ha lasciato un bel incoraggiamento ad andare avanti nella fede verso Dio e nel carisma di don Bosco.

A Lare il mese di novembre è dedicato alla catechesi e alla preparazione al matrimonio. Quest’anno avevamo alcune coppie che stavano preparandosi, ma alla fine hanno preferito aspettare, per cui domenica 23 abbiamo dato una bella benedizione nunziale, per chi è sposato o per chi vuole sposarsi, pensando già al prossimo anno e invitando altre coppie a pensare al matrimonio.

Tutte le attività della missione sono ormai avviate, come i nostri 6 asili sparsi nei vari villaggi, le attività di catechesi per i sacramenti, quelle dei gruppi formativi, la condivisione della Parola, l’oratorio...

Anche se molta gente in questo periodo va al fiume a coltivare il granoturco per il secondo raccolto che si fa nelle terre vicino al fiume perché ancora umide dall’acqua che si sta ritirando. Preparare il terreno, seminare il granoturco e tra qualche mese avere un buon raccolto, è la preghiera che facciamo in questo periodo per la nostra gente.

Infine ogni giorno c’è l’incontro con la gente dei villaggi, finita la Messa del mattino, passo sempre un’oretta a incontrare delle persone, nell’ascolto prima di tutto dei loro problemi, delle loro necessità, di cibo e di medicine, di latte per i bambini, di una capanna dignitosa, di un vero materasso, di una possibilità di lavoro...
Molte volte di fronte a tutte queste necessità ci sentiamo come una goccia in un mare, ma noi lavoriamo per il regno dei cieli, un regno dei cuori che sorpassa ogni difficoltà e problema e arriva fino agli estremi confini del mondo, come il nostro.

Che atmosfera c’è qui a Natale?

Qui non c’è la neve, nessuno l’ha mai vista, le temperature in questo periodo stanno raggiungendo i 40° durante il giorno e scendono di notte solo... fino a 24°, la minima.

Qui non esiste Babbo Natale, nessuno sa chi è, ne cosa fa in questo periodo, anche perché pochi hanno i soldi per fare dei regali.

Non c’è neppure l’Albero di Natale da addobbare, anche perché non ci sono alberi da comprare o da togliere e portarsi a casa, la poca legna che c’è, viene usata per fare il fuoco per fare da mangiare, siamo nella savana e non c’è il gas o la luce elettrica.

Il Comune non addobba le vie del villaggio con luci o altre decorazioni perché non c’è la luce e non c’è il Comune.

Non esiste il Presepe, qui non hanno questa tradizione di fare quella piccola rappresentazione della nascita di Gesù bambino perché qui non vendono le statuine e non c’è il muschio.

Non c’è neppure il cenone della vigilia di Natale, ma solo nel giorno di Natale, nella nostra parrocchia dopo la Messa, un bel piatto di polenta e un po' di carne di mucca, che la sera prima abbiamo preparato e cucinato.

L’unica cosa di cui siamo sicuri che ci sarà, è l’arrivo di Gesù Bambino. Ogni anno Gesù nasce qui da noi, non solo a Natale, ma innumerevoli volte nei tantissimi bambini che ci sono qua. Basta saperlo riconoscere.

Un augurio di cuore a tutti voi di buona preparazione al Natale dalla nostra comunità di Lare.

Con affetto
Abba filippo

 

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