del 10 ottobre 2002
Il 'piano d'azione' della conferenza sullo sviluppo sostenibile è finalmente pronto. Il principale documento politico del vertice - considerato troppo debole dai critici – è stato formalmente adottato mercoledì 4 settembre nella seduta plenaria che ha segnato la chiusura del vertice, cui hanno partecipato 190 Paesi.
Ecco i principali punti:
LA DICHIARAZIONE POLITICA Tagliata più della metà degli obiettivi iniziali
“Dal Continente che è stato la culla dell'Umanità, noi riconosciamo, attraverso questa Dichiarazione, l’accresciuta responsabilità nei confronti della comunità dei viventi e l’accresciuta responsabilità nei confronti della comunità dei viventi e dei nostri figli...”. Solenne e generica nello stesso tempo la “Magna Charta” di Johannesburg.“Dalle nostre origini al futuro” è un impegno a conciliare sviluppo economico e ambiente. Il testo finale del Documento è il risultato di un pesante taglio: dai 69 articoli della versione iniziale, proposta dal governo sudafricano, si è passati a 32. Eliminati i riferimenti al Protocollo di Kyoto, ridotti gli obblighi alla responsabilità sociale delle imprese multinazionali nei Paesi in cui operano e quelli alla trasparenza.
AMBIENTE E CLIMA
Le energie rinnovabili e il Protocollo di Kyoto
I Paesi che hanno già ratificato il Protocollo di Kyoto (cioè i cui Parlamenti hanno approvato l'accordo) invitano quelli che non l'hanno ancora fatto a procedere al più presto. Le energie rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico, biomassa) dovranno essere incrementate in maniera “significativa”.
SOCIETÀ E SALUTE
Diritti umani e libertà per combattere la povertà
Il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali diventa il presupposto necessario per conseguire: riduzione della povertà, protezione della salute, conservazione e gestione delle risorse naturali. Sono anche sottolineati il principio dell’accesso delle donne a tutti i processi decisionali, con l'eliminazione delle varie forme di discriminazione e violenza. E l'impegno ad adottare misure efficaci per eliminare tutte le forme di lavoro minorile. Nella lotta alla povertà è confermato l'obiettivo della dichiarazione del Millennium Summit delle Nazioni Unite di dimezzare entro il 2015 il numero delle persone con reddito inferiore a 1 dollaro.
AIUTI E COMMERCIO
Fondo per la solidarietà e governo elettronico
Sono confermati gli obiettivi sull'aiuto pubblico allo sviluppo concordati a Monterrey (impegno a raggiungere lo 0,7% del Pil dei Paesi sviluppati per gli aiuti in favore delle nazioni povere). È rinnovato l'invito alla riduzione del debito dei Paesi in via di sviluppo attraverso la cancellazione completa o il suo alleggerimento. È suggerita l'applicazione del meccanismo “debt swaps” che consiste nella riconversione del debito in attività a sostegno dello sviluppo compatibile con l'ambiente. Viene anche confermato l'impegno a rifinanziare lo strumento della Banca Mondiale chiamato Global Environmental Facility (Gef), utilizzato per supportare economicamente i progetti di sviluppo sostenibile.
Betta
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