del 01 gennaio 2002
Ti sarà capitato di sentirti interpretato da Leopardi quando scrive del suo impeto nel realizzare sé, quando dice del suo desiderio profondo di infinito. In fin dei conti ne va del destino della tua vita carica di promesse e di contraddizioni. Ma dove cercare, a chi chiedere aiuto?
Quante volte ci lamentiamo di domande inascoltate, di ricerche che non hanno approdato a nulla. Salvo poi meditare perplessi sul fatto di aver interpellato le persone giuste e ancor più di aver posto effettivamente le domande corrette.
Eppure quella volta Giovanni e Andrea hanno incontrato in un giorno, in un’ora precisi chi si dimostrava promettente nel rispondere alla sete del loro cuore. E vi si sono affidati, gli sono andati dietro anche senza capir subito tutto.
E quell’ “Agnello di Dio” indicato dal Battista si è progressivamente rivelato loro tanto da conquistare la loro vita, tanto da meritare la consegna della loro intera esistenza.
Quel Signore ha scelto di rimanere vivo in mezzo a una comunità che vive in memoria sua per lasciarsi anche oggi incontrare da chi ha un cuore sincero, libero e coraggioso.
E nella temperie dei secoli quella comunità, con suo merito e suo malgrado, è rimasta come tramite per incontrare il Suo Volto, perché si possa anche oggi riconoscerlo “nello spezzare del pane”.
Don Roberto dal Molin
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