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Per essere in ascolto di chi soffre.

Consigli di Brigitte Tregouet, a cura di Antoine Bellier. Medico generico in un quartiere popolare di La Roche-sur-Yon, questa cristiana in collera, nutrita di spiritualità ignaziana, tenta di vivere nel quotidiano il doppio comandamento dell'amore di Dio e dell'amore del prossimo.


Per essere in ascolto di chi soffre.

 

Non giudicate

Si può eventualmente giudicare un atto, in particolare gli atti di violenza, ma non si può mai giudicare una persona. Sbagliamo sempre quando giudichiamo. Non siamo al posto di quelle persone. Sono loro che giocano la loro partita. Noi siamo solo quelli che incoraggiano, che accompagnano. Il non-giudizio è come la muscolatura. Deve essere mantenuta ogni giorno.

 

Cercate la bellezza nell'altro

Quando abbiamo difronte una persona alcolizzata o paranoica, se vogliamo che la nostra cura abbia senso, dobbiamo riuscire a trovare la bellezza di quell'uomo, di quella donna. Bisogna diventare, in un certo senso, dei cercatori d'oro. A volte si cerca nel fango una pepita. A volte è complicato, ma ogni persona possiede questa parte di dignità inviolabile che bisogna saper proteggere e valorizzare.

 

Abbiate cura di voi stessi

Non ci si può prender cura degli altri se non si prende cura di se stessi. Ognuno deve trovare il proprio modo per farlo: comperarsi qualcosa nel periodo dei saldi, guardare una trasmissione, suonare il pianoforte, correre... Se la mia gioia di vivere non ha valore, come può averne quella degli altri?

 

Condividete la vostra esperienza

Non si vive da soli. Bisogna confrontare la propria azione di persona che cura con altri professionisti, attraverso scambi profondi. Per prendere una certa distanza dalla propria attività. È anche l'occasione di ricevere consigli perché la propria azione di cura sia più efficace.

 

Leggete “grandi” testi

Ognuno sceglie il proprio testo: il Vangelo per un credente, scritti di grandi pensatori per gli altri. Testi che permettono di rileggere la propria attività di cura, di inserirla in una storia e, così, di avere una prospettiva più ampia. Mettere delle parole sulla propria esperienza.

 

 

Antoine Bellier

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