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Omelia 4° domenica di Avvento: “Si compia in me la tua parola”

In questo tempo di Avvento stiamo camminando verso Betlemme e facciamo questo percorso in compagnia di Maria. La Liturgia di questa quarta domenica di avvento punta i fari sulla figura di Maria, offrendo alla nostra contemplazione il vangelo dell'Annunciazione...


Omelia 4° domenica di Avvento: “Si compia in me la tua parola”

da Quaderni Cannibali

del 15 dicembre 2011 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

Letture:2 Samuele 7, 1-16  Romani 16, 25-27  Luca 1, 26-38 

          In questo tempo di Avvento stiamo camminando verso Betlemme e facciamo questo percorso in compagnia di Maria. La Liturgia di questa quarta domenica di avvento punta i fari sulla figura di Maria, offrendo alla nostra contemplazione il vangelo dell’Annunciazione. In Maria, la «piena di grazia», la promessa di Dio prende corpo. Ma non veniamo anche noi, ad ogni Eucaristia, colmati di grazia? E la Parola che riceviamo non domanda forse di diventare realtà nella nostra vita?

Accogliamo e contempliamo, pertanto, questo meraviglioso testo dell’Annunciazione!

          Ci troviamo di fronte ad una duplice consegna: Maria che si consegna a Dio e Dio che si consegna all’umanità prendendo vita nel seno di Maria. Siamo di fronte ad un vero matrimonio con tutte le dinamiche che questa realtà umana comporta: timori, chiarimenti, gioia, slanci… 

          «Il Signore è con te!»  è il filo rosso che percorre tutta la Bibbia. Dio assicura la sua presenza in mezzo al suo popolo, ai personaggi che ne segnano la storia in maniera più profonda… Questa frase ritorna soprattutto nei momenti difficili e con i personaggi chiave della storia della salvezza: Mosè, Samuele, Isaia, gli Apostoli… Questa verità è così importante che Matteo chiude il suo Vangelo con «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo!»  E oggi tutto questo viene detto a noi! Il Signore è con noi, nella nostra vita, nei nostri progetti, sogni, attese, speranze, difficoltà, tentazioni, sofferenze, fallimenti, peccati…  «Il Signore è il tuo custode e sta alla tua destra…!». Gesù cammina con noi sulle strade della vita, come ha fatto con i discepoli di Emmaus.

          Questa presenza è assicurata nella nostra vita perché il Signore ci vuole suoi, vuole instaurare una comunione di vita con noi, vuole fare con noi e attraverso noi delle cose grandi, come ha fatto con Maria.  E non è questa una bella notizia? La sentiamo ripetere varie volte durante la Messa e la preghiamo ogni volta che recitiamo l’Ave Maria: “Il Signore è con te!  Il Signore sia con voi!”.  

          «Non temere, Maria!»:  di Dio ti puoi fidare! L’Antico Testamento presenta Dio come il Dio dell’amen! Questa parolina corta corta, che pronunciamo quando il sacerdote ci consegna il Corpo di Cristo, dice che noi ci fidiamo della persona nei confronti della quale la diciamo; quella persona ha le caratteristiche della stabilità e della forza e su di lei possiamo contare, appoggiarci, addirittura fondare la nostra vita!  «Ho avuto paura e mi sono nascosto» ha risposto Adamo a Dio che lo cercava nel giardino dell’Eden. Come è stridente la paura di Dio con la realtà del Dio dell’amen!

Eppure quanti cristiani non si fidano di Dio o si fidano fino ad un certo punto. Non è una cosa facile ed esige maturità spirituale.  

          «Nulla è impossibile a Dio»: un’ulteriore garanzia che fidarsi di Dio è una cosa saggia. Lui è l’Onnipotente nell’Amore e «tutto ciò che vuole lo compie nei cieli e sulla terra».  Il grembo di Elisabetta, anziana e ormai rassegnata alla sterilità, diventa grembo fecondo! La verginità di Maria troverà nella potenza dello Spirito Santo il dono di una vita che sarà frutto di una “Vergine e Madre”. La potenza di Dio può andare ben oltre le attese umane. Nulla è sottratto alla sua azione e alla sua influenza, ma tutto vive dell’energia e della vita che egli dona con ricchezza e abbondanza. Perciò se c’è una cosa che Dio non può fare è quella di dare vita. Di generare speranza, di attuare la sua promessa, sorgente di rinnovato cammino per ogni uomo. Perciò ogni sua parola diverrà realtà, perché nulla di quanto egli dice è fuori dalla realtà.  Quando Dio incontra una persona che si mette completamente nelle sue mani, attraverso lei compie miracoli: ecco chi sono i santi! 

          «Eccomi, si compia in me la volontà di Dio!»: è il momento della consegna totale di Maria al piano di Dio. La volontà del Padre diventa la sua volontà e lei ne diviene la serva, l’umile ancella. È il momento solenne dell’Incarnazione perché Dio risponde alla consegna di Maria consegnando se stesso a Lei e facendosi uomo nel suo grembo. Il sì di Maria e il sì di Dio si incontrano in Gesù Cristo che da quel momento ha cominciato a pulsare al battito del cuore della Madre. Ecco perché noi possiamo dire nel Credo: “vero Dio e vero uomo”, grazie al sì di Maria.

Con l’eccomi di Maria Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi.

Nella prima lettura , a Davide che vuole dare al popolo un centro per il culto, Dio ricorda che solo Lui può edificare la ‘casa’ in cui abiterà. È Dio che costruisce la vera casa, il luogo dove abita la vita!  

          Carissimi amici, la vera casa degli uomini è la vita, che gli uomini non posseggono e non possono produrre; solo Dio può dare la vita ai suoi servi e costruisce per loro la casa della loro esistenza. E di fronte alla disponibilità di una persona, Dio continua a superare se stesso nell’amore, perché Dio è senza confini, è sempre più grande. E così anche le sue promesse sono sempre più grandi: eccedono la misura delle attese umane. La promessa di stabilità che Dio offre non può trovare altra risposta che la fiducia incondizionata: quanto ha promesso Dio lo porterà a compimento. All’uomo è chiesta soltanto una radicale disponibilità all’iniziativa divina. Disponibilità e fiducia che danno accesso all’infinito di Dio! 

         Viviamo come Maria il silenzio dell’Incarnazione; regaliamoci in questi giorni lunghi momenti di contemplazione del presepio, di fronte a quel bambino, segno dell’amore del Padre per noi, per me e per te. 

PS.  L’opera della Incarnazione esige uno stile particolare. L’eccomi di Maria ci insegna questo stile evangelico di vita. Potrebbe essere questo stile il «regalo» che ti fai e doni agli altri per questo santo Natale! Uno stile fatto di: 

§  Essenzialità, perché siano sempre chiare le priorità, le precedenze, le gerarchie di valore.

§  Povertà, in armonia con il modo in cui Dio stesso ha realizzato il suo progetto.

§  Gratuità, perché emerga il dono che ci è stato fatto  e che intendiamo trasmettere.

§ Fraternità, che implica un clima di serenità, di cordialità, di immediatezza nei rapporti personali, così da mettere ognuno a proprio agio favorendo la comunicazione e lo scambio di esperienze.

Don Carlo Maria Zanotti

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