Anch'io
I love you. Je t’aime. Te quiero. Ti amo, insomma.
Non so se ai tempi di Maria si adoperassero gli stessi messaggi d’amore di oggi.
Anche Maria ha sperimentato quella stagione splendida dell’esistenza, fatta di di forti emozioni e di dubbi. Ha assaporato pure lei la gioia degli incontri, l’attesa delle feste, l’ebbrezza della danza, la felicità per un abito nuovo.
Una sera, un ragazzo di nome Giuseppe prese il coraggio a due mani e le dichiarò: «Maria, ti amo».
Lei gli rispose, veloce come un brivido: «Anch’io».
E nei suoi occhi si riflettevano tutte le stelle del firmamento.
Come Maria, anche Barnum ha sognato.
Ha amato con la purezza di chi guarda le stelle e vede un futuro possibile.
Dalla sua macchina dei desideri nascono luci, proprio come nei suoi occhi nasce un sogno: quello di dare forma alla meraviglia, di credere che ogni diversità possa brillare. E alla fine scopre che il vero spettacolo non è sotto i riflettori, ma nello sguardo di chi ti ama e ti dice, semplice e sincero: “Anch’io.”
Amare, voce del verbo morire, significa decentrarsi.
Uscire da sé. Dare senza chiedere.
Essere discreti al limite del silenzio.
Soffrire per far cadere le squame dell’ egoismo.
Desiderare la felicità dell’altro.
Rispettare il suo destino.
E scomparire, quando ci si accorge di turbare la sua missione.
Santa Maria, insegnaci ad amare.
Trova il coraggio di dire a qualcuno a cui non l'hai mai detto: "Ti voglio bene"
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