Donna dei nostri giorni
Il buon Dio aveva deciso di creare... la Madre.
Ci si arrabattava intorno già da sei giorni, quand’ecco comparire un angelo che gli fa: «Hai letto i requisiti dell’ordinazione?
Dev’essere completamente lavabile, ma non di plastica... avere 180 parti mobili tutte sostituibili… funzionare a caffè e avanzi del giorno prima... avere un bacio capace di guarire tutto, da una gamba rotta a una delusione d’amore… e sei paia di mani...tre paia di occhi, di cui uno per dire tacitamente al figlio che si è messo in un guaio: “Capisco, e ti voglio bene”».
L’angelo girò lentamente intorno al modello di madre, si chinò e le passò un dito su una guancia.
«Qui c’è una perdita», dichiarò.
«Non è una perdita», lo corresse il Signore. «È una lacrima».
«E a che serve?».
«Esprime gioia, tristezza, delusione, dolore, solitudine e orgoglio».
«Ma sei un genio!» esclamò l’angelo. Con sottile malinconia, Dio aggiunse: «A dire il vero, non sono stato io a mettercela, quella cosa lì».
La sua lacrima parla di amore che non pretende, di dolore portato in silenzio, di una presenza che salva senza far rumore.
È lo stesso cuore che Coez racconta in “È yo mamma”: quel legame unico che ti tiene in piedi, quella voce che ti accompagna anche quando sei lontano. Un amore che sa restare, che sa aspettare, che sa perdonare.
Maria e tutte le mamme: il grembo in cui nasce il nostro modo di amare e di lasciarci amare.
Santa Maria, donna dei nostri giorni, vien ad abitare in mezzo a noi.
Fa’ che possiamo sentirti vicina ai nostri problemi.
Mettiti, allora, accanto a noi, e ascoltaci mentre ti confidiamo le ansie
quotidiane, l’incertezza del futuro, la paura di non
farcela, la solitudine interiore, la tristezza delle cadute,
Santa Maria, donna dei nostri giorni,
Facci sentire la tua rassicurante presenza.
Fai qualcosa per tua mamma
Versione app: 3.42.1 (6c3a2bdd)