Mercoledì santo 2025

Gesù dinanzi a Giuda. Portare il peso del bene.

"È venuta l'ora": tutto il vangelo di Giovanni insiste su questa "ora", che è il tempo della salvezza, il tempo della redenzione, il tempo per cui Gesù è venuto nel mondo. Tutta la predicazione di Gesù prepara a questo evento, tutta la vita del Messia è orientata a questo. Ma diversamente da quello che potevano aspettarsi i credenti del tempo, che forse speravano in una "ora" di fuoco e fiamme, di violenta e prepotente riaffermazione dei diritti violati, l' "ora" di Gesù è la sua morte in croce che porta alla risurrezione. Un amore così grande che dà la vita per chi ama. Un amore così forte che si lascia annichilire, un amore così vero da lasciarci con la consapevolezza che mai potremo meritarlo. E possiamo solo riceverlo, gratuitamente, e pieni di gratitudine dire: Kyrie, Eleison!

LYRICS

È venuta l’ora, c’è pianto e festa stasera,
Ci raccogli insieme con te
E ti consegni a noi, Signore.

Kyrie eleison, Christe eleison,
Kyrie eleison, eleison.

È venuta l’ora, tu come servo, Signore,
Versi un’acqua di libertà
Su piedi rossi di catene.

Kyrie eleison, Christe eleison,
Kyrie eleison, eleison.

È venuta l’ora d’amore senza misura:
Tutto il tuo mistero ci dai,
Che sa di cielo e sa di grano.

Kyrie eleison, Christe eleison,
Kyrie eleison, eleison.

La tua gloria
Ha il colore delle piaghe,
La tua croce
Di vittoria ci rivestirà.

Kyrie eleison, Christe eleison,

Kyrie eleison, eleison.

Eleison, Christe eleison,
Kyrie eleison, eleison.

Vangelo

Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito!
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 26,14-25)

In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: "Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

Vedete, noi scopriamo in questo giorno che ci sono due storie che sono sempre presenti nella vita. Sembrano sotterranee, non si vedono, ma improvvisamente appaiono. Da un lato c'è la storia di chi cerca il male, di chi odia la vita, di chi prepara la rovina delle persone. È una storia sotterranea e improvvisamente vedi la croce, vedi il tradimento. Giuda trama e consegna Gesù. È una storia di male.

Abbiamo detto che non è neanche necessario: il male, il tradimento, l'offesa, il portar via i meriti di un altro, rubare i titoli accademici, non è mai una cosa necessaria. È triste, ma ecco che, a fianco, c'è un'altra storia. Cristo prepara la Pasqua. "Andate, troverete uno che vi dirà che c'è una stanza preparata. Lì preparate per noi." Vita che il Signore ha bisogno di noi. Anche il bene, anche una persona che si sposa, una persona che diventa papà o mamma, una persona che scrive un libro, una persona che aiuta i poveri, una persona che diventa nonno, è una storia preparata da tanti gesti, da tante cose che non si vedono. Ecco la meraviglia di questo mondo.

Quanti di voi stanno lottando, creando, resistendo? Io sto usando sempre il verbo "resistere". Quanti? Vi devo fare i complimenti, Cristo vi fa i complimenti! Quanta gente sta lottando per il bene, per studiare, per tenere desta la gioia della famiglia, per scoprire delle cose, per fare tutto quello che è possibile. Una Roma che sta lottando per il bene. Cristo prepara la via, mentre un altro gli prepara il tradimento.

Ricordate bene che Cristo, delle volte, dice: "Attenzione, i figli delle tenebre sono astuti. Voi non siate sciocchi, siate anche voi furbi." Cioè, voi dovete essere figli della luce, anche voi a studi creativi. Dovete sapere che mentre un altro trama una storia di male, Cristo e la Chiesa con Lui, l'uomo di buona volontà con Lui, creano una storia di bene. E queste storie non si separano mai, come la zizzania fino alla fine.

È inutile che ve lo dica. Io spenderò le mie cartucce quando sarà finito il compito, quando sarà finito questo, questo. E adesso è Mercoledì Santo, e adesso c'è uno che ci sta per tradire, e adesso c'è Cristo che prende il male su di sé. Ed ecco che voi capite cos'è il male. È interessante che negli anni '60 c'è stato un grande dibattito, perché una serie di teologi dicevano che il diavolo non esiste, che non era una persona. Invece Paolo VI, con molta solennità, disse: "No, certo che esiste." Papa Francesco lo ripete continuamente. E allora loro dissero: "Il male è anonimo, non è una persona, sono le strutture, è una serie di strutture di peccato che spesso insistono, che sono vere, ci sono altre strutture." Ma loro volevano dire che il male non è personale.

Due grandi teologi, troverete voi chi sono, risposero con le stesse parole, prima uno e poi l'altro, in maniera geniale: "No, il male è personale, ma il male che rende anonimo." Cioè, il male è veramente un angelo decaduto. È un angelo nato per amare, è l'angelo più bello, ma quando vuole il male, diventa anonimo. Non ha più un volto. Prende la strada del male. E Giuda, che è un apostolo meraviglioso, avrebbe potuto avere dei Vangeli meravigliosi di Giuda, per dei fatti, non la fede. Chi ha del Vangelo di Giuda gnostico, scritto dopo, sono tutte cose astruse. Se vuoi leggere, leggi, ma dico sempre: "Leggete chi ha coppie apocrife", perché capite subito che non sono vere.

Ci sono una serie di divinità che intervengono. Giuda avrebbe potuto fare delle cose meravigliose, ma non le fa. Anzi, tradisce il Signore, diventa anonimo, diventa un volto che non ha più l'amore. Dissero questi due teologi: "Ve lo ripeto: il male, il maligno..." Ma che facciamo noi? È la persona nella forma della non-persona. Cioè, il male è una creatura, non è una cosa. È una creatura che dovrebbe essere bella, piena di gioia, e invece sta lì a rosicchiare, a preparare la caduta.

Basterebbe che il maligno amasse una sola persona e potrebbe andare in purgatorio. Basterebbe che Giuda amasse una sola persona e potrebbe andare in purgatorio. Cioè, la possibilità di cogliere questa misericordia è legata al fatto di ritrovare un volto. Ed ecco perché Gesù disse queste parole forti: "Guai a chi tradisce il Figlio dell'Uomo. Sarebbe meglio per quell'uomo che non fosse mai nato." Non è una punizione esterna.

Vi ricordate che Gesù sempre dice: "Beati i miti, beati gli operatori di pace, beati i perseguitati." Quel "guai" è un avvertimento: "Attenzione, stai perdendo il tuo volto, stai sfigurando la tua umanità." Giuda sfigura il suo volto. L'apostolo, colui che è chiamato ad annunciare, diventa quello che non ha più niente da dire. Anzi, dice solo il male. Colui che doveva amare, diventa l'anticristo.
Ve lo ripeto: la parola "anticristo" attesta che Cristo c'è. Cioè, è la parola che Giovanni, l'amico, l'evangelista, ha usato. È colui che, nel male, si scopre alla fine come colui che vuole eliminare Cristo, perché Cristo svela l'inganno. Il male ti prende quando è anonimo. La fede, la speranza, la carità ti danno il sorriso, ti danno il volto, ti danno la verità.

Ed ecco perché allora oggi noi siamo chiamati ad allargare lo sguardo, a riprendere in mano la storia del bene, a non scoraggiarci mai dinanzi a chi fa la storia del male. A perdonare, a sorridere, a costruire, a inventare, a creare, ad allargare lo sguardo, ad accogliere sempre altre persone. Ma non siamo chiamati solo a fare questo. Siamo chiamati ad accorgerci che Cristo è questo.

Vedete, questa piccola immagine, questa l'hanno regalata in Lituania. È il Cristo dei dolori: il Cristo seduto con la corona di spine, che è lì con il peso di tutto il mondo, il peso di chi lo vuole tradire, di chi lo vuole uccidere, il peso di coloro che si lasciano andare. Ma Lui prende su di sé il male. Noi celebriamo già nel Mercoledì Santo che, se c'è una storia di male, non solo noi ci opponiamo, ma è Lui che prende su di sé il peso sulle spalle.

Noi siamo i seguaci e siamo portati da questo Cristo, perché il male è anche dentro di noi. Anche noi abbiamo Giuda, il tradimento. Anche in noi c'è una storia sotterranea, nascosta, che poi emerge in alcuni momenti di male. Noi sappiamo che Lui porta questo male. Ed è questo Cristo che noi attendiamo nel Triduo Pasquale.

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