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Ma tu, dove sei? da Giovani per i Giovani

Approfondimento della Proposta Formativa “Il tuo volto, Signore, io cerco”.«Cosa sto cercando? Quando mi sento incapace o distratto nel cercare sul serio il Volto del Signore, avverto che in me si capovolge la questione, e mi sembra che Dio mi rivolga la stessa domanda che un giorno fece ad Adamo nel Giardino dell'Eden, dopo che si era nascosto, vergognoso, del proprio peccato: “Ma dove sei?”».


Ma tu, dove sei? da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 01 gennaio 2002

Quando vi giungerà a casa il giornalino, il Natale sarà già alle spalle e si spegneranno pian piano le luci e i richiami natalizi, tanto ricchi e baldanzosi da far sentire a lungo la magia di Natale anche ai più scettici e restii a tanto sfarzo...

Si incomincerà un nuovo periodo fatto di esami, appuntamenti, famiglia, feste, scadenze… una “valanga” che a volte ci toglie il respiro. In tutto questo il filo conduttore rimane la Proposta Pastorale recitata in tante occasioni, nei nostri calendari MGS… Risalta quel “IO” che, come un segnale stradale, si incastona deciso nel mezzo della parola “Signore”, quasi un richiamo costante a dare la direzione giusta alla propria vita: “Il tuo volto Signore, io cerco”.

Ma… domandiamoci: rimane uno slogan oppure è una realtà? Ovvero… ho il desiderio di incontrare Dio? Oppure nella foga di portare avanti le mille attività mi fermo a desiderare un risultato d’effetto o più ancora di successo?  Capita spesso di dare un giudizio affrettato sul risultato delle cose cha facciamo: è andato bene se tutto è andato come prevedevamo, se la gente è stata contenta, se non ci sono stati imprevisti pericolosi, se qualcuno ci ha fatto i complimenti. É andata male se quella cosa che ho fatto con tutta la mia passione non ha trovato consensi, se non mi sono sentito capito, se avverto di aver deluso qualcuno. E allora mi deprimo o mando tutti a quel paese…  

Cosa sto cercando? Quando mi sento incapace o distratto nel cercare sul serio il Volto del Signore, avverto che in me si capovolge la questione, e mi sembra che Dio mi rivolga la stessa domanda che un giorno fece ad Adamo nel Giardino dell’Eden, dopo che si era nascosto, vergognoso, del proprio peccato: “Ma dove sei?”1. Non è una domanda inquisitoria, un tranello, per far sentire in colpa Adamo. É la domanda che fa Dio all’uomo di tutti i tempi, per aiutarlo a pensare. La sento rivolta a me, personalmente, una provocazione che mi colpisce al cuore: “Dove sei nel tuo mondo? Dei giorni e degli anni a te assegnati, ora dove ti trovi?”.

Mi metto a pensare, mi raccolgo nella cella della mia anima e penso a lungo quale direzione sto dando al mio andare. Non è facile, anzi è arduo perché bisogna essere profondamente veri con se stessi. E non puoi rimanere la stessa di prima. Pian piano però mi accorgo che Dio stesso mi sta aspettando e mi aiuta a mettere ordine nella mia vita. É qui che avviene l’incontro tra due che si stanno cercando. In una vita interiore continuamente alimentata dal desiderio di possedersi. Allora è ancor più facile riconoscerlo ed incontrarlo nella sorella lenta, nel ragazzo che si confida, nel giovane disperato… in ogni situazione che la vita mi offre. E se la vita a volte è dura e incomprensibile, se non ce la faccio da sola, sono sicura che Lui è là, abbandonato, deluso, solo come lo era nella croce. Anche quello è un volto di Cristo da riconoscere e da amare. Qui Lui stesso mi sta aspettando. Perciò mi sono convinta di questo: al di là di ogni successo o fallimento, saremo veri se cercheremo seriamente Dio interrogando il motivo profondo del nostro agire.

Può darsi che qualcuno non desideri più Dio, non gli passi neanche per la mente di cercarlo. Anche a lui Dio rivolge la stessa domanda: “Ma dove sei?”, “Cosa cerchi?”. A questo punto, tutto dipende se si voglia o no rispondere. Ma se qualcuno avrà il coraggio non di nascondersi, ma di cercare una risposta nel segreto della sua anima, sentirà crescere in lui il desiderio di verità. Dio è lì pronto a fargli di nuovo strada.

1 Questa riflessione è stata provocata da quel bellissimo saggio di Martin Buber, Il cammino dell’uomo, Edizioni Qiqajon, Comunità di Bose, 1990. Troverai delle splendide indicazioni sul come camminare verso Dio.

sr Anna Peron

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