Spiritualità

La notte dei santi

Stelle nel cielo

La sera del 31 ottobre si celebra la notte dei santi. Una magnifica occasione per alzare lo sguardo al cielo e stare in loro compagnia


Ci sono sere in cui alzo lo sguardo al cielo e rimango incantato dalla volta celeste, con le sue mille luci che vengono dalle stelle, così luminose quando il cielo è terso. Stasera mi prenderò del tempo per guardarle e contemplarle ancora. 
Stanotte è la notte dei santi. Sono loro le stelle luminose che indicano il cammino vero della vita. Sono loro a guardarci dall’alto e illuminarci sulla via da intraprendere, seguendo il loro esempio. 

Come stelle nel cielo, è il titolo di un libro che riprende le biografie di vari santi della Famiglia Salesiana. Questa notte, da cristiani, vogliamo vegliare con loro, parlare con loro, ascoltare le loro storie, lasciarci prendere per mano e avviarci verso il monte delle beatitudini, vetta della santità che ciascuno di noi è chiamato a raggiungere, cercando di viverle nel quotidiano.

Proponiamo un itinerario tra canti e testi, perché possa diventare una notte di veglia, una notte in cui le anime del cielo incontrano le anime della terra e, senza paura, insieme, guardare alla stella che più di tutte brilla nel cielo: Maria, riflesso di luce di Colui che è la Vera Luce. 

Alza lo sguardo, apri gli occhi e invoca lo Spirito 


Vieni, Spirito Santo, dono gratuito offerto dall’alto,  abbraccio d’amore di Dio,  felicità di chi si sente amato  e toccato dal tuo riverbero di pace infinita.   
Vieni, Spirito Santo, che ricomponi i frammenti di gioia dispersi nei cuori e nella storia, e doni un senso vivo a tante attese e delusioni,  paure e desideri.   
Vieni, Spirito Santo, memoria delle opere di Dio, che metti le ali alla gioia dell’attesa del ritorno glorioso di Cristo, per aiutarci a vivere il presente sentendoti vicino sempre.   
Vieni, Spirito Santo, torrente inestinguibile di grazia, che imprimi nei cuori il segno indelebile dell’amore del Padre, perché possiamo annunciare senza paura al nostro mondo la voglia di credere.   
Vieni Spirito Santo, forza di chi sceglie con coraggio, donaci di saper riflettere con la nostra purezza, un raggio della tua bellezza che sa affascinare alle cose che non passano.   
Vieni Spirito Santo, diffuso dal cuore trafitto di Gesù, che porti il risveglio della Sua vita nuova e ci fai risorgere nel perdono, cambia i nostri cuori, per saziare il nostro desiderio di felicità.   
Amen.


La stella dell’umiltà (beati i poveri in spirito e gli afflitti)


Eusebia Palomino

Nei pomeriggi domenicali frequentando l’oratorio festivo delle Figlie di Maria Ausiliatrice conosce le suore, che decidono di chiedere la sua collaborazione in aiuto alla comunità. Eusebia accetta più che volentieri e si mette subito all’opera: aiuta in cucina, porta la legna, provvede alle pulizie della casa, stende il bucato nel grande cortile, va ad accompagnare il gruppo di studentesse alla scuola statale e svolge altre commissioni in città.
Il desiderio segreto di Eusebia, di consacrarsi interamente al Signore, accende e sostanzia ora più che mai ogni sua preghiera, ogni suo atto. Dice: “Se compio con diligenza i miei doveri farò piacere alla Vergine Maria e riuscirò a essere un giorno sua figlia nell’Istituto”. Non osa chiederlo, per la sua povertà e mancanza d’istruzione; né si ritiene degna di una tale grazia: poiché è una congregazione tanto grande, pensa. La superiora visitatrice, alla quale si è confidata, l’accoglie con materna bontà e la rassicura: “Non ti preoccupare di nulla”. E volentieri, a nome della madre generale, decide di ammetterla.
Le giovani della scuola e dell’oratorio, al primo incontro, non celano una certa delusione: la nuova arrivata è figura piuttosto insignificante, piccola e pallida, non bella, con mani grosse e, per di più, ha un brutto nome.
Il mattino seguente la piccola suora è al suo posto di lavoro: un lavoro multiforme che la impegna in cucina, in portineria, in guardaroba, nella cura del piccolo orto e nell’assistenza delle bimbe nell’oratorio festivo. Gode di “essere nella casa del Signore per ogni giorno di vita”. È questa la situazione “regale” di cui si sente onorato il suo spirito, che abita le sfere più alte dell’amore. Le piccole sono presto catturate dalle sue narrazioni di fatti missionari, o vite di santi, o episodi di devozione mariana, o aneddoti di don Bosco, che ricorda grazie ad una felice memoria e sa rendere attraenti e incisivi con la forza del suo sentire convinto, della sua fede semplice.


La stella del servizio (beati gli operatori di pace e chi ha fame e sete di giustizia)


Alberto Marvelli

Su un piccolo block-notes Alberto scrive: “Servire è migliore del farsi servire. Gesù serve”. Laico cristiano, cresciuto nell’oratorio salesiano di Rimini, esprime la sua fede cristiana in particolare nell’impegno politico e sociale, inteso come un servizio al bene comune: “Con l’aiuto del Signore desidero e propongo di essere sempre di esempio ai compagni e di difendere la mia fede in ogni occasione senza rispetti umani, ma con la mente sempre rivolta alla maggior gloria di Dio”. È con questo spirito di servizio che Alberto affronta l’impegno civico. Quando a Rimini rinascono i partiti, s’iscrive al partito della Democrazia Cristiana. Sentì e visse l’impegno in politica come un servizio alla collettività organizzata: l’attività politica poteva e doveva diventare l’espressione più alta della fede vissuta.


La stella dell’amore (beati i puri di cuore e i misericordiosi)


Attilio Giordani

Da buon salesiano cooperatore conosce e usa tutti gli strumenti educativi del Sistema Preventivo per animare i suoi ragazzi: cura della liturgia, formazione, presenza e gioco in cortile, valorizzazione del tempo libero, teatro. Attilio organizza passeggiate con i giovani dell’oratorio, compone canti, scenette, si inventa lotterie di beneficenza, cacce al tesoro parrocchiali e olimpiadi per ragazzi, senza mai dimenticare il centro della gioia cristiana: l’amore di Dio e del prossimo.
Ama il Signore con tutto il cuore e trova nella vita sacramentale, nella preghiera e nella direzione spirituale la risorsa per la vita di grazia. Inizia il servizio militare nel 1934 terminandolo, con fasi alterne, nel 1945. Dimostra senso apostolico tra i suoi compagni d'arma. Trova impiego nell'industria della Pirelli a Milano, dove pure diffonde allegria e buon umore, con grande senso del dovere. Nel dopoguerra sposa Noemi Davanzo, che lo accompagnerà e sosterrà per tutta la vita.
Per ridare speranza ai ragazzi sconvolti dalla guerra dà vita alla “Crociata della Bontà”, che si diffonderà in tutta Italia. Nella propria famiglia è un marito presente, ricco di grande fede e serenità, in una voluta austerità e povertà evangelica a vantaggio dei più bisognosi.

I SANTI

Essi saranno come stelle nel cielo: splenderanno come il firmamento”
Visibili a migliaia come le stelle ad occhio nudo, ma incomparabilmente più numerosi
al telescopio che raggiunge anche quelli senza aureola.
Vulcani incandescenti quasi fessure sul mistero del Fuoco Trinitario.
Avventurosi romanzi scritti dallo Spirito Santo dove la sorpresa è norma.
Esistenze dal genere letterario il più vario ma sempre affascinante: dallo stile di un dramma al sapore di una fiaba.
Classici della sintassi delle Beatitudini, sempre convincenti grazie alla loro gaudiosa esistenza.
Cosmonauti dello spazio cui si devono le più ardite scoperte possibili solo a chi tanto si distanzia dalla terra.
Giganti così diversi da noi come sempre lo è il genio eppur concittadini della nostra stessa stoffa.
Soggetti ad errori ed insuccessi ma uomini d'eccezione sempre: non vanno banalizzati con la scusa di sentirli compagni di viaggio.
Segni dell'assoluta gratuità di Dio che arricchisce ed eleva secondo i misteriosi criteri della Sua liberalità.
Hanno come loro residenza una pace inalterabile al di sopra degli umani comuni conflitti eppur sempre insoddisfatti perché non cessano di tendere al più.

In orbita attorno all'essenziale essi i profeti dell'assoluto.
Grandi artisti nella fucina del Bello davanti a cui va in estasi il cuore umano.
Uomini e donne riuscite testimoni della segreta armonia tra natura e grazia.         
Folli di Dio innamorati a tal punto da editare un vocabolario sconcertante.
I più lontani, per istinto, da ogni genere di colpa e i più vicini, sempre, ad ogni categoria di colpevoli.
Platee su cui il divino dà spettacolo e umili spettatori essi stessi, grazie ad una spietata conoscenza del loro nulla.
Impegnati in un continuo nascondersi e pur inevitabilmente luminosi come città collocate sopra il monte.         
Portatori di messaggi eterni al di là del tempo, del progresso, delle culture, delle razze.
Parole di fuoco che il Signore pronunzia per scuotere la nostra indolenza, bacchettate che il Maestro Divino dà sul banco, per svegliare noi alunni distratti.
Miracoli viventi davanti ai quali non si ha bisogno di esperti per accettare la straordinarietà del Vangelo vissuto sine glossa.
Eroicamente distaccati dall'umano essi, specialisti al superlativo delle sfumature umane.
Veri maestri di psicologia che per via dell'amore raggiungono le pieghe più recondite del cuore umano.
Capaci di far vibrare le nostre radici migliori, e toccando le corde di risonanza antica infondono nostalgia di futuro.
Come le stelle del cielo: così diverse tra loro e in fondo, accese da un medesimo fuoco.

(don Pasquale Liberatore)

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