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La dolce Vita da Giovani per i Giovani

Erano gli anni della vespa, della mitica 500, e di Fonzie, erano gli anni del grande redista fellini e del grande cinema all'italiana; ma soprattutto erano gli anni in cui i giovani italiani hanno conosciuto le prime gioie del progresso sociale, economico e culturale. Così era l'Italia post-bellica e così era la dolce voglia di vivere dei giovani italiani.


La dolce Vita da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 18 aprile 2007

A me la Vespa piace. È sempre piaciuta. La sua forma morbida ed elegante si contrappone all’allegria che la caratterizza e, a modo suo, all’aggressività e alla tenacia con cui affronta le strade. Mi ricorda la bella vita, permette di fare un salto indietro nel tempo a quando i nostri genitori avevano la nostra età, forse qualche anno di più. Porta subito alla mente le immagini di giovani degli anni ’50 e ’60 che la domenica partivano senza un programma preciso e andavano a fare un pic-nic fuori porta ( usanza quasi scomparsa, ma ricordata con nostalgia dai più “vecchi” tra i lettori), magari portandosi dietro un mangianastri, due panini e qualcosa da bere, come testimoniano anche numerosi film. Mi ricorda gli anni in cui i ragazzi erano “o per la Vespa, o per la Lambretta”. Mi regala un senso di spensieratezza che difficilmente riesco a percepire guardando qualche altro motorino moderno, forse perché al giorno d’oggi i modelli sono tali e tanti che ci si confonde.

Sarà perchè la Vespa è solo un esempio, perché dello stesso genere ci sono un numero e una varietà molto viva di oggetti che in comune hanno la capacità di attirare le generazioni che si susseguono. Sarà che sono una nostalgica, e provo un gran senso di invidia per chi, per primo, ha potuto sperimentare la ventata di novità, di ottimismo e di speranza che questi oggetti hanno portato, in Italia e non solo.

Sarà il fascino intrinseco del vintage: Vespa, Lambretta, Fiat 500, 126, juke box, abitini con motivi geometrici da far girar la testa usati sui dance floor delle poche discoteche che allora facevano tendenza e molto altro ancora. Oggetti che sono vissuti quattro, cinque decenni fa, ma che non hanno mai smesso di affascinare nessuno, giovani e meno giovani, tanto che si assiste, ormai da tempo, a rilanci sul mercato di modelli rivisitati, magari modernizzati, ma che conservano il fascino della prima serie.

Ancora più bello è vedere come, seppur il mondo moderno offra una vastissima scelta, molti giovani si lasciano contagiare dalla passione per questi oggetti e vanno alla ricerca di modelli originali, davvero vintage, magari con qualche segno del tempo che un po’ ne racconta la vita come fossero cicatrici, e che portano in sé il profumo e la poesia di un tempo ormai passato.

Ed è esaltante assistere, sempre più spesso, in giro per l’Italia, la domenica o nei weekend, a vespa-raduni, a “gare di velocità” di 500 (simpatica presa in giro delle vere gare di velocità, considerato che le Fiat500 col motore più potente vanno al massimo a 120 km all’ora!), o gare di ballo di twist, che tanto ricordano Happy Days,… tanti episodi che ancora di più ci fanno affezionare e affascinare dalla dolce vita.

E in un mondo dove la moda si evolve alla velocità della luce, dove le marche si moltiplicano quotidianamente, dove la maggior parte dei prodotti dopo due giorni di vita sul mercato si ritrovano ad essere già obsoleti, dove non riusciamo a tenerci sempre aggiornati sulle novità che vengono proposte ( e per questo abbiamo la sensazione di essere un po’ obsoleti anche noi, che abbiamo solo vent’anni), è entusiasmante vedere questi oggetti d’epoca curati dai proprietari come fossero gioielli, trattati come merce di lusso anche se di lussuoso, ai giorni nostri non hanno proprio niente in quanto portatori di ricordi, che durano al tempo e al faceto di questi anni.

Mery Momesso

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