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L'avvoltoio cala i suoi artigli - 28 dicembre 2005 SERIE: D'amore si muore, di s...

Così capitò al tempo di Gesù. Erode, noto per le sue efferatezze fece ammazzare tutti i bambini al di sotto di due anni nati in quella regione: la strage degli innocenti, che oggi la comunità cristiana ricorda. Gesù diventa segno di contraddizione. È venuto per salvare l'uomo e qualcuno comincia a usarlo come pretesto per i suoi disegni criminali.


L'avvoltoio cala i suoi artigli - 28 dicembre 2005 SERIE: D'amore si muore, di speranza si vive

da L'autore

del 09 novembre 2006

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Capita a tutti che nel bello di una festa il diavolo ci metta la coda. Abbiamo in mente un abito nuovo con uno strappo devastante nel momento pi√π importante di una cerimonia, un vestito bianco con una macchia orribile che lo rende inservibile. Un momento di grande ridere e un fatto improvviso che tii spegne il riso in bocca.

Spesso però è una disgrazia che chi ti scombina una vita serena, una offesa che cambia in veleno un rapporto d'amore.

Il candore del Natale oggi è investito da una macchia di sangue, la serenità del presepio è distrutta da un grido di terrore, la dolcissima intimità di una nascita è sconvolta da urla di dolore. Non sono più pastori quelli che popolano il presepio, ma soldati efferati che uccidono e dilaniano. La vita di Gesù è già in salita sin dagli primi giorni. Maria e Giuseppe devono fuggire, l’avvoltoio dispiega le sue ali pronte a calare i suoi artigli su vite innocenti. E’ Erode che si è sentito ingannato dai Magi, che sono tornati alle loro terre per un'altra strada. Avevano adorato il bambino, non potevano più vendersi a Erode, volevano dare un altro segno alla loro vita. Avevano cercato, avevano viaggiato, si erano messi in discussione, avevano finalmente trovato la meta in Gesù e non potevano ritornare alla vita di prima. È esperienza purtroppo frequente in molte nostre vite, quella di non lasciarci cambiare da niente, di far passare come acqua sulla pietra tante belle esperienze che ci potrebbero dare un altro tono.

Mi viene in mente quel milione di giovani che l'estate scorsa sulle orme dei re Magi sono andati a Colonia per seguire una nuova stella, per farsi additare la strada della vita. Tutti si sono detti che avrebbero dovuto tornare da un'altra strada. Sapevano tutti che al loro ritorno erano appostati tanti Erode pronti a cancellare l'esperienza di Dio che avevano fatto.

Così capitò al tempo di Gesù. Erode, noto per le sue efferatezze fece ammazzare tutti i bambini al di sotto di due anni nati in quella regione: la strage degli innocenti, che oggi la comunità cristiana ricorda.

Gesù diventa segno di contraddizione. È venuto per salvare l'uomo e qualcuno comincia a usarlo come pretesto per i suoi disegni criminali.

Il dramma del dolore innocente ci opprime da quando Caino uccise Abele. È il mistero del male che si abbatterà anche su Gesù. Lui innocente verrà messo a morte. Ma Dio cambierà presto questa morte in vita. Non riusciamo a capire perché un innocente deve soffrire, la nostra fede è messa a dura prova. Solo la speranza aperta dalla risurrezione ce ne scioglierà l’enigma.

Ma questa speranza dove la trovo?

mons. Domenico Sigalini

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