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Gesù paga le tasse con il papa (Mt 17, 22-27)SERIE: D'amore si muore, di speranz...

Curiosissimo questo Gesù che paga le tasse assieme al primo papa S. Pietro. I farisei dovevano mantenere il tempio efficiente. Era una costruzione grandiosa, ma come tutte le cose belle hanno bisogno di grossi impegni di capitali per essere mantenute. Era stato così anche per la grande Basilica di S. Pietro. Per costruirla hanno dato fondo a tutto...


Ges√π paga le tasse con il papa (Mt 17, 22-27)SERIE: D'amore si muore, di speranza si vive

da L'autore

del 16 gennaio 2007

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Curiosissimo questo Gesù che paga le tasse assieme al primo papa S. Pietro. I farisei dovevano mantenere il tempio efficiente. Era una costruzione grandiosa, ma come tutte le cose belle hanno bisogno di grossi impegni di capitali per essere mantenute. Era stato così anche per la grande Basilica di S. Pietro. Per costruirla hanno dato fondo a tutto, hanno racimolato offerte in tutto il mondo allora conosciuto che era solo in pratica l’Europa o poco più. Il nuovo mondo non era ancora autonomo. E su questa basilica quanto si è detto e rimproverato alla chiesa cattolica!

Gesù va al tempio, ha appena detto che va a morire e gli si presentano a chiedere l’obolo che ogni pio ebreo era tenuto a versare. Strana cosa, ma anche oggi quando chiedi contributi per mantenere la chiesa si scatena ogni cattiveria possibile contro il vaticano, e su su fino a Dio, che tutto sommato non ha bisogno di chiese, ma siamo noi che abbiamo bisogno di Lui. Ebbene Gesù vede al stranezza di doversi pagare pure il tempio che hanno costruito per suo Padre. Il figlio di Dio deve pure pagare chi gli rende lode. Ma per non fare scandalo dice a Pietro di prendersi nella bocca di un pesce un denaro e di pagare per tutti e due. Gesù paga le tasse molto di più di tanti cristiani che non le pagano e si sentono tranquillamente a posto.

Pagare le tasse è sentirsi cittadini a pieno titolo. E’ comprendere di far parte di una comunità e dare il proprio contributo per la vita comune, per il bene comune, per la convivenza. E’ sentirsi responsabili degli altri, dell’ambiente, dell’ordine, della pacifica vita di una città, di una nazione. Certo spesso ci viene da pensare a come vengono usati i soldi dei contribuenti. Ma è troppo comodo evadere con la scusa che non sono usati bene. Usarli per sé, quando sono diritto di tutti è il primo non usarli bene.

Ma la tassa forse più vera è quella di mettere a disposizione della comunità anche civile oltre che cristiana la propria intelligenza e il proprio cuore, la propria fede, perché tutti ne possano godere. Dobbiamo avere il coraggio nelle nostre chiese di fare una banca del tempo, ove ognuno mette a disposizione se stesso per fare opere buone.

Questo fa nascere speranza perché è la vera solidarietà di cui tutti abbiamo bisogno.

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