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È un luogo della santità

Il ruolo della famiglia per un corretto e armonioso sviluppo della persona umana. Anche se economicamente florido, il futuro della società, senza la famiglia, non potrà essere che fragile. Perché l'economia non è il tutto di una società; è solo uno degli elementi che la costituiscono. Per secoli non è stata la componente più importante e nelle condizioni odierne.


È un luogo della santità

da Teologo Borèl

del 06 giugno 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

 

           Era il 21 ottobre 2001, quando Giovanni Paolo II beatificò una coppia di sposi. La prima nella storia della Chiesa: Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi. In quell'occasione, il Papa disse: «Hanno vissuto una vita ordinaria in modo straordinario». Infatti, la loro è stata una vita di fede e di amore di Dio, di amore reciproco e di amore del prossimo, in modo particolare dei loro figli. Luigi e Maria furono non solo genitori, ma autentici missionari per i loro figli. Con l'esempio di una vita autenticamente cristiana, trasmisero ai figli la fede e l'amore. Li educarono alla bellezza della vita e al radicalismo della fede, dato che due figli scelsero il sacerdozio e una delle figlie la vita religiosa. In quel giorno i due figli sacerdoti concelebrarono con il Papa nella Messa in cui venivano beatificati i loro genitori. La beatificazione di Luigi e Maria divenne l'occasione per ricordare in una luce nuova il ruolo insostituibile della famiglia nella vita del singolo e, oggi occorre dirlo con ancor più forza, della società. Il Papa ha avuto il merito di aver attirato l'attenzione sul ruolo della famiglia per un corretto e armonioso sviluppo della persona umana. Anche se economicamente florido, il futuro della società, senza la famiglia, non potrà essere che fragile. Perché l'economia non è il tutto di una società; è solo uno degli elementi che la costituiscono. Per secoli non è stata la componente più importante e nelle condizioni odierne può subire rapide mutazioni che nessun governo, per quanto stabile e forte, è in grado di contrastare. 

           La divisione della famiglia, il mettere in dubbio il fatto che essa sia un'insostituibile cellula della vita sociale, le proposte di altri tipi di unioni interpersonali, che dovrebbero sostituirla, rendono la società semplicemente più vulnerabile perché non in grado di costruirsi un futuro durevole, in quanto i figli sarebbero dei soggetti con identità frastagliate e incerte. In fondo, la stabilità odierna di una società è data dalla sua capacità di assicurarsi un futuro forte. Nel suo insegnamento, Giovanni Paolo II ha sempre presentato la dottrina della Chiesa riguardante il carattere della vita familiare e il posto della famiglia nella vita sociale. La famiglia è il primo, il più importante e insostituibile ambiente in cui l'uomo viene al mondo e si sviluppa. Il futuro dell'umanità, il futuro della persona umana, la sua capacità di dare la vita biologica e quella spirituale, il completo sviluppo culturale e religioso di generazioni umane sempre nuove, dipendono in massimo grado dalla famiglia. In essa, prima di tutto si pongono le basi della fede e dell'amore di Dio e dell'uomo e, dunque, nella famiglia si gettano le fondamenta della civiltà dell'amore. 

           Oggi è suonata l'ora della famiglia. Oggi si manifesta, in tutta la sua drammaticità, il suo insostituibile carattere missionario, poiché la famiglia è il primo e il più importante ambiente per una corretta e duratura trasmissione della fede e per la formazione della condotta morale e, dunque, della formazione di una piena umanità dell'uomo. 

           La beatificazione dei coniugi Quattrocchi e il ricordare il ruolo della famiglia nell'educazione dei figli richiamano alla mente numerose altre meravigliose famiglie, che hanno realizzato in grado eccezionale questo fondamentale ruolo missionario verso i loro figli: i genitori di santa Teresa di Gesù bambino, le stesse famiglie degli ultimi due Papi oppure quella di Antonio e Giuseppina Ledóchowski, nel seno della quale vennero al mondo e crebbero ottimi cristiani fra cui due figlie che sono già state annoverate dalla Chiesa nell'albo dei beati. 

           Viene da chiedersi, però, se la famiglia è importante solo per i cristiani. Pare di no. Il 26 febbraio del 2003, il rabbino Shar Yishuv Cohen, capo della Delegazione ebraica che ha incontrato alcuni esponenti della Chiesa cattolica, così si espresse: «La famiglia offre un ambiente d'affetto e protezione che nutre i figli e garantisce la loro appropriata educazione, per cui l'unità familiare è il fondamento dell'intera società. La rivoluzione tecnologica e nei mezzi di comunicazione ha prodotto senza dubbio positivi cambiamenti nella società. Contemporaneamente, tuttavia, troppo spesso si è sviluppato un influsso negativo sul comportamento della società. Tanto gli adulti quanto i giovani sono esposti ad aspetti distorti e pervertiti di comportamenti, come la violenza e la pornografia. In quanto rabbino, mi trovo di fronte alla sfida di tali sviluppi distruttivi».

Giuseppe Maria Pellizza

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