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Dio non produce scarti

Aprire i sensi, e non solo gli occhi, su un'umanità dolente, ma reale; scendere, ma non solo dentro le viscere delle nostre città, dove si aggirano persone senza nome e senza volto, schedate come «extracomunitario», «rom», «zingaro», «clochard», «senza-fissa-dimora»..., scendere ben più dentro, nella spazzatura del cuore...


Dio non produce scarti

da Attualità

del 07 maggio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

          Aprire i sensi, e non solo gli occhi, su un'umanità dolente, ma reale; scendere, ma non solo dentro le viscere delle nostre città, dove si aggirano persone senza nome e senza volto, schedate come «extracomunitario», «rom», «zingaro», «clochard», «senza-fissa-dimora»..., scendere ben più dentro, nella spazzatura del cuore..., e non buttare via quella salutare inquietudine che ci fa prendere sul serio la vita di tutte queste persone che normalmente preferiamo non vedere. 

        Di solito il titolo di un libro è importante, perché fa nascere interesse o curiosità… Leggendo questo titolo forse ti stai chiedendo che cos'è, dov'è, la Basùra del sottotitolo.

          Basùra, come ci spiega Matteo, è lo spagnolo per «spazzatura». Non si tratta di spazzatura come quella che si ammucchia in qualche città per le strade, quella da smaltire in appositi siti di stoccaggio e riciclaggio. È la spazzatura che portiamo dentro. Sì, proprio dentro di noi. Anche il cuore ha la sua spazzatura: sono tutti quegli atteggiamenti con cui ci difendiamo. Da che cosa? Dagli incontri che ci mettono in crisi, dai volti che ci disturbano, da quegli appelli silenziosi a ciò che sentiamo che dovremmo fare ma... non ne abbiamo voglia!

          Non ho voglia di mettermi in discussione, di rivedere il mio stile di vita. Non ho voglia di ascoltare. Non ho voglia di fermarmi a pensare. Allora... basùra! Butto via quel leggero malessere, quel disagio che mi prende davanti a una mano tesa al semaforo. Butto via, non prendo sul serio quella domanda: «Ma forse potrei fare qualcosa?» che nasce nel profondo, fissando il volto di quello straniero. Butto via, mi dimentico di quel moto di ripulsa che mi prende, odorando la puzza che viene da quell'accattone e che mi fa girare la faccia dall'altra parte...

          Matteo ci fa aprire i sensi, e non solo gli occhi, su un'umanità dolente, ma reale. Ci fa scendere dentro, ma non solo dentro le viscere delle nostre città, in quelle pieghe fatte di palazzi abbandonati, di tunnel e di giardinetti pubblici, di mense dei poveri e stazioni dove si aggirano persone senza nome e senza volto, schedate come «extracomunitario», «rom», «zingaro», «clochard», «senza-fissa-dimora»...

          Matteo ci fa scendere ben più dentro, perché ci conduce a guardare dentro di noi, nella spazzatura del cuore, per invitarci a non buttare via quella salutare inquietudine che ci fa prendere sul serio la vita di tutte queste persone che normalmente preferiamo non vedere. E lo fa con semplicità, con le parole di chi racconta vita vera, quella degli incontri, della condivisione, dell'ascolto quotidiano...

          Questo libro ti dà l’occasione per fare un viaggio nei bassifondi della tua città, dove vivono persone speciali. Uomini e donne come te che per ragioni diverse dormono per strada o in roulotte, si umiliano a chiedere l'elemosina fuori dai supermercati, sono prigionieri di droghe o alcol, soffrono la fame. Eppure come te, come noi, fanno parte dell'epoca della modernità, delle innovazioni tecnologiche, del benessere.

          La cosa più facile è sempre quella di etichettarli con nomignoli e frasi fatte e passargli accanto così, facendo finta di nulla, semplicemente schivandoli.

          La cosa più difficile è ascoltarli, fare lo sforzo di entrare nelle loro vite, guardarli dritti negli occhi, capire perché, i tanti perché. Così, per leggere questo libro prima di tutto devi scartare tutti i pregiudizi e una montagna di luoghi comuni. Entrerai nelle loro «case», annusandone gli odori, sentirai le loro paure, li conoscerai per nome, ti accorgerai dei loro errori, a volte potrai persino emozionarti ascoltando le loro storie e osservando le immagini della loro vita quotidiana. Qualcuna ti entrerà nel cuore e si fermerà lì per un po' di tempo. Ti calerai in un mondo invisibile, popolato da persone altrettanto invisibili. Cioè che le puoi vedere davvero soltanto se le vuoi vedere, se hai abbastanza coraggio, anche perché questi nostri amici sono personaggi piuttosto scomodi. È difficile entrare in contatto con loro, hanno la capacità intrinseca di mettere in crisi le coscienze e di compromettere il nostro mondo che al contrario del loro è pulito, ordinato, regolato e tutto-sotto-controllo.

          Allora si parte, verso il basso. Scenderemo nelle viscere della tua città. Sarà un viaggio in cui i sensi contano tantissimo, anche per non correre il rischio di rimanere ancorati a una certa, diffusa, superficialità. Si badi bene di aprire gli occhi, spalancare le vie respiratorie, affinare l’udito, prepararsi a toccare con mano e assaporare con gusto perché niente sfugga all’esplorazione.Buona discesa a Basùra!

Matteo Donati

http://www.retesicomoro.it

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