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CRONISTORIA: Maria infermiera

Il parroco sa di ottenere tutto da Maria. Ai grandi gesti d’amore non ci si improvvisa; l’obbedienza nelle piccole cose forgia il cuore e solo un umile amore salva.


Maria infermiera

 

Il parroco sa di ottenere tutto da Maria. Ai grandi gesti d’amore non ci si improvvisa; l’obbedienza nelle piccole cose forgia il cuore e solo un umile amore salva.

 

 

Don Pestarino insiste. Sa di ottenere tutto da quella buona gente abituata a posporre gli interessi propri a quelli di Dio, e alla fine si sente rispondere dal buon Giuseppe: « Mandare la Maria là dentro, no, mai: tutt’al più, se essa vuol andare, io non mi oppongo ». Ciò bastava al pio sacerdote; e subito ne parlò con Maria che, pur essendo divenuta avida di ubbidire e di rinunciarsi, questa volta rimase esitante. Oh, perché don Pestarino non le dava piuttosto da curare qualunque donna del paese? Invece la mandava là, ai Mazzarelli, in mezzo ai suoi cugini, dai quali ella si teneva sempre a distanza. In una casa dove, appunto per essere parenti, vi sarebbero state maggiori libertà. E poi, senza sapersene dire il motivo, presentiva il contagio. 

Timidamente, dunque, e sinceramente, rispose: « Se lei lo vuole, io ci vado, benché sia certa di prendermi il male ». 

Il santo sacerdote non dissimulò la ragionevolezza e la forza di quella voce della natura: fu sul punto anzi di lasciarsi sopraffare dal cuore; ma sentì che Dio aveva parlato nel desiderio espresso dalla zia, e che bisognava obbedire. Perciò tenne fermo; e Maria fu l’infermiera dei suoi parenti.

Un suo cugino, Giuseppe, così ne scrisse nel 1913: « Io avevo diciassette anni quando in Mornese scoppiò il tifo. Tutti della mia famiglia ne fummo presi; mia madre più degli altri. Fu persino viaticata e dovette rimanere a letto parecchio tempo: sicché avevamo assoluto bisogno di una donna che, non solo ci curasse, ma si prendesse anche il pensiero della casa. Da don Pestarino ci venne mandata mia  [pp. 87] cugina, Maria Mazzarello, che aveva allora circa ventidue anni. A me, dapprima, non pareva prudenza aver d’attorno una persona così giovane; ma dovetti subito persuadermi che don Pestarino era stato ispirato dal Signore. 

Maria non era giovane nella virtù: faceva ogni cosa con tale serietà, con tale prudenza e, insieme, con tale gioviale disinvoltura da rialzare anche il nostro morale e da sembrare una vera suora di carità, di quelle dedite agli ospedali. 

Bisognava sentire con quali sante parole ci preparò tutti per la confessione; e come ci seppe aiutare a soffrire rassegnati alla volontà di Dio ». 

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