Campo di Lavoro MissionarioDobbiamo imparare ad uscire dai nostri 'piccoli' spazi circoscritti e sicuri, mettere le ali e volare incontro alla vita, avventurarsi e rischiare, anche se a volte ci può far paura: la vita vera è tale perchè ricca di piccoli e grandi avvenimenti inaspettati, colpi di scena degni di un film, a volte provocati da nostre scelte che, a loro volta, ne implicano altre...
del 01 gennaio 2002
'Che afa, che afa che fa... awhhnnn... !!! Animatori, fa caldo... !!!'.
Questo è stato (in estrema sintesi!) lo slogan che, in questa caldissima e soffocante estate 2003, ha rincorso ed accompagnato i 60 temerari che hanno partecipato al 'Campo di lavoro missionario' ad Albarè di Costermano, presso la consueta cornice, intrigante e sempre affascinante, offerta da Villa Giuliari e dal suo magico parco...
Per una settimana, dal 3 al 10 Agosto, queste 60 'anime in pena', sapientemente (...e, forse, un pochino allegramente...) guidate dall’affiatato gruppo di animatori capitanati da don Paolo Baldiserotto, hanno lottato energica-mente, come dei moderni don Chisciotte, contro il caldo, l'afa e le zanzare tigre, e contro l’apatia dell’indifferenza che tutto appiattisce ed ingrigisce, per dedicare un po’ del loro tempo in una autentica esperienza di servizio e di missionarietà: intendiamoci, mica stiamo parlando di marziani scesi da un UFO colorato e pieno di luci, ma di queste nuove generazioni di ragazzi che tutti i 'grandi' indicano ...frenetiche, irrequiete, insoddisfatte, fannullo-ne, costantemente impegnate nello scambiarsi messaggini col telefonino d’ultima generazione, nel giocare per ore con il computer o con la console, nel chattare e navigare in internet come virtuali surfisti multimediali, nell’estremo fregarsene di come va il mondo...
Invece, con mio grande stupore e piacevole sorpresa, ho potuto constatare che le nostre speranze per un mondo migliore sono ben riposte: dai 13 anni in su, questi moderni 'Cavalieri della Tavola Rotonda', seppur pieni di macchie e di paure recondite, hanno saputo maneggiare la materia grezza per creare piacevoli manufatti artigianali, hanno voluto destinare il ricavato delle loro abili vendite nelle bancarelle in Riva al lago di Garda per importanti progetti di sviluppo in Brasile e Ciad, hanno avuto la forza di aiutarsi a vicenda nelle varie corvèe di servizio, hanno sperimentato in prima persona che cosa vuol dire 'condivisione', rischiare proprio in prima persona, mettersi in discussione ed ascoltare i pensieri e le sensazioni degli altri, liberandosi dall’ansia che sentiamo dentro quando ci sembra di essere accerchiati, giudicati, bloccati, soffocati...
Vi è mai capitato di fare qualcosa di 'forte', di 'proibito', di 'insolito', qualcosa che ha accelerato all'inverosimile i battiti del vostro cuore, che vi ha fatto sentire l'adrenalina correre su e giù per il collo e poi esplodere fino alla testa? Qualcosa per cui vi siete sentiti 'vivi' per un attimo, diversi, elettrici, migliori?
Beh, a me è capitato: proprio durante questo campo missionario ho sentito quello stranissi-mo brivido salirmi sulla schiena, quello che ti tiene in equilibrio tra l'essere ciò che gli altri vorrebbero tu fossi e ciò che invece sei sul serio: te stesso!!!
Uno stato d'animo che, se l'assaggi anche solo per un secondo, ti cambia tutto... ed il bello è stato percepire che questo 'stato di grazia' era condiviso anche dagli altri ragazzi ed animatori... ma come, non sono quelle esperienze rarissime e leggendarie che si tramandano da un gruppo all'altro, quelle che ognuno di noi ricerca ed insegue spasmodicamente... e noi, qui quasi per caso, eterogenee rivelazioni provenienti dai posti più disparati, ci ritroviamo a condividere lo stesso ideale, lo stesso scopo, la stessa meta: donare gratuitamente se stessi e i propri talenti al nostro prossimo...
Un segno… ma quale sarà il 'segreto' che si cela dietro queste sensazioni nuove, importanti, energiche, vitali… che alimentano lo spirito, ci saziano ma ci lasciano sempre a bocca asciutta e ne vorremmo ogni volta di più? …che ci portano a percorrere strade nuove, impervie, facendoci camminare lontano dai soliti noi stessi per farci riscoprire 'migliori'…?
E per restare in tema di 'segni', sempre impercettibili, imperscrutabili, divini, impenetrabili, unici… quest’anno, come gruppo missionario, abbiamo celebrato un grande anniversario: 25 anni di onorosa e fruttuosa 'carriera', sempre col gioioso e salesiano motto di 'dedicarsi agli altri!', in continuo equilibrio tra il lavorare e crescere con i giovani, e quell’attenzione tutta salesiana per le 'missioni' che possono essere 'là', lontane come il Brasile o il Ciad, ma anche 'qui', attorno a noi, a due passi dal nostro cuore, nelle quotidiane attività che ci vedono coinvolti 'insieme agli altri', magari in prima persona...
Abbiamo voluto festeggiare questa prestigiosa 'tappa' (...un quarto di secolo fa, chi Vi scrive doveva ancora venire al mondo, ndr...) richiamando a noi, per una serata magica e speciale, tutti coloro con i quali avevamo percorso un 'pezzo' significativo di questo nostro lungo ed interminabile cammino: è stato molto bello sentire, dalla viva voce dei protagonisti, come ed in quali circostanze è nato il nostro gruppo, quali sono state poi le difficoltà e i problemi che, anno dopo anno, si sono presentati e sono stati risolti, quali sono state le motivazioni che hanno spinto molti a partire per un’esperienza di volontariato in missione, quali sono i valori che il gruppo ha loro trasmesso e che, nel quotidiano, loro si ritrovano a vivere e testimoniare... una gioia immensa vedere le 'nuove' generazioni assetarsi delle parole, dell’esperienza e della spontaneità che fuoriuscivano dai racconti di questi nostri preziosi 'vecchi saggi'...
Ebbene sì, gli uomini e le stagioni passano, gli 'animatori' invecchiano e gli 'animati' si sposano: ma ciò che è stato 'seminato' 25 anni fa continua ancora a portare frutto, lo stile e lo spirito di don Bosco sono ancora presenti e ben radicati in questo gruppo che, anche quest’anno, ha avuto la gioia di far sentire la sua presenza, il suo calore, il suo affetto ed il suo appoggio a quei coraggiosi volontari che han deciso di partire per progetti di sviluppo e cooperazione in terra di missione.
...Eh sì, proprio una grande ed intensa esperienza… mozzafiato… wow!!!
Ma non è finita qui: sapete, alla fine ci son riuscito… pure nella testardaggine in cui mi ritrovo immerso ho capito cos'era quell'ingrediente 'magico' che ha saputo amalgamarci, modellarci, valorizzarci... che ha saputo scuoterci dentro fino al profondo… e ci siam ritrovati a regalare quei sorrisi, quegli sguardi, quelle parole, quelle mani… è una parola, semplice e schietta, ma la momento stesso forte e precisa, che comincia per 'A'… Amore…
Dobbiamo imparare ad uscire dai nostri 'piccoli' spazi circoscritti e sicuri, mettere le ali e volare incontro alla vita, avventurarsi e rischiare, anche se a volte ci può far paura: la vita vera è tale perchè ricca di piccoli e grandi avvenimenti inaspettati, colpi di scena degni di un film, a volte provocati da nostre scelte che, a loro volta, ne implicano altre...
Parafrasando una bellissima ed intensa canzone degli 883, volevo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno vissuto assieme a noi questa intensa emozione estiva:
'Per ogni istante, ogni giorno, ogni attimo…
che mi avete dato… grazie mille!!!'
A.E.B.
A.E.B.
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