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A Rio soffia il vento di Wojtyla

Alla vigilia della Gmg carioca e a pochi giorni dall'annuncio che entro l'anno sarà proclamato santo, il Papa polacco torna tra i suoi giovani: una piccola fiala contenente il suo sangue infatti è arrivata a Rio de Janeiro dove rimarrà per ben tre mesi.


A Rio soffia il vento di Wojtyla

 

Quando si dice Gmg non si può non dire Giovanni Paolo II, il Papa che i raduni mondiali li ha inventati e ora ne è uno dei «patroni». Non si tratta però di un semplice ricordo o di una citazione dettata dal dovere di cronaca, ma di una presenza viva, il segno di un legame che scavalca confini e non conosce tempo.

Alla vigilia della Gmg carioca e a pochi giorni dall’annuncio che entro l’anno sarà proclamato santo, il Papa polacco torna tra i suoi giovani: una piccola fiala contenente il suo sangue infatti è arrivata a Rio de Janeiro dove rimarrà per ben tre mesi.

Il prezioso reliquiario è stato consegnato dal cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per il laici, nel corso di un’affollatissima Messa celebrata domenica scorsa nel Santuario della Medaglia Miracolosa a Tijuca, nella zona nord della metropoli. «Giovanni Paolo II è un Papa che continua a vivere nel cuore delle persone come dimostra la moltitudine di pellegrini che ogni giorno si reca sulla sua tomba nella Basilica di San Pietro», ha sottolineato Rylko che ha voluto affidare «all’intercessione del beato il grande evento della Gmg di Rio» e pregare perché l’appuntamento brasiliano porti «molti frutti spirituali per la vita dei giovani che arriveranno da 180 Paesi».

Wojtyla, ha aggiunto il presidente del dicastero vaticano, «è stato il Papa dei giovani che durante il suo pontificato ha scommesso su di loro vedendoli come protagonisti della nuova evangelizzazione». «Avere qui la reliquia è un segno della sua intercessione, della sua presenza tra il popolo carioca che tanto lo ama», ha commentato monsignor Orani Joao Tempesta, arcivescovo di Rio e presidente del Comitato organizzatore locale.

Il reliquiario, opera dello scultore Carlo Balljana, sarà esposto durante le cerimonie principali della Gmg e, fino a ottobre, visiterà le parrocchie, le foranie e i vicariati dell’arcidiocesi «per dare a tutti – ha osservato Tempesta – l’opportunità di sentire la sua presenza».

«Il beato ci ha consegnato questo reliquiario perché lo custodissimo e lo usassimo in futuro in tutte le Giornate mondiali della gioventù», ha spiegato Marcello Bedeschi, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù, che insieme con Rylko sta seguendo a Rio gli ultimi preparativi dell’evento. «È stata una cerimonia particolarmente toccante – ha raccontato Bedeschi – e alla fine tutti hanno voluto accarezzare o baciare la reliquia. Una dimostrazione di quanto ancora la figura di Giovanni Paolo II sia nel cuore della gente».

E di come la sua testimonianza umana e cristiana non abbia smesso di essere fondamentale per le nuove generazioni. L’idea stessa del reliquiario è nata dopo aver visto quanto fosse ancora vivo e forte l’affetto dei ragazzi per il Papa polacco durante la Gmg di Madrid, quando un’ampolla con il sangue del beato fu esposta nel corso della Messa di apertura e in quella finale a Cuatro Vientos.

Al termine di quell’esperienza, la Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù volle che fosse realizzato un reliquiario – la forma è la stessa del Vangelo sfogliato dal vento sulla bara di Wojtyla il giorno del suo funerale – che accompagnasse i giovani in tutto il mondo, in quelle grandi feste della fede che sono le Gmg. 

 

 

Stefania Careddu

 

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