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Verso una GMG “su misura”

Alla GMG ‚Äì è esperienza condivisa ‚Äì vengono giovani anche assai diversi tra loro per percorso di fede, maturità umana, condizione sociale... Possiamo suddividerli in quattro tipi: i fedelissimi; i cercatori; i regolari; quelli in stand by.


Verso una GMG “su misura”

da Teologo Borèl

del 12 luglio 2005

1. I giovani non sono tutti uguali

 

Alla Gmg – è esperienza condivisa – vengono giovani anche assai diversi tra loro per percorso di fede, maturità umana, condizione sociale… La ricerca guidata da Franco Garelli sui giovani italiani partecipanti alle Gmg di Roma e Toronto, pubblicata nel 2003 da Il Messaggero con il titolo Una spiritualità in movimento,[1] ha portato ad individuare quattro “tipi”, ciascuno dei quali dotato di caratteristiche proprie e orientato a vivere la Giornata in maniera diversa:

-         Fedelissimi;

-         Cercatori;

-         Regolari;

-         In stand by.

 

 

2. Una Gmg “su misura”

 

L’approccio “processuale” alla Gmg, adottato da questo Percorso, chiede una progettazione orientata al dopo-Colonia. Una delle chiavi per ottenere tale risultato è probabilmente una maggiore attenzione alle persone concrete dei partecipanti, in modo da proporre loro un’esperienza a propria misura, capace per questo di generare crescita.

Ecco il senso delle schede intitolate Verso una Gmg “su misura” : ciascuna di esse prende in esame uno dei suddetti “tipi” ed offre dei suggerimenti per aiutare i responsabili a “pensare la Gmg” in maniera più differenziata, attenta alla diversità dei partecipanti.

In ogni scheda si trova:

una breve descrizione del “tipo”;

la testimonianza di un giovane di quel “tipo” che ha partecipato ad una Gmg;

alcuni suggerimenti per una progettazione pastorale, articolata nelle tre strategie del Percorso e sui tre tempi dell’esperienza: il prima, il durante e il dopo.

Si tratta di suggerimenti semplici, quasi schematici, ma molto concreti, intesi – tra l’altro - ad orientare ad una “fruizione” intelligente della Giornata, con le opportunità di personalizzazione che offre (soprattutto legate allo youth festival).

 

Pensare in quest’ottica la partecipazione alla Gmg non è un’operazione facilissima, soprattutto perché non corrisponde a ciò che siamo abituati a fare nelle diocesi. Può essere però illuminante, perché aiuta a strutturare una progettazione educativa dotata di basi più solide e più articolata.

 

 

Attenzioni educative per i giovani “fedelissimi” - Verso una GMG “su misura”/1Attenzioni educative per i giovani “cercatori” - Verso una GMG “su misura”/2Attenzioni educative per i giovani “regolari” - Verso una GMG “su misura”/3Attenzioni educative per i giovani “in stand by” - Verso una GMG “su misura”/4

 

 

 

[1] Franco Garelli – Raffaella Ferrero Camoletto (edd.), Una spiritualità in movimento. Le Giornate Mondiali della Gioventù, da Roma a Toronto, Edizioni Messaggero, Padova 2003.

 

Franco Garelli

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