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Un oratorio per i guerrieri della notte

Basta una panchina, un bar, un angolo di strada, un pub o un Mc Donald per trovare gli amici, ma penso che nessuno metta in dubbio la qualità educativa di un luogo progettato per i giovani, dove è possibile confrontarsi con adulti ed educatori, dove ci siano itinerari studiati insieme e proposte forti, che facciano emergere le energie latenti, nascoste in loro. Tale si presenta l'oratorio!


Un oratorio per i guerrieri della notte

da L'autore

del 24 gennaio 2008

In un paese dell’ascolano alcuni giovani, che si sono firmati «guerrieri della notte» hanno compiuto gesti di vandalismo contro l’amministrazione comunale, che non offre loro uno spazio dove trovarsi, dove giocare, dove svagarsi. La notizia è apparsa su un quotidiano nazionale con i commenti di chi dice inaccettabili le rivendicazioni dei «nuovi barbari».

Nelle stesse pagine, un noto DJ li definisce infantili nei loro gesti di teppismo, incapaci di inventarsi un loro spazio per stare insieme, come da sempre i giovani hanno trovato, senza ricorrere per forza a spazi educativi organizzati, ad esempio l’oratorio.

Basta una panchina, un bar, un angolo di strada, un pub o un Mc Donald per trovare gli amici, ma penso che nessuno metta in dubbio la qualità educativa di un luogo progettato per i giovani, dove è possibile confrontarsi con adulti ed educatori, dove ci siano itinerari studiati insieme e proposte forti, che facciano emergere le energie latenti, nascoste in loro. Tale si presenta l’oratorio!

Una legge è stata approvata a suo favore: pare riconoscerne l’utilità sociale, anche perché i ragazzi a rischio abitualmente lo frequentano nei giorni feriali, come alternativa alla strada. Questa frequenza, in aumento con l’arrivo in città di ragazzi stranieri, costringe i parroci ad assumere educatori che tengano aperte le opere parrocchiali e garantiscano una presenza educativa, senza la quale l’oratorio è allo sfascio.

I costi economici crescono, non sono riconosciuti dalle amministrazioni per cui non tutti gli oratori riescono ad avere educatori in grado di seguire i giovani e allora non c’è da meravigliarsi di gesti come quelli di cui ha parlato diffusamente il quotidiano nazionale.

 Bisognerebbe forse dare maggiore attenzione anche sui giornali alla fuga degli adulti dall’educare, degli amministratori pubblici dal mondo giovanile, che li contesta attraverso l’indifferenza alla politica, il male di vivere, l’aggressività e la violenza non solo delle periferie, ma nelle stesse scuole, che stanno passando un momento di duro travaglio.

 Oratori per i guerrieri della notte saranno possibili solo là dove enti locali, Chiesa, comunità, associazioni li progetteranno insieme.

Da: Vittorio Chiari, Un giorno di 5 minuti. Un educatore legge il quotidiano

don Vittorio Chiari

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