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Sussidio on-line GMG2005: 5° PASSO “Mi decido a partire.... ... ma intanto sto a...

Per camminare davvero bisogna avere una meta. Altrimenti si possono fare migliaia di passi senza andare da nessuna parte.


Sussidio on-line GMG2005: 5° PASSO “Mi decido a partire.... ... ma intanto sto ancora un po’ a letto”

da GxG Magazine

del 18 giugno 2005QUINTO PASSO

“Mi decido a partire.... ßà ... ma intanto sto ancora un po’ a letto”

 

 

1 - Prendi e mangia

 

Succede a una ragazza innamorata

Cantico dei cantici 5, 2-8

Io dormo, ma il mio cuore veglia.

Un rumore! È il mio diletto che bussa: «Aprimi, sorella mia, mia amica, mia colomba, perfetta mia; perché il mio capo è bagnato di rugiada, i miei riccioli di gocce notturne».

«Mi sono tolta la veste; come indossarla ancora? Mi sono lavata i piedi; come ancora sporcarli?».

Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio e un fremito mi ha sconvolta.

Mi sono alzata per aprire al mio diletto e le mie mani stillavano mirra, fluiva mirra dalle mie dita sulla maniglia del chiavistello.

Ho aperto allora al mio diletto, ma il mio diletto già se n'era andato, era scomparso. Io venni meno, per la sua scomparsa. L'ho cercato, ma non l'ho trovato, l'ho chiamato, ma non m'ha risposto. Mi han trovato le guardie che perlustrano la città; mi han percosso, mi hanno ferito, mi han tolto il mantello le guardie delle mura. Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto,che cosa gli racconterete? Che sono malata d'amore!

 

Cantico dei cantici, Bibbia. Libri sapienziali: l’insegnamento delle realtà quotidiane.

Che cosa ci insegna l’amore di un dodh e di una dodhii (impropriamente chiamati sposo e sposa.

Meglio “tato” e “tata”. Meglio di tutto il nome che soltanto voi e il vostro amore conoscete). Innamorarsi è una musica, un colore, un profumo, un sapore, un brivido. Tutto il creato appare come un dono ai nostri sensi, tutto il tempo sembra convergere e concentrarsi nell’incontro.

Poi si tradisce. Con la pigrizia, con l’abitudine, con preoccupazioni piccine. Per superficialità, per distrazione.

Ed il creato si spegne, il tempo si frantuma. Ma deve per forza finire sempre così?

 

 

2 – Per riflettere

 

Per camminare davvero bisogna avere una meta. Altrimenti si possono fare migliaia di passi senza andare da nessuna parte.

·         Quale “amore” mi muove attualmente?

·         E quali preoccupazioni mi trattengono dal partire decisamente?

 

 

3 - È successo anche a….

 

S. Agostino (354-430)

 

Nasce pagano (come tutti noi, del resto), studia e si impadronisce della cultura letteraria e filosofica del suo tempo. Diventa cristiano dopo averne fatte di tutti i colori. Diventa prete e vescovo, fa i conti con la devastazione di Roma da parte dei barbari nel 410. Muore mentre la sua città è assediata dai vandali. Guarda però nel futuro, e ci influenza come pochi altri fino ad oggi. Anche se non ce ne rendiamo conto.

 

Vescovo ritardatario

 

“Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo. E io, brutto, mi avventavo sulle cose belle da te create. Eri con me ed io non ero con te. Mi tenevano lontano da te quelle creature, che, se non fossero in te, neppure esisterebbero. Mi hai chiamato, hai gridato, hai infranto la mia sordità. Mi hai abbagliato, mi hai folgorato, e hai finalmente guarito la mia cecità. Hai alitato su di me e ora anelo a te. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace.

Confessioni 10, 27,38

“Sei grande, Signore, e degno di altissima lode: grande è la tua potenza e incommensurabile la tua sapienza. E vuole celebrarti l'uomo, questa particella della tua creazione…Tu lo risvegli al piacere di cantare le tue lodi perché tu ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in Te...'

Confessioni 1, 1

 

Breve biografia di S. Agostino

Nasce in Africa del Nord, nel 354, da madre cristiana e papà pagano e dedito alla “bella vita”. Muore nel 430. Agostino cercò la bellezza in tutte le sue forme e spesso se ne è lasciò sedurre. Correrà da amore in amore vivendo poi per quindici anni con una bellissima schiava, da cui avrà anche un figlio, Adeodato. La sua vita è stata una continua ricerca della verità. Era un uomo inquieto, insoddisfatto delle verità comode e consolanti. Ha ricevuto il battesimo a 32 anni, e in seguito alla sua conversione fu scelto, contro sua voglia, per essere sacerdote e poi vescovo della comunità cristiana del porto d’Ippona. Si prodigò tantissimo per la sua gente. Ma questo non gli impedì di scrivere 113 trattati, 218 lettere, 500 discorsi. Due sono le sue opere più famose: Le confessioni e La città di Dio. Le confessioni raccontano la prima parte della sua vita, un cammino turbolento verso Dio

Servizio Nazionale Pastorale Giovanile

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