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Stare dalla parte dei bambini è avere a cuore il nostro futuro

La Giornata internazionale per i diritti dei bambini e degli adolescenti ha quest’anno un colore del tutto particolare, e non è certo dei più chiari. La pandemia da Covid-19 ha costretto le autorità governative a limitare le situazioni di contatto per contenere la diffusione del contagio. A pagarne le spese sono e saranno soprattutto i minori a cui si è limitata la frequentazione scolastica e l’accesso ai luoghi di ritrovo ricreativi e sportivi.


Stare Dalla Parte Dei Bambini È Avere A Cuore Il Nostro Futuro 

 

La Giornata internazionale per i diritti dei bambini e degli adolescenti ha quest’anno un colore del tutto particolare, e non è certo dei più chiari. La pandemia da Covid-19 ha costretto le autorità governative a limitare le situazioni di contatto per contenere la diffusione del contagio. A pagarne le spese sono e saranno soprattutto i minori a cui si è limitata la frequentazione scolastica e l’accesso ai luoghi di ritrovo ricreativi e sportivi.

 

La recente ricerca demoscopica che l’impresa sociale “Con i Bambini” ha commissionato a Dempolis dal titolo: “Gli Italiani e la povertà educativa minorile nell’era del Covid”,presentata il 18 novembre 2020, lo ha rilevato con chiarezza. Più della metà degli Italiani ritiene che la socialità limitata dei minori abbia ridotto significativamente gli incentivi a una corretta crescita e abbia in questo momento una incidenza negativa maggiore rispetto ad altri fattori come l’alcool o l’abuso di sostanze.

 

La situazione di crisi che l’emergenza sanitaria ha generato ha visto crescere le disuguaglianze con l’incremento della povertà materiale di molte famiglie e l’esclusione dei più fragili, in particolare se poveri, disabili, figli di genitori stranieri. Per un verso, testifica l’inchiesta, l’impossibilità di accesso a dispositivi informatici e a connessioni adeguate ha marginalizzato ancor di più un numero considerevole di minori portando a regressioni nell’apprendimento, per l’altro, coloro che hanno mezzi a disposizione incorrono in eccessi di digitalizzazione trascorrendo un tempo eccessivo su smartphone e dispositivi assimilabili.

 

Di fronte alla crescente povertà educativa si fa ancora più urgente la necessità di una maggiore convergenza di tutti i soggetti della società civile per contenere il disagio sociale e offrire ai bambini e agli adolescenti condizioni adeguate di crescita di cui hanno diritto.

 

Anche Salesiani per il sociale è impegnata in prima persona sul fronte della riduzione della povertà educativa. Grazie a una rete composta di tante realtà distribuite sul territorio nazionale l’obiettivo che tanti educatori conducono quotidianamente è quello di “dare di più a chi ha avuto di meno”, non solo credendo nei giovani ma coinvolgendoli attivamente nel dar forma al loro futuro.

 

Si è consapevoli che le necessità educative non sono solo tante, ma in aumento e che quanto si fa è davvero poco; eppure mettendosi in gioco capita di constatare che quel poco si somma a quello di tanti altri e diventa molto. Stare dalla parte dei bambini e degli adolescenti è avere a cuore il nostro futuro consapevoli che come si sentiranno amati adesso domani ameranno chi la vita dà loro modo di incontrare.

 

Don Roberto Dal Molin
Presidente di Salesiani per il sociale APS

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