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Paolo Berro, un miracolo di Dio.

I problemi quì non mancano, ma che gusto ci sarebbe se non ci fossero? E poi Dio Padre non ci ha forse detto che chi sceglie di 'lavorare' per Lui deve aspettarsi, solo lavoro, sacrificio, sudore... lacrime!!!!! Eppure quanto dolci sono ‚Äòste lacrime, quanta gioia crollare sul letto alla sera e sapere che la tua giornata non è stata inutile!!!!!


Paolo Berro, un miracolo di Dio.

da MGS News

del 21 dicembre 2007

 

 

 

Da questi scritti emerge è un vero cammino di spiritualità, un cammino di santità laicale di un Volontario.

 

 

Dal primo Curriculum Vitae mandato al VIS il 5 novembre 2003. La sua storia…

 

Cominciamo col dire che non sono pi√π un'adolescente.

Ho  42 anni suonati e la mia vita non è stata sempre né semplice né lineare.

Fin da giovane sentivo una strana inquietudine, capivo che intorno a me c'era qualcosa che non andava, e che avrei voluto cambiare.

Perciò il mio primo sbocco naturale fu l'impegno politico. Manifestazioni incontri dibattiti assemblee… La scuola trascurata, gli studi pure.

A Padova, la mia città, il clima che si respirava era un clima  di tensione, di scontro sociale… L'università, i licei ribollivano di movimenti di opinione, di idee. La rivoluzione dapprima solo teoria pian piano si manifestava sempre più come unica alternativa al sistema. Il professor Toni Negri nelle aule universitarie incitava alla lotta armata. Io, appena sedicenne, fui travolto da questa ondata di impegno e passione. Scontri in piazza, la città messa in ginocchio da gruppi di autonomi armati… arresti, processi, denunce.

  

Spaventato  da tutti questi eventi  e scosso mi misi tranquillo per un po'. I miei genitori persone semplici e tranquille mi aiutarono in questo periodo. Ma la mia inquietudine non svanì. La mia ricerca continuava. Finii in un brutto giro spinelli…

La cosa sembrò precipitare e la mia ragazza di allora, Elisabetta, mi convinse a partire con lei in Germania. In Germania io ci rimasi a lungo. Elisabetta tornò in Italia  e tornò all'università. Conobbi Gabi e iniziò la nostra relazione che durò fino al 1990. Anno in cui ci lasciammo ed io tornai in Italia.

Andai in Olanda a lavorare e ci rimasi un anno a Den Haag. Tornato in Italia riapparvero sulla scena della mia vita i brutti giri.

Mi misi in contatto con la 'Comunità dei Giovani' di Albaré (VR) e dopo un po' di tempo iniziai il mio programma di recupero. Conobbi don Paolo Bolognani che capì la mia inquietudine e sofferenza e mi ascoltò con pazienza. Mi seguì in tutto questo mio percorso e tra noi nacque un profondo rapporto di amicizia e di stima.

'Roccia Aria Acqua' era il nostro motto, forti come la roccia, trasparenti come l'acqua, leggeri come l'aria. E credo che fu proprio lì che cominciò la mia rinascita spirituale e morale. Con Paolo andammo a Barcellona ad un congresso salesiano sull'immigrazione. Conobbi alcuni ragazzi del VIS e il loro mondo.

Il loro impegno le loro fatiche ma anche il loro stile di vita semplice, sereno, onesto, leale. Il loro senso della giustizia, dell'uguaglianza, della tolleranza della condivisione. La loro libertà di pensiero e di vedute… la loro spiritualità.

Ecco ciò che per così tanto tempo avevo cercato….Avevo cercato Dio e avevo cercato me stesso, ma sempre commettendo lo stesso sbaglio. Senza mai stare ad ascoltare e stare a sentire…

Dopo ci fu il mese di esperienza a Juina in Brasile con il gruppo. La convivenza insieme, la quotidianità, la condivisione. Le fatiche di quei giorni che alla sera sentivamo tutti come grandi gioie. La preghiera ed io, che giorno dopo giorno, riscoprivo la strada di casa… Quella casa che io avevo abbandonato ma dove c'era Lui che mi aspettava. Al ritorno poi Torino, l’Harambèe, trovare amici già conosciuti e condividere le nostre esperienze. E poi mondialità e il mio cammino che si fa sempre più chiaro e nitido. La mia scelta di vita che si rafforza.

Insieme al gruppo pensiamo un progetto per Juina. Io me ne faccio carico e lo elaboro in contatto via mail con  Juina con la diocesi e con Lorenzo e Micaela, marito e moglie, volontari a Juina.

Poi  Roma, il VIS, il colloquio con Don Ferdinando, con Angela con Paola… con il gruppo di lavoro… ed oggi eccomi qui a studiare on line. Tra mille difficoltà con i confratelli cui ho sequestrato il computer e con l'Economo che controlla i tempi di connessione… ma è giusto sia così. Ed oggi come non mai sono sereno felice in pace e non ho più paura. Questo è   il progetto che Dio aveva riservato per me…..

E con il suo aiuto lo porterò a termine. Ecco  l'ho scritto di getto dopo una partita di calcio e con il tecnico che stava smontando il computer a fianco… tra dischetti floppy e cd.

Ciao  

 

Poi Paolo parte volontario VIS in Brasile a Juina, ma dopo sei mesi non riesce ad avere un visto permanente e decidiamo che passi in Bolivia a Santa Cruz dove resta praticamente fino ad agosto 2007, quando torna e inizia il suo calvario di malattia, ospedale, toxoplasmosi, meningite, cure fortissime che lo stroncano.

 

Il 31 marzo del 2004 scrive:

 

Ora sono sulla strada e vedo che Lui mi aspetta a braccia aperte, non ho più paura e sono in pace con me stesso e con il mondo. Il suo progetto per me mi è chiaro e sarò a servizio di chi ne ha bisogno. Non potrò dare molto, ma darò tutto ciò che potrò!!!!

 

Da Juina, BRASILE - 20 luglio 2004

Il progetto di Abba continua, spero solo di esserne all'altezza.

 

4 agosto 2004

Spero di riuscire a fare bene il mio compito.

Ma confido come sempre nella volontà di Dio, e prego affinché non lasci che io perda questa mia voglia di LUI.......

 

5 settembre 2004, agli amici del corso on line

Ciao a tutti, bon dja a toudo mundo!!!!

Good morning Italia.....

E a voi volontari sparsi per i quattro angoli di questo 'Mondo Possibile' un bon dja particular.

Cosa state facendo di bello?

Magari starete scorazzando su strade impercorribili e piene di polvere, con buche che ci entri e ci esci dopo un quarto d'ora, o su ponti che a solo guardarli ti fai sette volte il segno della croce, mentre l'autista ti guarda e sorride con aria di chi sta pensando a quanto sei fifone!!!! Bene, se state facendo questo allora vuol dire che siete sulla 'strada' giusta; il riferimento non é casuale!!

Quando sui testi di formazione leggevo che essere volontari significa esserlo fino in fondo, non capivo.

Ora sto incominciando a capire.....!!!!

Ma vi sembrerà strano ma la cosa mi piace sempre di più.

I ragazzi dell'oratorio, dei barrios, della strada, gli imprevisti, i ritardi, le attrezzature che non vanno mai bene, i computer che si connettono quando ne hanno voglia, le discussioni con gli operai del posto in lingue 'misturade' e poi scopri che parlano dialetto veneto perché sono di origine italiana....

Il caldo afoso a che a certe ore del giorno ti toglie le forze e ti incolla addosso la maglietta fradicia di sudore.

E in questi momenti senti che ciò che stai facendo è giusto e che se Dio ti ha affidato questo suo progetto, non devi temere nulla. Devi solo avere fiducia e forza, poi il resto viene da sé.

E se qualcuno vi viene a dire “Ma chi te l'ha fatto fare...” mbé io gli rispondo: la mia voglia di cercare e di credere, la mia voglia di non sedermi in salotto a guardare quello che altri hanno deciso che io debba guardare, la mia voglia di non subire impotente certe politiche che io non ho deciso e che sono la causa di ingiustizie e soprusi in metà del pianeta. La mia fede in un Dio che perdona, che ama, che non giudica. Un Padre che non tollera le ingiustizie, ma che vede i suoi figli commetterle ogni giorno, e può solo star lì ad osservare soffrendo.

Ma che è anche pronto a riaccogliere chi si pente e ammette i propri errori, ecco perché ho scelto di vivere così. E non ha nessuna importanza il luogo, dove, ma come vivere questa scelta.

Spero di poter continuare ad essere coerente in questo, perché questo mi rende felice e sereno come non lo ero mai stato.

E dopo questa 'telenovelas' sul volontariato vi mando un grosso abbraccio

ciao paolo

 

2 dicembre 2004, iniziano forti disturbi di salute

Ieri sera mi sono ritirato nella piccola cappelletta del vecchio seminario, ora abito lì, e ho pregato a lungo. L'ho fatto in una maniera che mi ha insegnato suor Michel, una suorina brasiliana che ho avuto modo di conoscere questa estate. A voce alta, rivolgendomi a Dio Padre, non ho chiesto grazie, non ho chiesto nulla. Da piccolo uomo quale sono gli ho espresso tutti i miei dubbi e le mie paure. So che a volte i suoi disegni non coincidono con i nostri, che i suoi tempi non sono i nostri, ma l'ho pregato solo di non lasciare che io dubiti del suo amore. Di aiutarmi a crescere nella fede, di farla germogliare, fiorire dare frutto. Ho pianto in silenzio, ma nel profondo del mio cuore, sentivo che Lui mi stava ascoltando. Stamattina mi sono alzato e uscendo di casa... ero felice, il dolore non è passato ancora, ma se questa è una prova per dimostrargli il mio amore... ne vale la pena!!!!

Lascerò una traccia... dove non c'è, affinché qualcuno possa ritrovare il sentiero di casa.

 

25 novembre 2004

Ma dovró arrangiarmi perché da domani saró solo, Don Franco credo sará in Italia la settimana prossima, Lorenzo e Mika sono giá partiti ma vogliono tenere segreta la data del loro arrivo in Italia, soffro di saudadeeee......help me..!!!!! Fammi sapere, e per il momento.........é dura restare soli,  fa male anche ai duri, loro non lo dicono ma....parlano con i muri!!!!  è una canzone di Vasco, la piú indicata per questo mio momento!!!!

 

3 dicembre 2004

Sono giorni che non sto per niente bene, ieri sera avevo la febbre, ho la schiena piena di bubboni pieni di pus, ed uno mi è spuntato tra la coscia ed il testicolo. Le fitte che mi provoca credo potrebbero essere usate come tortura cinese. Ma confido in Dio Padre, se mi ha portato quì saprà anche darmi la forza per continuare ad andare avanti.

Prego molto, prego nell'unica maniera che conosco, rivolgendomi a Lui come ad un padre premuroso. Non chiedo grazie, miracoli, o sconti........il suo perdono è stato il regalo più grande, è stato come rinascere, uscire dalle tenebre per abbracciare la luce, un sole caldo........

Ed ogni volta, finita la preghiera, mi sento di nuovo carico di energia, di entusiasmo, di forza.

Ho pianto in silenzio nel buio della cappelletta, con la testa tra le mani, e lo sguardo al crocefisso Dio era lì e mi ascoltava. A volte la sofferenza e il dolore, sono la porta da aprire per poter parlre con Lui. Dio non vuole vederci soffrire, ci ama, ma noi testardi spesso dobbiamo arrivare a soffrire per abbassare la testa ed affidarci a Lui.

Basterebbe invece farlo ogni giorno, con fiducia, con amore, con gioia.

Non è facile, ed ognuno ha bisogno di trovare i suoi momenti, i suoi tempi.

Ma una volta trovata la strada di casa, niente può più spaventarci, intimorirci, tutto diventa così semplice e chiaro. La povertà, l'ingiustizia, la morte, tutto assume una prospettiva diversa.

Non si ottengono risposte, ma si aggiungono nuove domande, e pi√π uno si chiede pi√π si avvicina a Dio. Chi cerca, ama.....chi ama trova!!!!

Correre attraverso il vento, a pieni polmoni, con gli occhi spalancati pronti a cogliere ogni particolare, con le orecchie tese ad ascoltare ogni pi√π piccolo rumore, correre incontro agli altri. Partecipare alla vita degli altri, darsi tutto a tutti......

Amatevi li uni agli altri come Io ho amato voi..........

Incontrare nello sguardo dei meninos de rua, lo sguardo di Dio, nei loro sorrisi il sorriso di Dio, allora diventa naturale e spontaneo prenderli per mano, abbracciarli, giocare con loro.

Diventa naturale sentirsi a casa, distanti da casa, sentirsi in famiglia lontani dalla famiglia.

La gioia e la serenità sono vere, vissute, e si trasmettono a chi incontri.

Ed è così che anche la malattia, la morte, la sofferenza, diventano compagne di viaggio, con cui dividere questo bene meraviglioso che è la vita.

Boa noite, compagneros o que Deus esteja con vos

 

Da Santa Cruz in Bolivia - 16 gennaio 2005

Credere e basta, affidarsi, fidarsi, umilmente accettare i nostri errori e i nostri sbagli... i nostri limiti, i nostri difetti. Cercando di non stancarsi mai, di vivere e lavorare con una prospettiva diversa dal guadagno, dall'accumulare beni materiali, dall'egoismo... allontanandosi il pi√π possibile dal nostro Ego, per andare in direzione degli altri. Tornare a camminare in direzione di 'casa'.

Verso colui che ci aspetta, Abbà Dio Padre. Purtroppo la strada è lunga, difficoltosa, difficile, ma quello che si riceve ogni giorno da questa scelta non ha paragoni. Ringrazio ogni giorno Dio, lo ringrazio per la malattia, per il dolore, per la fatica, per i problemi di ogni giorno.... per la gioia, la serenità per questo immenso regalo che è la prova più grande d'Amore, questa vita. Questi cicos, le persone che incontro, i colori, gli odori, i sapori, la musica... questo paesaggio, le foreste, le montagne...

Non so dare risposte agli interrogativi di questi tempi, non sono un intellettuale né un laureato, né un professionista... Credo semplicemente di essere sulla strada per crescere e diventare 'uomo' figlio di Dio. Il resto non ha nessuna importanza.

 

12 febbraio 2005, dopo aver descritto l'intensa attività quotidiana

Ma più ne parlo con gli altri più mi accorgo che é solo questo che voglio fare, e questa la mia vita, è questo il suo progetto per me... Non so se domani o il mese prossimo o l'anno prossimo qualcosa cambierà. Oggi mi fido di Dio Padre e completamente gli affido la mia vita, che desidero sia una vita di 'servizio', di dono di me stesso e delle mie capacità, con i miei difetti i miei limiti, gli errori che sicuramente commetterò ancora..... ma non importa.

Spero di abbracciarvi tutti presto e di potervi testimoniare con questa mia scelta che.... tornare a 'Casa' è l' unica soluzione per essere felici!

Tornare a Dio Padre, umilmente semplicemente, con amore.

 

12 giugno 2005

La mia confessione... mi è esplosa in una notte tempestosa in cui rimuginavo sui miei peccati. Se mi hai assolto tu, allora credo che Abbà non avrà problemi con ‘sto figlio scapestrato. Io cerco di fare del mio meglio, so di non essere diventato un santo, la strada è lunga... per incominciare ad essere solo un buon cristiano.

  

Viene in italia con tre Animatori Brasiliani e si trova coinvolto in un incidente d'auto da cui esce miracolosamente vivo, ma con varie ferite che aumenteranno i suoi problemi di salute.

 

7 aprile 2006 è pronto a ripartire per Santa Cruz

Non è forse questo il progetto che Abbà aveva in mente per me? Sai, rileggendo ciò che scrivevo nei miei momenti difficili, capisco quanto io sia stato privilegiato da questa Sua scelta. I miei amici di quegli anni non ci sono più, molti sono ammalati altri 'persi'; io grazie a Lui sono quì. Sono quì e mai come ora mi sono sentito sereno, in pace, tranquillo. Sò di essere in cammino, un cammino lungo, difficile, non privo di difficoltà ma meravigliosamente nitido e chiaro. Siamo in periodo pasquale e nelle letture di questi giorni 'il chicco di grano che cade al suolo se non muore non dà frutto' mi si addice alla perfezione.

La croce io la conosco, la conosco bene, ma non mi pesa più. Nulla ora ha più importanza, nè mi spaventa, sò che Dio Padre è lì alle mie spalle e mi segue e mi accompagna ed è così forte la sua presenza da sentirne il suo abbraccio affettuoso. Se solo potessimo comprendere la grandezza del suo amore ci ritroveremo a piangere di gioia, ma siamo uomini.... piccoli e testardi.

Perciò andrò avanti e non smetterò mai di ringraziarLo, non smetterò un attimo di cercare di ricambiare il suo amore, certo con i miei limiti e le mie difficoltà ma pieno di una gratitudine infinita.

La mia fede non è raffinata, forse è anche un pò 'semplice', ma ti assicuro che viene dal cuore. Dal quarto del quarto del mio cuore, dove era stata sepolta da cumuli di scioccezze e cose inutili.

Pasqua è resurrezione, è perdono, non è morte.. Anzi è il contrario: è vita nuova, è luce dopo il buio, è il sereno dopo la bufera. Vivo così questa mia pasqua con il pensiero e la preghiera che altri che come me si sono persi possano avere questo 'privilegio' questa grazia, possano comprendere quale dono sia fare dono di sè senza aspettarsi nulla in cambio se non un infinita pace.

Grazie Don Ferdinando, di aver avuto fiducia in me e di avermi sempre 'accompagnato' in questo mio nuovo cammino, anche se sono certo che tu sia stato solo strumento nelle sue mani.

 

4 maggio 2006

Come vedi il lavoro non manca, ed il nostro 'Principale' ci da sempre una mano e rispetta le norme sindacali!!!!

Sono sereno, e vado avanti, il mio cammino verso 'Casa' e verso Abba' continua, e non passa giorno che io non lo ringrazi per questo dono.

 

31 maggio 2006

Sai a me piace scherzare: serve a sorridere alla vita e a tirare avanti!!!! Non diceva don Bosco che un salesiano si riconosce dalla Gioia... Credi io possa essere un buon 'quasi salesiano”?

 

3 giugno 2006

I problemi quì non mancano, ma che gusto ci sarebbe se non ci fossero. E poi Dio Padre non ci ha forse detto che chi sceglie di 'lavorare” per Lui deve aspettarsi, solo lavoro, sacrificio, sudore......lacrime!!!!! Eppure quanto dolci sono ‘ste lacrime, quanta gioia crollare sul letto alla sera e sapere che la tua giornata non e' stata inutile!!!!! Chissà, forse è solo questo il segreto per essere 'felici'; ho molti amici che mi scrivono, depressi, annoiati, pieni di 'problemi'; io continuo a dire loro che devono 'demolire', abbattere, tutte quelle infrastrutture inutili che hanno, e donarsi, amare senza aspettarsi nulla, senza chiedere, senza ricompense, ritornare sulla strada di 'Casa', tornare a capo chino da Abbà, senza orgoglio, né presunzione... Credi capiranno!!?? Non so, ma io seguo questo mio cammino, lungo difficile, ma sereno, 'lieve', e ringrazio Dio ogni giorno di questo suo grande regalo!!!! Se solo potessimo concepire e sentire quanto grande sia il suo amore, forse allora non ci sarebbero lacrime di gioia abbastanza!!!

Ciao Don Ferdinando, da un figliol prodigo, che ha ritrovato la strada di casa...

Un abbraccio forte

 

15 giugno 2006

...gesto d'amore per noi tuoi figli 'disgraziati' in giro per il mondo a volte troppo presi e troppo incasinati per fermarci a pensare!!!! Ma sai una cosa? Ogni giorno mi alzo e mentre aspetto il micro per andare al patio alzo lo sguardo al cielo e.... ringrazio Dio padre di questo suo regalo, di questa mia vita, che da sgangherata e vuota si è reimpita di gesti, segni, persone che giorno dopo giorno mi danno la conferma che nulla di quello che cercavo era troppo distante... Cercavo solo il suo Amore, cercavo Lui, lo cercavo senza sapere che era dietro di me ad ogni passo, in ogni istante e che vigilava e mi accudiva con la prospettiva di portarmi... poi qui?!!!!!

Certo non sono ancora un figlio 'perfetto' commetto ancora errori e ho mille dubbi, ma avere dubbi  da soli è una cosa... Avere domande a cui cercare una risposta in 'compagnia' è un'altra....

Cerco, osservo, ascolto... prego nell'unica maniera che conosco: con il cuore!!!!!

Ciao Don Ferdinando e che Dio ti accompagni e ci accompagni sempre, ' non temere' 'non avere paura', affidandoci a Lui nulla può farci paura!!!!!

Ciao un abbraccio forte ed un saluto a tutti quelli del VIS che ci danno appoggio forza e fiducia in ciò che stiamo facendo.....

Ciao Paolo

 

3 settembre 2006, dopo essere stato a Cuiabà in Brasile per un ritiro

Questa settimana mi è servita per raccogliermi un po’ e... chiedere a Dio Padre di aiutarmi a non 'perdermi' in affannose e sterili crociate. Ho avuto modo di fare due chiacchiere con Don Franco dalla Valle e con Padre Neri, ma sopratutto di ritirarmi in pace e pregare in 'silenzio' nella cappelletta del seminario. Ora sto molto meglio e sono pronto a ricominciare..

Grazie di ricordarmi nelle tue preghiere, e di appoggiarmi sempre.

Un saluto ed un grazie anche a tutti i ragazzi del VIS: siete davvero grandi!!!!

 

19 settembre 2006

Io ogni giorno che passa, cresco, imparo, cado e mi rialzo, l'ho fatto quasi una vita intera ma mai come ora mi rendo conto dell'immenso regalo che Dio Padre ha voluto farmi. Il suo perdono, il suo abbraccio accogliente, la via che ha voluto indicarmi....la pace che sento dentro di me nelle notti in cui stanco crollo nella mia camera e mi addormento. Prego e parlo con lui, so che mi ascolta... e mi addormento... ...gli chiedo di aiutarmi a non allontanarmi da Lui.

Il resto conta poco o quasi nulla.

 

18 dicembre 2006

...Pensi possa essere possibile prolungare questa mia missione? Il tempo necessario affinche si possa formare qualcuno dei ragazzi che sono qui?

Sarebbe un nuovo strappo, una nuova partenza, per i ragazzi ogni volta è vissuto come un abbandono, già oggi cominciano ogni giorno a chiedermi se anche io me me andrò come il mio 'fratello' Paolo. Molti non sanno darsi una ragione della partenza di Paolo, mi chiedono perchè ogni volta noi ce ne andiamo... Cosa dirgli, come spiegare loro...

Io non ho famiglia, sono vecchietto, non corro pericoli di innamorarmi, non ho grosse pretese ne ambizioni di carriere... ma sopratutto sono stato uno di loro, un ragazzo di strada. E sembra che loro questo lo percepiscano, ed io spesso non faccio fatica a capire al volo le loro sofferenze e le loro difficolta.

 

24 gennaio 2007

Qui con i ritmi di lavoro, i problemi le difficolta, spesso mi sento lontano da Dio, lo cerco, cerco di sentirne la voce la sua presenza, prego ma... non ricevo risposta.

So che è mia la colpa, so che Abbà è lì come sempre, eppure vorrei tanto tornare a sentirne la presenza come sempre. Forse è stanchezza, magari anche un po' di solitudine...

In chat mi sento con Laura Bernardi, con Daniela e alcuni dei miei compagni di formazione ed è una sensazione bellissima condividere con loro impressioni, opinioni....

'Dio ci ha lanciati come piccoli semi ad ogni angolo del mondo... noi cerchiamo nel nostro piccolo di diventare frutti.... per poi essere semi a nostra volta... nel giardino meraviglioso di Papà' .

 

16 febbraio 2007

Il progetto 'Con Don Bosco hacia la vida' marcia con difficoltà, ma va avanti con la forza e la convinzione che ci viene dalla nostra Fede in Dio Padre e grazie all'appoggio di molte persone che come noi credono che sia piu' utile rimboccarsi le maniche e darsi da fare per contribuire ognuno alla costruzione di questo 'Mondo Possibile'.

 

20 marzo 2007

Ho voglia di sentirmi ancora una volta a casa... in famiglia, con persone amiche.... Voi siete la mia seconda famiglia, come DON Paolo Bolognani ed i Salesiani di Albarè, persone a cui devo molto, e senza le quali questo 'miracolo' voluto da Abbà non sarebbe mai stato possibile. 'Pennelli nelle mani di Dio', diceva Madre Teresa Di calcutta.... pennelli con cui disegnare il dipinto più incredibile e affascinante che ci sia.. il Regno Di Dio.

Ah... sai che ho partecipato al concorso 'Voci' del Servizio Civile Nazionale? Hanno pubblicato un mio racconto... Così ora sono un po' anche scrittore... Ma ti pare Don.. .io scrittore???Incredibile!!!

 

 

Rientra in Italia il 4 giugno. Riparte con il gruppo estivo e con Don paolo Bolognani l'8 luglio e poi rientra definitivamente il 29 luglio: 'Devo passare alcune visite di controllo, e fare degli esami, niente di grave ma devo farli.'

 

17 agosto 2007

Io sono in Italia, sono rientrato stremato, ma mi sto riprendendo velocemente, sto facendo tutte le mie visite ed i miei controlli, alla mattina vado a correre lungo il fiume: è l'unica ora del giorno in cui qui in città si può respirare.

A volte io e Don Paolo abbiamo l'impressione che lo spirito salesiano di cui puoi chidere testimonianza a tutti i ragazzi di mondilalità, del gruppo missionario, non venga recepito o capito. Io non sono un salesiano: a dire la verità, non so esattamente cosa sono... forse solo uno che vorrebbe con i suoi errori trasmettere un messaggio di speranza, ma a volte mi ritrovo spiazzato da logiche e ragioni che non capisco.... Va beh... scusa il mio piccolo sfogo.

Grazie a Dio l'entusiasmo non mi manca e Dio Padre Abbà continua a regalarmi tempo, non so se me lo sono meritato......

 

29 agosto 2007, ultima mail: aveva saputo di un tragico incidente in Angola

Con me Dio è stato generoso mi ha lasciato solo un piede ed una gamba con una invalidità del 15% ma non finirò mai di ringraziarlo per questo regalo. Con noi c'erano tre ragazzi brasiliani che eravamo andati a prendere ad Asolo, non è stato per loro un buon benvenuto... Un irresponsabile 'furbo' di ritorno dalle piste da sci voleva saltare la colonna ferma ad un incrocio. Ci è piombato addosso ai 100 all'ora senza toccare i freni, il frontale è stato terribile, ma Abbà era lì con noi....

Non so dare una spiegazione a quello che è successo, ma con gli anni, e ne ho 46, ho imparato che spesso anche la morte, può avere un senso.... e credo anche che non sia che un ritorno a quella casa da cui tutti noi siamo partiti, la casa del Padre di Dio Padre.

 

 

Testi di Paolo Berro raccolti da Don Ferdinando Colombo

 

 

 

   

 

 

Il 19 dicembre 2007 è mancato (scarica l’annuncio del funerale), dopo lunga malattia, Paolo Berro, Volontario del VIS (dal 2003 al 2007) partito dalla comunità salesiana di Albaré (VR), approdato alle missioni (Brasile e Bolivia) e soprattutto a Dio dopo un faticoso cammino di ricerca.

Prima a Juina in Brasile e poi a Santa Cruz in Bolivia si occupava dei ragazzi di strada ospitati nel Patio Don Bosco, centro in cui vengono forniti loro servizi fondamentali di accoglienza, assistenza, salute ed alimentazione in un ambiente di famiglia.

don Ferdinando Colombo (a cura di)

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