LUX tocca il cuore di tanti giovani e dà voce a un desiderio di luce che hanno scritto nel cuore. Scopri il nuovo album di Rosalia.
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Rosalía, una delle popstar più innovative e celebrate al mondo, ha sorpreso pubblico e critica con il suo quarto album, LUX. Dopo l'estetica urban e sperimentale che aveva definito il successo globale di Motomami, l'artista catalana ha compiuto un atto di ribellione artistica e spirituale, opponendo un'opera monumentale, orchestrale e profondamente mistica alla mediocrità e ai prodotti seriali che saturano il pop contemporaneo. Vogliamo perciò analizzare la dimensione teologica e il dialogo con la fede che emergono da LUX, esplorando come Rosalía abbia trasformato la sua musica in un'autentica ricerca di trascendenza.
Per comprendere fino in fondo un progetto ambizioso come LUX, è utile guardare non solo alla parabola artistica di Rosalía, ma anche alla sua storia personale, segnata da una spiritualità intima maturata nel tempo. La sua traiettoria unisce infatti due dimensioni che spesso si intrecciano nelle sue opere: la continua reinvenzione musicale e un rapporto con il divino che, pur non essendo legato a un’appartenenza religiosa formale, affonda le radici in un immaginario cattolico profondamente vissuto.
Nata a Sant Cugat del Vallès il 25 settembre 1992 e cresciuta a Sant Esteve Sesrovires, Rosalía Vila Tobella si forma artisticamente a Barcellona, dove scopre e studia il flamenco con rigore e dedizione. Parallelamente, cresce in un ambiente che, pur culturalmente cattolico, non è praticante: lei stessa ha raccontato di non essere stata battezzata e di non essere mai stata portata in Chiesa dai genitori. L’unico vero contatto con la dimensione credente avveniva attraverso la nonna, cristiana convinta, che la accompagnava alle celebrazioni solo quando Rosalía lo chiedeva spontaneamente. È in quel periodo semplice e familiare che nasce in lei un primo, personale rapporto con Dio, destinato a rimanere come sottofondo silenzioso della sua vita e della sua arte. Questo suo primo contatto con la fede — semplice, libero, familiare — richiama quella pedagogia salesiana che vede la spiritualità nascere dentro relazioni familiari, buone, mai imposte.
Il debutto discografico, Los ángeles (2017), riflette quell’intreccio di tradizione e introspezione: un’opera austera, essenziale, che rivisita il flamenco classico insieme a Raül Refree e che subito mette in luce tanto la maturità vocale quanto il suo rispetto per le radici.
Con El mal querer (2018), Rosalía compie il primo grande salto internazionale. L’album, che fonde flamenco, pop ed elettronica, introduce anche una forte iconografia religiosa, chiaro indizio di quella concezione cattolica della vita che lei stessa ha sintetizzato con le parole: "Vengo da una famiglia cattolica, ho una concezione cattolica della vita".
Pur non identificandosi formalmente con una religione, Rosalía mantiene un legame personale con la spiritualità: ha raccontato di aver sempre percepito una presenza divina costante, confermando ad Apple Music che "La spiritualità, per me, è sempre stata presente. Il mio legame con Dio è sempre stato lì".
Questa interiorità si intreccia con la sua evoluzione artistica. Nel 2022 arriva Motomami, l’album che ne consolida la centralità nel panorama globale. Tra urban, reggaeton ed estetica minimalista, Rosalía dimostra una capacità quasi unica di piegare i generi, reinventarsi e sorprendere. Una metamorfosi che non cancella il suo debito spirituale: anzi, lei stessa ammette di sentirsi così riconoscente per ciò che Dio le ha dato che "il minimo che potessi fare era dedicargli un album. È il mio modo di fare ammenda". E, in un’altra riflessione a Radio Noia, osserva come spesso lo spazio riservato a un partner su un piedistallo "forse quello è lo spazio di Dio, lo spazio della divinità", l’unico in grado di colmarlo veramente.
Tutto questo percorso – la radice flamenca, la continua sperimentazione, l’immaginario simbolico, la spiritualità personale – converge naturalmente verso LUX. La sua nuova opera, monumentale e radicale, si presenta come il frutto maturo di anni di ricerca, in cui ogni trasformazione artistica dialoga con una visione del mondo segnata da una sensibilità religiosa non convenzionale ma profondamente autentica.
Questa traiettoria creativa e biografica non è un semplice sfondo, ma la chiave per capire l’audace concept di LUX e la direzione verso cui Rosalía sta portando il proprio linguaggio artistico.
LUX non è semplicemente il nuovo album di Rosalía; è un progetto di rottura, un atto intellettuale e musicale di rara profondità. Si presenta come un evento culturale che si distingue per la sua grandiosità e la sua dimensione spirituale in un panorama pop sempre più omologato. Questa sezione analizza la struttura, le ispirazioni e il concept che rendono l'album una vera cattedrale sonora, capace di dialogare con la fede e la trascendenza.
Il Concetto: la ricerca della luce attraverso il misticismo femminile Il concept centrale di LUX è un'esplorazione del "divino femminile". L'ispirazione affonda le radici nelle opere di sante, filosofe e pensatrici come la badessa tedesca Ildegarda di Bingen e la filosofa francese Simone Weil. Rosalía ha dichiarato che il titolo dell'album nasce dal desiderio di "creare più spazio perché la luce potesse entrare", una frase che funge da chiave di lettura per un'opera che affronta il dolore, l'amore e la fede come tappe di un cammino interiore verso la trascendenza.
Una struttura monumentale: orchestra, cori e 13 lingue La produzione musicale di LUX è volutamente massimalista e grandiosa. L'artista ha collaborato con la prestigiosa London Symphony Orchestra, con arrangiamenti curati dalla vincitrice del Premio Pulitzer Caroline Shaw, e con il coro di voci bianche dell'Escolania de Montserrat, conferendo ai brani una solennità quasi liturgica. L'aspetto più sorprendente, tuttavia, è la scelta di cantare in 13 lingue diverse, tra cui spagnolo, catalano, latino, siciliano, italiano, arabo e tedesco. Questa non è una semplice esibizione di virtuosismo, ma una scelta concettuale precisa: dare voce a storie universali di fede, martirio e ricerca spirituale, incarnando le esperienze delle figure mistiche che hanno ispirato l'album.
L'imponenza e la sincerità di questa opera hanno generato una reazione inaspettata, soprattutto da parte di un mondo solitamente distante dal pop mainstream: quello religioso.
In un evento raro per un'opera pop mainstream, LUX ha ricevuto un'accoglienza sorprendentemente positiva da parte di diverse istituzioni del mondo cattolico. Lungi dall'essere liquidato come una provocazione estetica, l'album è stato interpretato come un'autentica e profonda ricerca spirituale, capace di intercettare un'esigenza diffusa nella cultura contemporanea.
L'elogio dal Vaticano Una delle approvazioni più significative è arrivata direttamente dal Vaticano. Il cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, ha lodato l'album affermando che "quando una creativa come Rosalía parla di spiritualità, significa che coglie un bisogno profondo della cultura contemporanea di avvicinarsi maggiormente alle ragioni spirituali". Le sue parole riconoscono all'artista la capacità di dare voce a una sete di senso che va oltre l'intrattenimento.
La lettura della Chiesa Spagnola Anche in Spagna, paese natale dell'artista, la reazione è stata di grande interesse. Monsignor Luis Arguello, Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola, ha notato come Rosalía intercetti una "tendenza di fondo" dei giovani verso la spiritualità. Ha sottolineato che, se un'artista di tale calibro si concentra su temi come Dio e il vuoto esistenziale, è perché sta rispondendo a un'esigenza reale. L'album ha così scatenato in Spagna un acceso dibattito pubblico sul possibile ritorno dei giovani al cattolicesimo.
Per comprendere le ragioni di un'accoglienza così favorevole, è fondamentale immergersi nell'analisi dei testi e dei temi spirituali che attraversano le canzoni di LUX.
LUX è strutturato come un percorso spirituale ed educativo, un viaggio sonoro che, traccia dopo traccia, affronta le grandi domande dell'esistenza. Analizzando i testi di alcuni brani chiave, emerge un complesso itinerario che esplora il conflitto interiore, la santità femminile, le diverse forme d'amore e, infine, il dialogo con la morte.
Il Conflitto tra Sacro e Profano L'album si apre su una tensione fondamentale, quella tra la dimensione terrena e quella divina, che Rosalía esplora con coraggiosa onestà.
Sexo, Violencia y Llantas: È con questa traccia che Rosalía espone la tesi teologica dell'album. Il testo pone una domanda cruciale: "Chi potrebbe vivere tra i due / Prima amare il mondo e poi amare Dio". La canzone stessa definisce questi due regni opposti: il primo è fatto di "sesso, violenza e pneumatici", mentre il secondo di "bagliori, colombe e sante". Questa dualità definisce il conflitto che l'artista cercherà di risolvere lungo tutto il disco.
Berghain: Qui, un celebre club techno di Berlino viene trasfigurato in un tempio moderno, una liturgia dove sacro e profano si scontrano. Il brano fonde cori di voci bianche e archi barocchi con suoni elettronici. La tensione esplode nel dialogo tra le voci ospiti: Björk sussurra una preghiera, "L’unico modo per salvarci è attraverso un intervento divino", a cui Yves Tumor risponde con un desiderio terreno e violento: "I'll fuck you till you love me". In questo scontro tra il celeste, il terreno e l'umano, Rosalía drammatizza il conflitto interiore che anima l'intero album.
Questa tensione tra sacro e profano che attraversa LUX trova un’eco singolare nell’approccio educativo di don Bosco, sempre realista e capace di prendere sul serio le zone oscure dell’umano. Per la tradizione salesiana, la fede non cancella la complessità della vita: la attraversa. Non chiede fuga dal mondo, ma unificazione interiore. Rosalía, mettendo in scena il conflitto tra desiderio, ferita e aspirazione al divino, dà voce a quella lotta quotidiana in cui — direbbe don Bosco — si forma il cuore vero di una persona. Anche nei passaggi più duri, nei testi più crudi, emerge la possibilità che la luce trovi spazio proprio dove la notte sembra più densa..
L'eredità delle Sante: voci di ribellione e fede Rosalía dà voce a diverse figure mistiche femminili, attingendo a un pantheon globale che include non solo sante cattoliche come Teresa d’Avila (a cui è ispirata Reliquia), ma anche la mistica sufi Rābiʿa al-ʿAdawiyya, la monaca buddista giapponese Ryōnen Gensō e la taoista Sun Bu'er.
Questa galleria di figure spirituali evocate nell’album ricorda la santità quotidiana cara a don Bosco: una santità incarnata, coraggiosa, accessibile.
Ispirazione a Giovanna d'Arco (Jeanne): In questo brano, cantato in francese, l'artista esplora un'identità spirituale che trascende le definizioni di genere. Il verso "È il mio cuore che mi dà un nome" diventa una potente affermazione di autodeterminazione interiore, riecheggiando la forza della santa francese.
Ispirazione a Santa Rosalia (Focu 'ranni): Cantato in siciliano, questo pezzo è un inno all'indipendenza femminile e alla liberazione dalla possessione maschile. I versi "Non sarò la tua metà / Mai di tua proprietà / Sarò mia / E della mia libertà" trasformano la scelta eremitica della santa in un moderno manifesto di empowerment.
Ispirazione a Sant'Olga di Kiev (De Madrugá): Qui Rosalía affronta il tema complesso e oscuro della vendetta come forma di giustizia divina. Il verso "La croce nel petto calibra il mio corpo / Ho il diritto di vendicarmi" evoca la storia della principessa ucraina che vendicò brutalmente l'assassinio del marito, offrendo una riflessione non convenzionale sulla santità.
Amore Divino vs. Amore Terreno L'album mette a confronto due visioni opposte dell'amore: una pura e trascendente, l'altra tossica e disillusa.
Amore Spirituale e Trascendente: Nel brano Mio Cristo Piange Diamanti (intitolato semplicemente Mio Cristo nella versione fisica), cantato in italiano, Rosalía si ispira alla profonda amicizia tra San Francesco e Santa Chiara. Il brano eleva il legame affettivo a un piano spirituale, descrivendolo con parole di rara intensità: "Con te la gravità è graziosa e la grazia è grave".
Amore umano e disilluso: La Perla offre una critica sferzante a un amore tossico. La figura maschile viene descritta senza mezzi termini come un "terrorista emozionale", un "rubacuori nazionale" la cui influenza è "devastante". Il contrasto con l'amore puro e divino esplorato altrove è netto e potente.
La ricerca del perdono e della Luce Il percorso spirituale culmina in un cammino verso la redenzione e l'accettazione della propria natura divina.
Perdono universale (La Rumba Del Perdón): Questa canzone è un atto di grazia incondizionata. Rosalía offre il perdono per ogni tipo di peccato, dal tradimento all'omicidio, suggerendo che la salvezza è accessibile a chiunque, senza giudizio.
Umiltà e Divinità (Porcelana): Il ritornello di questo brano, "Non sono niente, io sono la luce del mondo", è una delle dichiarazioni più potenti dell'album. È un'espressione di profonda umiltà che, allo stesso tempo, afferma la presenza della scintilla divina in ogni essere umano. Questa frase si collega direttamente al titolo dell'album, LUX, svelandone il significato più profondo.
Il dialogo con la morte e l'eternità Il viaggio spirituale si conclude con Magnolias, una meditazione sulla morte. Rosalía immagina il proprio funerale non come una fine, ma come un momento di transizione e incontro con il divino. Il verso chiave, "Quando Dio scende io ascenderò, ci incontreremo a metà strada una volta o due", chiude l'album con una visione di speranza. La morte non è più separazione, ma unione. Questa prospettiva si amplia fino a diventare cosmica con le parole finali: "Io che vengo dalle stelle / Oggi mi converto in polvere / Per tornare con loro", completando il viaggio con una nota di trascendenza ciclica.
LUX è molto più di un album: è un evento culturale che osa porre domande profonde sulla fede e la trascendenza in un'epoca secolarizzata. Abbandonando le formule sicure del pop, Rosalía si avventura in un territorio che chiede all'ascoltatore un impegno raro, rivelando un desiderio diffuso di spiritualità che cerca nuove forme di espressione al di fuori delle istituzioni tradizionali. L'album si inserisce in una più ampia tendenza generazionale, una "Catholic Era" del pop che trova eco nell'estetica "Coquette Catholic" di TikTok, dove Rosalía emerge come pioniera e, al tempo stesso, interprete di un sentire collettivo. Con LUX, non si propone come una santa, ma come un'artista che usa la sua immensa piattaforma per aprire un dialogo onesto sulla ricerca della luce. È una "baddie che, dentro, si strugge... o una donna, semplicemente", che offre alla sua generazione un linguaggio nuovo e potente per esplorare le grandi domande dell'esistenza, rimanendo, in ultima analisi, eternamente umana.
Se LUX tocca il cuore di tanti giovani è perché dà voce a un desiderio di luce che il mondo salesiano riconosce da sempre: la sete di infinito che abita ogni ragazzo. Don Bosco invitava a “entrarci dentro”, ascoltarla, accompagnarla. LUX, nel suo linguaggio audace e contemporaneo, fa la stessa cosa: non offre risposte facili, ma apre domande vere. È qui che avviene l’incontro possibile tra l’arte di Rosalía e la spiritualità salesiana: nella convinzione che, quando un giovane cerca la luce, Dio ha già cominciato a parlargli.
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