Il Vangelo commentato dai giovani e dai salesiani. Prenditi un tempo di meditazione sulla Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.
Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli".
“Voi siete”. Dice così Gesù ai suoi discepoli. “Siete”. Non: “sarete” o “dovete diventare”, ma il verbo ‘essere’ al presente indicativo. Esprime una identità attuale. Gesù vede in noi quello che siamo in principio, nella nostra identità più profonda: “sale della terra” e “luce del mondo”. Siamo luce che risplende davanti agli uomini. E in noi le altre persone possono vedere le opere buone che facciamo e rendere gloria al Padre che è nei cieli.
Gesù guarda il bene che c’è in ciascuno di noi, vede anzitutto le grandi potenzialità che abbiamo e che siamo chiamati a mettere a disposizione degli altri, senza paura. Gesù vede la possibilità di un mondo dove non regna l’invidia, la gelosia, il male, ma dove ciascuno di noi dona con i suoi atti, sapore e luce per la vita.
Nessun essere umano, nessuno di noi è tenebra, nessuno è insipido. Ma possiamo diventarlo, purtroppo. Gesù ci invita a non perdere il sapore che c’è in noi, così come ci invita a non tenere nascosta la luce che si sprigiona dal profondo della nostra anima, lì dove c’è la presenza di Dio in noi. Sarebbe un vero peccato perdere il gusto e lo splendore che c’è in noi.
Sull’esempio luminoso di tanti santi dei nostri giorni, che con semplicità si sono affidati a Dio e non hanno avuto paura di mettersi in gioco per gli altri, con la loro testimonianza di vita vissuta in pienezza, anche noi affidiamoci al Padre e impariamo da Gesù a vedere negli altri la loro luce, il loro sapore, che è riflesso dello splendore di Dio nelle loro anime.
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