Il 19 settembre, durante il Meeting MGS 2004, vi sarà la professione perpetua di quattro salesiani: Alberto, Gabriele, Gianluca e Mariano. Ma che cos'è una 'professione perpetua'?
del 01 gennaio 2004LA PROFESSIONE RELIGIOSA PERPETUA
 
Con la professione religiosa perpetua accogliamo definitivamente l’invito di Dio che vuole consacrare totalmente a Sé la nostra vita.
Attraverso i voti di obbedienza (consegna libera della nostra volontà), povertà (rinuncia spontanea ai beni materiali) e castità (desiderio di amare Dio sopra ogni cosa in modo da irradiare nel mondo il Suo amore per ogni uomo) annunciamo che di fronte a Dio tutto è relativo. Scegliamo di fare di Dio “il tutto della nostra vita” per essere sulla terra un riflesso di ciò che saremo nella vita eterna: una cosa sola con Lui, unico vero bene che merita di essere desiderato.
Rispondiamo si a Gesù che ci ha chiamati a vivere con Lui alla maniera di don Bosco, servendo i giovani, soprattutto i più poveri. Vogliamo vivere in comunità per amarci come fratelli legati dalla stessa chiamata e dallo stesso desiderio di santità.
Anni fa, pur con l’intenzione di essere consacrati a Dio per tutta la vita, secondo le disposizioni della Chiesa abbiamo emesso la nostra professione religiosa temporanea …un periodo di fidanzamento. Adesso è giunto il momento di pronunciare la nostra consegna definitiva.
(Gabriele e Alberto)
 
 
Con la professione religiosa perpetua diciamo definitivamente di sì al Signore che ci vuole in prima linea - a beneficio di tutti e specialmente, nel caso di noi salesiani, dei giovani -  nella promozione della comunione con Dio; così come sono chiamati a porsi in prima linea, nella promozione della musica i musicisti, nella promozione della salute i medici, nella promozione della scienza gli scienziati, e per qualsiasi altro valore gli specialisti di quel valore. A vantaggio di tutti. 
Con il voto di obbedienza ci impegniamo a rispondere a questa richiesta di  Dio adottando senza condizioni le forme di vivere ed operare che sono proprie della congregazione fondata da don Bosco. Con il voto di castità vi mettiamo dentro tutto il nostro cuore e i nostri affetti. Con il voto di povertà gli subordiniamo qualsiasi altro interesse. 
Accogliendo integralmente la particolare missione a cui il Signore ci chiama, diventiamo capaci di una speciale proclamazione del fatto decisivo che nulla può essere preferito a Dio, e che la vita terrena ha successo solo se e in quanto è vissuta per Gesù, con Gesù e in Gesù. Vivendo ed operando in comunità, diamo singolare risalto alla possibilità che gli uomini si trattino da fratelli e alla dipendenza della vicinanza al prossimo dalla vicinanza a Dio.
Secondo le disposizioni della Chiesa, alcuni anni fa, per consentire una buona verifica della chiamata del Signore abbiamo professato i tre voti solo per un periodo limitato di tempo. Ora è giunto il momento della ratifica definitiva. Per questa conclusione, che è dono per tutti, chiediamo il sostegno della preghiera di tutti.
 
(Gianluca e Mariano)
 
 
Alberto Poles, Gabriele Vrech, Gianluca Molinari, Mariano Diotto
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