Donboscoland

La mia esperienza in Romania

Ho toccato con mano che la felicità non viene dall'avere cose materiali, che anche nella povertà si può essere felici. Particolarmente in essa si può trovare tanta allegria, semplicità, spontaneità, purezza, gioia. Anche se nel piccolo paesino di Nazarcea dove facevamo animazione c'era solo...


La mia esperienza in Romania

da Iniziative in tour

del 29 agosto 2005

 

Questa estate  sono stata tre settimane in Romania a Costanza, sul mar Nero. È stata la mia seconda esperienza missionaria dopo quella dell'anno scorso in Ungheria.

Penso che da qualsiasi esperienza, sia essa positiva o negativa, si impari  qualcosa di utile della vita, delle persone, di Dio. Io ho imparato che ogni persona è diversa ed ha le sue qualità e difetti, e  che proprio per questo non bisogna mai dare niente per scontato con le persone con cui si ha a che fare, ho imparato ad accettare l'altro così com'è e molte volte è stato difficile.

Ho visto che ci sono persone come i salesiani che ogni giorno si affidano al Signore, che non hanno paura di affrontare un distacco dall'ambiente in cui vivono per andare a costruire un qualcosa di meraviglioso per i bambini anche in Moldavia. Ma soprattutto ho toccato con mano che la felicità non viene dall'avere cose materiali, che anche nella povertà si può essere felici. Particolarmente in essa si può trovare tanta allegria, semplicità, spontaneità, purezza, gioia. Anche se nel piccolo paesino di Nazarcea dove facevamo animazione c'era solo una scuola elementare con i vetri rotti, i bagni in condizioni igieniche inadeguate, l'acqua non potabile, l'erba alta, una piccola discarica a fianco, i bambini si sono divertiti lo stesso.

Erano sempre entusiasti, quando arrivavamo ci accerchiavano subito, ti prendevano per mano o ti abbracciavano, avevano sempre un gran sorriso. Bastava stare con loro, non c'era bisogno di nessuna esperienza particolare.

Ho visto che non serve usare le maniere forti quando ragazzi più grandi danno fastidio allo svolgersi delle attività, basta un po' di comprensione. Come è successo a Nazarcea; in realtà in loro c'era solo una richiesta di essere partecipi dell'organizzazione dei giochi. Ho percepito e ammirato la grande grinta, costanza, passione e amore di tutte le persone che si sono impegnate per questi bambini, il loro tempo e le loro energie spese.

Come è scritto nel 'Piccolo principe' e sulle magliette della vara impreuna (=estate insieme) di Costanza: 'Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi'.

Elisa Gennara

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