Sui giornali in questi giorni si consuma l’ennesima puntata dei “Ferragnez”. La coppia (+ i figli) che nell’immaginario collettivo erano chiamati a sdoganare mestieri come l’influencer e il rapper. Come dire innovazione e tradizione possono andare d’accordo ed essere, soprattutto, “perbene”. Le notizie che circolano in questi giorni assomigliano a quelle ditte di spurgo dei pozzi neri: viene su di tutto e di più.
Come sempre il tutto è circondato da quella morbosa curiosità che decenni fa poteva essere soddisfatta guardando da dietro una finestra o nel negozio sotto casa facendo quello che, all’epoca, si chiamavano pettegolezzi. L’innovazione ha sostituito le finestre con le telecamere e con i cellulari, i pettegolezzi ora si chiamano, elegantemente, gossip. Ma l’uomo è rimasto lo stesso, morbosamente curioso e capace di soddisfazione quando a qualcun altro le cose iniziano ad andare male.
Esiste (esisteva?) una parola, “osceno”, nella nostra lingua: indicava ciò che sta fuori della scena, che è bene che stia fuori della scena. Ma la tecnologia si è portata via questa parola: tutto può essere detto o rappresentato.
Fanno un po’ tenerezza i personaggi in questione, arricchiti grazie a questo dire e far vedere tutto, e ora reclamare quello che la saggezza umana ha sempre ricordato, cioè che l’uomo ha un “dentro” e un “fuori”, che ha bisogno di una casa dove poter vivere in intimità e tranquillità dopo aver duramente “combattuto” la giornata nel “fuori”. Una casa dove poter girare vestito senza “marca”, dove puoi permetterti una parola in più perché il tuo interlocutore ti conosce e ti vuole bene. Una casa dove poter crescere i figli, un luogo dove sono considerati, giustamente, unici, in attesa di prepararli per quel combattimento nel “fuori”, dove non sono più, giustamente, unici, ma semplicemente qualcuno tra i tanti.
Già, i figli… quelli, che nella vicenda in questione, pagheranno probabilmente il prezzo più alto.
So long
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