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L05 Al direttore generale don Giovanni Cagliero (Lettera di Madre Mazzarello)


L05 Al direttore generale don Giovanni Cagliero (Lettera di Madre Mazzarello)

da Spiritualità Salesiana

del 12 maggio 2005

L05 Al direttore generale don Giovanni Cagliero

 

Casa di Maria Ausiliatrice [Mornese], 5 aprile 18761

 

Viva Ges√π! in Italia, in America e per tutto il mondo!

Rev.do Padre Provinciale,

1. Che piacere il poterci trattenere alquanto col nostro buon Padre! Oh! quante cose le vorremmo dire! ma, non è vero? quando il cuore è pieno, non si sa da che cosa incominciare. L'ha ricevuta la lettera che le scrissi in principio di quest'anno? spero di sì quantunque non abbia risposto. Le cose ovunque successe prima d'allora non gliele dico più. Da che cosa debbo cominciare, dalle notizie liete o dalle tristi?... Siccome è meglio bere prima l'amaro e quindi il dolce, comincerò a dirle quel che successe di nero. 1° Il giorno 9 febbraio la povera suor Cassini moriva di consunzione. La sua morte fu quella di chi sen vola al Paradiso.2 Ora v'è la Madre Maestra3  presa dalla stessa malattia, già è spedita dai medici e probabilmente quando V.S. riceverà la presente essa avrà già abbandonato l'esilio. Chi mai l'avrebbe pensato? essa che pareva un colosso di salute ora trovasi già alle porte dell'eternità! Ah! è proprio vero che la morte è come un ladro e viene quando meno ce lo pensiamo! Questo ci fa pensare seriamente.

2. La povera suor Teresa Laurantoni è sempre nel suo letto; il giorno di San Francesco alle 8 di sera le venne un colpo apoplettico che le lasciò il corpo mezzo morto. Vivrà forse ancora parecchi anni ma sempre inchiodata in un letto.4 Essa e la Madre Maestra si raccomandano caldamente alle sue preghiere, acciò possano essere rassegnate perfettamente al volere di Dio. Suor Luigia d' Alessandria dovette ritornare a casa sua perché‚ etica5 anch'essa, ed ora mi fece scrivere che sta male assai e già ricevette gli ultimi Sacramenti. Però non è da far caso che siale venuta tale malattia mentre suo marito ne morì ed essa gli stette insieme sette mesi.6

3. Ora le dò la più triste notizia: il giorno trenta di marzo tutte le Suore cercavano chi di qua, chi di là... indovini chi?... suor Angiolina Jandet.7 Ed essa erasene fuggita dal monastero mentre eravamo in chiesa a far la S. Comunione. Giunta a Gavi andò dalla Sig.ra Verdona perché‚ le desse i denari per andare a Torino, ma questa la fermò e la tenne in casa sua.8 Il vero motivo di questa fuga non glielo saprei neanche dire; i soliti capricci causati sempre dalla sempre maledetta superbia. Intanto il Signor Direttore9 andò colà pel quaresimale e la persuase a ritornare. Essa ritornò, ma niente pentita di ciò che aveva fatto. Insomma, a dirla in breve, dopo pochi giorni depose l' abito; venne chiesta a D. Bosco la dispensa dei voti e, prima ancora che questa giungesse, essa partiva per Torino. In quella città fu accettata al Cottolengo ove dimorò soli tre giorni ed uscì dicendo di non potervi resistere.

4. Ora chiede di rientrare, D. Bosco mi disse di fare il capitolo10 e ciò che in esso si deciderà verrò fatto, però temo che la risposta sia negativa.

5. Anche la Bacchialoni vorrebbe ritornare sotto il manto di Maria Ausiliatrice, ma!... vi sono i ma!... Anche suor Canale depose l'abito.11

6. Altre notizie nere, grazie a Dio, non ve ne sono. Preghi un po' il Signore che voglia dare la S.[anta] perseveranza a tutte quante, ché‚ ormai bastano le svestizioni; se andassimo sempre di questo passo povera casa di Maria!12 in pochi anni rimarrebbe deserta. Dica adunque al Gesù che sta in America che ci dia tutte le virtù necessarie per essere buone religiose, specialmente l' umiltà e l'obbedienza, faccia di noi quel che vuole, ma non permetta che nessuna suora, specialmente se professa, deponga l'abito ed abbandoni la Casa di Maria.

7. Il giorno stesso della morte di suor Cassini partivano per Bordighera: suor Rosalia, suor Giustina e suor Orsola di Caramagna; quest'ultima fa da Direttrice.13 Esse felici che hanno campo a far tanto bene! Fin dai primi giorni ebbero numerosa scolaresca. Tutta quella buona gente sono contenti delle nostre suore e loro vogliono proprio bene. Ad Alassio non essendovi ancora il locale preparato, le suore non v'andarono ancora; però credo che pel termine di maggio, tutto sarà all'ordine.

8. Andarono invece a Torino suor Elisa (Direttrice), suor Enrichetta (queste due per studiare. Dopo l'esame suor Enrichetta spero ritornerà a Mornese), suor Caterina Daghero e suor David per far scuola, suor Carlotta per la cucina, suor Adele Ayra per rappezzare le tonache, suor Luigia di Lu [Monferrato] per invigilare le lavandaie.14 Intanto colle educande al posto di suor Enrichetta vi è suor Mina la quale è veramente buona, essa è sempre allegra e contenta di essere figlia di Maria.15 Cagliero e Turco sono esse pure tranquille e contente.16 Insomma son 25 le postulanti e quasi tutte speriamo faranno buona riuscita.

9. Ora che le ho dato notizie della casa le scrivo i nomi di quelle che desiderano andar presto in America: io vorrei già esserci, la Madre Vicaria, la Madre Economa, suor Mina, suor Maria Belletti, suor Giuseppina, suor Giovanna, suor Emilia (davvero), suor... non la finirei più se dicessi il nome di tutte quelle che desiderano di andarvi.17 Prepari dunque presto un posticino anche per noi, eppoi venga a prenderci che da sole non sappiamo andarci, e potrebbe anche avvenire che essendo sole qualche mostro marino, il quale non avesse ancora pranzato, si servisse di noi per saziare il suo appetito. Si ricordi che l'aspettiamo agli Esercizi, non ci faccia rimaner deluse, in questi giorni abbiamo per Straordinario D. Ghivarello,18 ma quest'estate bisogna proprio che venga il nostro antico Padre Provinciale.

10. Dimenticavo di dirle che la scuola del paese la fa suor Maddalena Martini, la quale pure è buona e ringrazia il Signore d'averla chiamata a questo stato, anche essa desidera andare in America.19

11. In generale poi, tutte sono buone, allegre e tranquille, solo un pensiero ci turba alquanto: il Signor Direttore fece la domanda per andare in America. Ora che ha la pratica della casa, che ci conosce tutte a fondo, doverlo di nuovo cambiare è un po' duro. Lei che è padre ce lo dimostri in questa circostanza, non gli permetta di partire. Non siamo degne d'avere un sì buon Direttore, è vero; però abbia compassione di noi poverette [e] non ce lo tolga. Abbia la bontà di ricordarsi qualche volta delle sue povere figlie, le raccomandi caldamente a Gesù ed a Maria che le rendano tutte vere amanti di Dio.

12. Chi sa se in mezzo a tanto lavoro si ricorda ancora di Mornese? Speriamo di sì Abbia cura della sua salute, non la sprechi inutilmente, pensi che è padre di tante figlie che l'aspettano con vivo desiderio. Noi diciamo ogni giorno al buon Gesù che la conservi ancora lunghi anni, le dia forza e santità onde poter condurre tante anime a Gesù e in ultimo lo preghiamo a ricondurcela presto, ché‚ ci sembrano mille anni di non averla veduta.

13. Ciascuna suora vorrebbe dirle tante cose ma per non farle perdere tanto tempo a leggere termino chiedendole una particolare benedizione per ognuna di noi, e raccomandandomi in modo speciale alle sue preghiere che, l'assicuro, ne ho gran bisogno ora che il numero delle figlie va aumentando ogni giorno.

Mi benedica adunque e mi creda sua

Umil.ma figlia in G.[es√π] C.[risto]

Suor Maria Mazzarello

1 1. La lettera, come altre, è scritta da suor Emilia Mosca sotto dettatura della Madre. Emilia, discendente dai conti Bellegarde di St.-Lary, fu inviata da don Bosco a Mornese come insegnante. Conquistata dalla santità della Madre e dal fervore della comunità, il 15 marzo 1874 chiese di appartenere all'Istituto. Era certamente la donna più colta e più preparata nel piccolo gruppo delle FMA. Per questo fu subito incaricata della direzione della scuola nella quale era insegnante, segretaria e diretta collaboratrice di madre Mazzarello nella formazione delle prime maestre. Nell'ottobre 1876 fu nominata prima Assistente nel Consiglio generale con precisi compiti di coordinamento delle attività educativo-scolastiche dell'Istituto.

2 Cf L04,6. Nell'epistolario noteremo spesso la ricorrente notizia della morte di giovani suore. L'aria forte di Mornese, la scarsità del vitto, le malattie, la vita di sacrificio abbracciata con radicalità privarono anzitempo l'Istituto di queste religiose, ma lo arricchirono di eroiche testimonianze di virtù, sicura garanzia di futura vitalità apostolica.

3 Suor Maria Grosso. Fu una delle prime ragazze che frequentarono il laboratorio iniziato da Maria Mazzarello a Mornese nel 1862. Temprata nell'ardore apostolico delle origini, fu una delle prime FMA e maestra delle novizie. La Cronistoria nota che il suo letto era una scuola di santità. Era felice di soffrire in comunione con il suo Sposo Gesù per ottenere grazie sull'Istituto e non sospirava che il Cielo (cf ivi II 180). Morì prima ancora di compiere 21 anni di età.

4 In realtà suor Laurantoni si ristabilì in salute. Morirà a Mathi Torinese il 15 luglio 1920, dopo 46 anni di vita religiosa.

5 Termine arcaico che significa ammalata di tisi o tubercolosi.

6 Si tratta di suor Luigia Bagliardi. Nei primi anni era consentita l'accettazione di vedove. Dal 1878, con la redazione a stampa delle Costituzioni, si preciserà che l'Istituto doveva essere costituito esclusivamente di «figlie nubili» (cf Regole o Costituzioni delle Figlie di Maria SS. Ausiliatrice aggregate alla Società Salesiana, Torino, Tip. e Libreria Salesiana 1878, titolo I, art. 4).

7 Angela Jandet, una delle prime FMA, era entrata nell'Istituto già maestra all'età di 24 anni. Dal primo registro anagrafico si sa che lasciò la Congregazione «per non essersi adattata alle Regole della casa».

8 La Cronistoria dell'Istituto parla della signora Momina (Gerolama) Verdona come di una persona di fiducia residente a Gavi (cf ivi II, pag. 176).

9 Direttore spirituale della casa di Mornese era don Giacomo Costamagna. Temperamento esuberante ed energico, si mostrava esigente nella formazione delle suore. Restò a Mornese dal 6 ottobre 1874 al 25 ottobre 1877, quando partì per l'Argentina dove rimase per alcuni anni. In seguito iniziò l'opera salesiana nel Cile; nel 1894 fu nominato Vicario apostolico di Méndez e Gualaquiza in Ecuador. Egli ricorderà sempre con commozione gli anni trascorsi «nella santa casa di Mornese» (cf COSTAMAGNA Giacomo, Conferenze alle Figlie di Don Bosco, Valparaiso, Tip. Salesiana 1900, 259-262).

10 Così si chiamava il consiglio generale, organo di governo e di animazione dell'Istituto, costituito dalle dirette collaboratrici della superiora generale

11 Suor Caterina Canale era allora novizia. Aveva fatto la vestizione il 13 dicembre 1874

12 Chiama così, per antonomasia, la prima casa delle FMA.

13 La casa di Bordighera (l'attuale Vallecrosia), cittadina della costa ligure, fu aperta il 10.febbraio 1876 per l'oratorio festivo e la scuola elementare gratuita. La direttrice era suor Orsola Camisassa; suor Rosalia Pestarino faceva scuola alle ragazze e la novizia suor Agostina [Giustina] Calcagno attendeva ai lavori di casa (cf Cronistoria II, pag. 168-169).

14 La casa di Torino fu aperta il 29 marzo 1876. Suor Elisa Roncallo, suor Enrichetta Sorbone e suor Caterina Daghero dovranno svolgere compiti impegnativi nell'Istituto: la prima fu consigliera generale e organizzatrice degli oratori e delle prime associazioni giovanili; la seconda fu maestra delle novizie dal 1881 al 1892 e vicaria generale per circa 60 anni; la terza successe a madre Mazzarello nel governo dell'Istituto. Le altre componenti della comunità erano suor Carlotta Pestarino e le tre novizie: suor Adele David, suor Adele Ayra, suor Luigia Rubassa.

15 Suor Domenica Mina era novizia.

16 Si tratta delle novizie suor Maria Cagliero, sorella del salesiano don Giuseppe Cagliero, e di suor Clotilde Turco (cf L04,9).

17 La vicaria era suor Petronilla Mazzarello, l'economa suor Giovanna Ferrettino. Seguono i nomi di suor Domenica Mina, suor Maria Belletti, suor Giuseppina Pacotto, suor Giovanna Borgna, suor Emilia Mosca. Il corsivo indica la sottolineatura della scrivente.

18 Il salesiano don Carlo Ghivarello, designato come confessore straordinario della comunità, si recava a Mornese in alcuni periodi dell'anno.

19 A Mornese, per alcuni anni, insegnarono nelle scuole comunali un salesiano e una FMA. La prima maestra delle classi femminili, collaboratrice della signorina Angela Maccagno, fu suor Rosalia Pestarino; la sostituì suor Maddalena Martini che possedeva spiccate abilità educative e didattiche. Quest'ultima era giunta a Mornese il 16 luglio 1875, all'età di 26 anni. Nel 1877 fu nominata direttrice a Biella e nel 1879 partì per l'Argentina dove svolse il ruolo di prima visitatrice delle case fondate in America.

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