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L'alchimista dello spirito da Giovani per i Giovani

Eric-Emmanuel Schmitt, 45 anni, francese, è musicista, filosofo, autore drammatico, romanziere, nonché alchimista di tutte queste arti.


L’alchimista dello spirito da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 13 gennaio 2006

6Vale la pena incontrarlo perché è un autore che parla franco. Va al nocciolo di questioni vitali; ci parla del vivere in modo semplice ed intenso, non dimenticando mai che l’uomo è “trino”: corpo, psiche, spirito. Schmitt racconta tutto questo nelle sue fantastiche storie. Facciamo la sua conoscenza.

 

 

Cresciuto fra atei, così ho scoperto Dio

Eri-Emmanuel Schmitt proviene da una famiglia anticlericale, la sua prima formazione è dunque completamente atea. Solo i successivi studi filosofici insinueranno l’idea di un dio “concettualmente passabile”. Racconta: “Gli autori che più mi avevano segnato - Cartesio e Kant - credevano in Dio: fui intrigato da questa scoperta”. Nella sua vita era comparsa l’idea di divino, ma ancora mancava lo sperimentarlo sulla propria pelle.

Da qui al credere, c’è di mezzo un’esperienza decisiva. A 29 anni passò una notte completamente solo, disperso nella vastità del deserto. “Quella notte fu tutto il contrario della paura, sperimentai una fiducia infinita e un senso di fede che mai avevo provato prima. Sotto le stelle del deserto (le hai mai viste le stelle nel deserto?) fui abitato dal sentimento dell'assoluto, da una forza così grande che non potevo esserne io l'origine. Fu per me una vera esperienza mistica. In quella notte scoprii che Dio esiste, che non bisogna aver paura della morte, che essa è un mistero ed eventualmente una buona sorpresa”.

 

Dall’assoluto a Nazareth

 Dopo l’esperienza nel deserto Schmitt intraprende un approfondito cammino di conoscenza delle grandi religioni: giudaismo, islam, buddismo, ma solo l’incontro con i Vangeli lo disarmò: “Una notte, così, improvvisamente, li ho letti tutti e quattro, di seguito: e sono rimasto sconvolto. Trovai qualcosa di più di quello che avevo scoperto nel deserto: c'era il messaggio di Cristo sull'amore, una parola che mi sconvolse interiormente. Posso quasi dire che diventai ossessionato da Cristo, certo non un'ossessione nevrotica, ma una vera attrazione personale: mi misi a leggere tutto quello che parlava di lui. E con il tempo, questa ricerca mi ha portato all'incontro con la fede”.

 

Gesù è Dio? Dall’incontrare al credere, un ulteriore passaggio.

“Potrà sembrare paradossale, ma nessuna frase di Gesù mi ha convinto che egli sia Dio, neppure i suoi miracoli: nessuna delle sue parole può provare che egli sia qualcosa in più di un grande filosofo. Sono le testimonianze della sua resurrezione che mi convincono che egli è Dio. Senza la resurrezione, Gesù sarebbe stato un magnifico saggio, un grande pensatore. Sono i racconti della resurrezione che mi portano ad affermare: Gesù è Dio”.

 

Rivoluzione d’amore

«Un mondo d'amore è il Regno che sarà retto dall'amore, e non dalle leggi degli uomini. La legge esiste solo per proteggerci gli uni dagli altri perchè il nostro mondo è retto dalla paura dell'altro. Ma tutto a un tratto è arrivato un uomo, Gesù, che annunciava: 'Costruiamo il vivere umano sull'amore'. È dinamite, questa frase.

 L'energia del cristianesimo è proprio questa: scardinare la nostra paura. L'amore è un valore presente anche in altre religioni. Ma la specificità del cristianesimo consiste nel fatto che l'amore poggia su un fatto e su una Persona: questo rende il cristianesimo ancor più rivoluzionario di ogni altro credo».

 

Un unico filo conduttore

Leggendo le opere di Schmitt possiamo trovare un unico filo conduttore: lo spirito. Spirito ironico, spiritualità religiosa, animo umano. Mai uno spirito edonistico, fine a sé stesso, ma sempre una presenza forte che tesse le fila degli argomenti trattati. Freud e Dio nel Visitatore,  la morale nel Libertino, il coma nell’Hotel dei due mondi, l’islam in Monsieur Ibrahim.

Nessun tema banale, né luoghi comuni narrativi; lo spirito è nel presente, nell’attualità, nel concreto vivere. Ecco perché le sue opere riecheggiano con tanta forza nel vissuto di ognuno di noi.

 

 

OSCAR E LA DAMA IN ROSA

“Le persone temono di morire perché hanno paura dell’ignoto. Ma per l’appunto, che cos’è l’ignoto? Ti propongo Oscar di non avere paura ma fiducia”.

A 10 anni, braccati da un male inguaribile, scrivere a Dio rende tutto più facile. Si conosce così la meraviglia che rende ogni giorno un grande passo nella vita, e a sera, prima dell’ultimo sonno, fa posare sul comodino un biglietto: solo Dio ha il diritto di svegliarmi. Una storia semplice, tenera e commovente; per noi e per i nostri ragazzi.

 

LA PARTE DELL’ALTRO

Quale sarebbe stato il corso della storia se l’8 ottobre 1918 Adolf fosse stato ammesso all’Accademia di belle Arti?

Ammettiamo che Hitler sarebbe potuto essere diverso da quel che è stato, così al fuhrer potremmo sostituire un pittore. Il paradosso unisce storia e fantasia, ed Hitler a un altro possibile sé stesso. La storia scorre in parallelo su due binari che, però, sempre più si allontanano.

 

IL VANGELO SECONDO PILATO

Pilato: “Prima ero un romano che sapeva; ora sono un romano che dubita”. “Dubitare e credere sono la stessa cosa, Pilato. Solo l’indifferenza è atea” risponde la moglie.

Pilato come Derrick. Risolvere il caso della scomparsa del cadavere di Gesù prima che si creino complicazioni politiche e evitando le ingerenze dei discepoli. Ma nel “caso Jeshua” c’è qualcosa che va al di là della razionalità, così all’investigatore non resta che confrontarsi con una “impossibile” interpretazione soprannaturale.

Chiara Bertato

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