I banditi hanno decapitato le ragazze mentre andavano a scuola, e hanno abbandonato una delle teste davanti a una chiesa. Il presidente Susilo condanna l'attentato. Il capo della polizia: “vittime indifese”.
del 30 ottobre 2005
Poso (AsiaNews/Agenzie) – Sabato 29 ottobre 3 studentesse cristiane sono state decapitate. Le vittime sono Yusriani Sampoe di 15 anni, Theresia Morangke di 16 anni e Alvita Polio di 19 anni. Un’altra ragazza, Noviana Malewa, ha riportato gravi lesioni al volto ed è ora ricoverata in ospedale sotto stretta osservazione. La ragazza sarà un importante testimone per chiarire le modalità dell’aggressione, che è stata condotta con armi da taglio mentre le ragazze si recavano in un liceo privato cristiano a Poso, Sulawesi centrali. I corpi sono stati trovati alle 7:30 ora locale (8:30 a Jakarta) nei pressi del villaggio di Bambu. La testa di una ragazza è stata invece abbandonata davanti una chiesa cristiana nel villaggio di Kasiguncu, e le altre 2 nei pressi di una stazione di polizia distante 10 km dal luogo del delitto. L’agenzia di stampa statale Antara ha riportato che le ragazze sono state attaccate da persone non identificate mentre, vestite con le loro divise scolastiche, percorrevano i 9 km che separano la scuola dalle loro case. Il commissario Oenggoeseno, capo della polizia delle Sulawesi, ha dichiarato che il movente dell’attentato non ha nessuna importanza dato che queste vittime erano ragazze del tutto indifese.
 
Appena avuta la notizia dell’aggressione il presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha cancellato tutti i suoi appuntamenti e ha convocato una riunione d’urgenza con i funzionari per la sicurezza, compresi il vice presidente Jusuf Kalla, ed i capi dell’esercito, della polizia e dell’intelligence. Il presidente ha espresso tutta la sua costernazione per la tragedia: “condanno con forza questi attacchi contro la civiltà - ha dichiarato – e chiedo alla popolazione del posto di collaborare con il governo per garantire il buon esito delle indagini e mantenere la sicurezza”. Ha poi detto che verranno inviate forze di polizia per mantenere la sicurezza ed evitare che la situazione precipiti. Questo attacco ha infatti fatto salire la tensione fra musulmani e cristiani. Poso è un terreno fertile per innescare contrasti fra le 2 comunità, e la situazione è ancora più grave se si considera che gli omicidi precedono di pochi giorni la celebrazione musulmana dell’Idul Fitri (festa islamica che segna la fine del mese di digiuno del Ramadan), conosciuta qui popolarmente come “Lebaran”. Il lunghissimo conflitto di Ambon, che ha causato migliaia di vittime, è stato scatenato proprio da violenze perpetrate pochi giorni prima dell’Idul Fitri.
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