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Il progetto educativo

Sulla soglia dei quarant'anni, Don Bosco ha preso consapevolezza che Dio lo chiamava a una missione tra i giovani e che nell'Oratorio avrebbe raggiunto lo scopo della sua vita. L'Oratorio si inserisce così nell'economia della salvezza, come risposta a una vocazione divina, non come un'opera fondata sulla buona volontà di una persona...


Il progetto educativo

da Rettor Maggiore

del 06 ottobre 2008

'Il Progetto educativo salesiano è l'elemento d'inculturazione del carisma'[1]. '[Esso] orienta e guida un processo educativo dove i molteplici interventi, risorse e azioni si intrecciano e si articolano al servizio dello sviluppo graduale e integrale della persona del giovane'[2].

 

Sulla soglia dei quarant'anni, Don Bosco ha preso consapevolezza che Dio lo chiamava a una missione tra i giovani e che nell'Oratorio avrebbe raggiunto lo scopo della sua vita. L'Oratorio si inserisce così nell'economia della salvezza, come risposta a una vocazione divina, non come un'opera fondata sulla buona volontà di una persona. Ma dovette superare molti ostacoli: difficoltà nel radunare i giovani, mancanza di risorse economiche e ambienti adatti, necessità di una nuova strategia pastorale e di un'inedita proposta di formazione come risposta all'immigrazione che in dieci anni aveva visto aumentare la popolazione di Torino del 17%[3]. Egli non considera lo sviluppo economico cattivo di per sé; l'istruzione popolare - che suscita le apprensioni degli ambienti più conservatori - non la vede come un male da esorcizzare, ma come una risorsa da valorizzare per la formazione dei giovani. Preso atto che le strutture ecclesiastiche 'organizzate' non reggono, nel confronto con gli squilibri sociali e i mutamenti culturali, tenta nuove vie, apre nuovi fronti a vantaggio dei giovani sradicati dal loro habitat naturale e prospetta nuovi e più coraggiosi orizzonti educativi[4], dando vita a iniziative e opere. Così redige il 'Piano di Regolamento per l'Oratorio' per mettere in opera il proprio stile educativo: è la prima pietra del 'Progetto Educativo/Pastorale Salesiano', il PEPS.

 

 

LO STRUMENTO OPERATIVO

 

Il PEPS è la mediazione storica e lo strumento operativo della missione salesiana, la manifestazione della mentalità progettuale che deve guidare lo svolgimento della missione nelle diverse opere, la guida del processo per incarnare la missione in un contesto determinato, la proposta e la formulazione precisa del tipo di uomo che si vuole formare. Al centro vi è la persona del giovane, visto nella totalità delle sue dimensioni (corporeità, intelligenza, sentimenti, volontà) e dei suoi rapporti (con se stesso, con gli altri, col mondo e con Dio). Il PEPS presta un'attenzione prioritaria ai giovani più poveri e in difficoltà. Prima ancora che un testo, è un processo mentale e comunitario di coinvolgimento, chiarificazione e identificazione, che tende a generare sinergie operative attorno a criteri educativi, obiettivi e linee di azione comuni, evitando così la dispersione nell'azione. II PEPS è la 'carta d'identità' di ogni opera salesiana. La società è sempre più complessa e globale; emerge una cultura planetaria di natura massificante e di carattere pluralistico, dove i mezzi di comunicazione sociale diffondono con rapidità valori, linguaggi, criteri, modelli e stili di vita sovente contradditori e ambigui. Con frequenza i giovani si trovano soli nella ricerca di senso; timorosi di fronte a un futuro incerto, incapaci di decisioni chiare e di lunga durata. Famiglia, scuola e Chiesa sembrano perdere il ruolo privilegiato di riferimento che avevano un tempo. In questa situazione il PEPS deve presentarsi come un'offerta valida che, prendendo il giovane nella sua realtà concreta, favorisca in lui un processo che lo conduca alla piena maturità umana, lo renda protagonista della propria vita.

 

 

L'OBIETTIVO DEL PEPS

 

Le attese dei giovani si presentano differenziate. Molti si trovano lontani dalla fede quasi inconsapevolmente. Altri vivono una religiosità debole, con una pratica religiosa occasionale. In tutti però è possibile scorgere un bisogno di verità, di liberazione, di crescita umana, e il desiderio, anche se implicito, di una più profonda conoscenza del mistero di Dio. Quindi, nella prospettiva di un'educazione che evangelizza e di un'evangelizzazione che educa, l'obiettivo del PEPS è che ogni giovane arrivi alla sintesi fede-cultura nella propria vita: maturare una fede che costituisca il valore centrale della persona e della sua visione del mondo, sia aperta a tutte le sfide culturali, impegnata a tradurre nella prassi la propria scelta di valori; che stimoli e approfondisca i processi di promozione delle persone secondo il modello del Vangelo. Veramente il PEPS è l'espressione del Sistema Educativo di Don Bosco in questo tempo, la mediazione storica e lo strumento operativo attraverso il quale Don Bosco vuole manifestare la sua passione per la salvezza della gioventù e realizzare il sogno di fare di ogni giovane 'un onesto cittadino e un buon cristiano'.

 

 

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[1] CG24 5.

[2] LA PASTORALE GIOVANILE SALESIANA, Roma 1998, p.26.

[3] F. MOTTO, 'Ripartire da Don Bosco', LDC 2007, p.76.

[4] Cfr. F. MOTTO, o.c.

don Pascual Ch√°vez Villanueva

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