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CRONACHE DALLA SCOGLIERA - Storia di una pietra che imparò l’amicizia - giorno 3...

Gesù abbandona chi sceglie la sua via, è così? Forse è così…


CRONACHE DALLA SCOGLIERA

Storia di una pietra che imparò l’amicizia

 

Giorno 30

26 marzo 2020

 

La luna non c’è nemmeno questa sera, ma credo che domani notte sorgerà come un timido sorriso. In compenso, gli amici di Alberto e Carlo sono qui accanto a me. Dopo tanto tempo, eccoli. Sono ancora sorridenti, ma guardandoli più da vicino, mi accorgo che tutti hanno scure ombre sotto gli occhi arrossati. Dalle loro parole, capisco che Carlo non è guarito, anzi. Sembra che la sua situazione sia peggiorata. La speranza che possa sopravvivere… Non c’è speranza, quindi? Davvero mi dite che deve morire!? Ma non eravate voi che dicevate che niente è impossibile? Ascoltatemi! Com’è possibile che Carlo muoia? Non avete pregato tanto, voi, insieme, qui, e con don Mario? A cosa sono servite le preghiere se non stanno funzionando? Io mi stavo iniziando ad affezionare, a questo Gesù, perché Ochin diceva che ti cambia la vita e te la rende più bella. Vi sembra una vita bella, quella di Carlo? Morire dopo aver riposto la più grande fiducia in un Dio che nemmeno ti ascolta? Se Gesù non ascolta le preghiere di questi ragazzi, allora vuol dire che non ascolta nessuno. Ochin e il Pescatore mi hanno raccontato solo balle. “Pescatore di uomini” … certo… Annunciare agli altri che si può scegliere una vita diversa… No, grazie! Io non voglio certo raccontare a tutti che la vita diversa vuol dire soffrire senza che le tue preghiere vengano esaudite, senza che questo Gesù venga da te e ti asciughi le lacrime, almeno. Gesù abbandona chi sceglie la sua via, è così? Forse è così…

I ragazzi, però, non sono arrabbiati. Ci avevo visto bene: nonostante gli occhi stanchi e gonfi, i loro volti risplendono di serenità. Nessuno che se la prende con Dio. Anzi, noto che tra le loro mani scivolano lenti i rosari. Cerco di resistere alla dolce melodia delle loro voci all’unisono, ma presto devo arrendermi. “Ave Maria… grazia… benedetto… Gesù…madre… prega per noi… nell’ora della nostra morte… “. Le loro preghiere mi cullano in un abbraccio, nonostante io mi senta tradita, mi senta persa, confusa, sola… La voce di tutti è incrinata, ma non si fermano, e continuano a pregare. Lascio scorrere le parole dentro di me, senza pensare. “Padre nostro… sia fatta la tua volontà… così in terra… dacci… pane quotidiano… e non ci abbandonare… liberaci dal male…”

Rivedo il Pescatore e il suo pane, dato senza niente in cambio. Sia fatta la tua volontà, la tua, la tua volontà, dicono. Liberaci dal male, ma sia fatta la tua volontà. “Speranza nostra, salve… a te sospiriamo, gementi… piangenti… in questa valle di lacrime… rivolgi a noi gli occhi tuoi… misericordiosi… mostraci… il frutto del tuo seno… dolce Vergine Maria…”. 

 


testi: Anita Marton 

grafiche: sr. Giulia Collodel 

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