Giorno 15
11 marzo 2020
Sapete che venendo qui ho incontrato una coppia davvero singolare?
Cioè?
C’erano un’ostrica e un cavalluccio marino che…
Sembra l’inizio di una barzelletta!
Dai, Petra, stai zitta. Kyma, dicevi?
Un’ostrica e un cavalluccio si sono incontrati, oggi, vicino a un corallo, al largo. E il cavalluccio ha iniziato a parlare con l’ostrica. Le ha chiesto perché era lì tutta sola. Sapete, lui se ne stava insieme agli altri cavallucci e lei era tutta nascosta nella sabbia. Io, allora, ho smosso un po’ il fondale e il cavalluccio l’ha vista. Insomma, lui le chiede perché non c’è nessuno con lei, e l’ostrica gli dice che lei non ha amici, che nessuno le vuole bene, che è inutile, e poi tutte le cose che si dicono quando ci si sente soli, insomma. Allora il cavalluccio si avvicina, e non ci crede molto; glielo dice che, secondo lui, lei è davvero carina. Lei dice che non c’entra la bellezza, e che davvero nessuno vuole stare insieme a lei, non è capace di fare compagnia a nessuno. “Che dici, scusa? Tutti possono fare compagnia a qualcuno”, “Tu ne sembri convinto”, “Io lo so. Guarda, oggi non ho molto da fare. Ti disturbo se me ne sto un po’ qui?”. Lei è arrossita, io l’ho vista. “No, gli fa, nessun problema”. Allora, voi non ci crederete, ma sono stati tutto il giorno insieme. Hanno chiacchierato tanto, hanno giocato un po’ a contare tutti i pesci che passavano di lì, poi si sono messi occhi al cielo a guardare l’acqua specchiarsi nel sole. Lei ha cominciato a schiudersi un po’, ha raccontato al cavalluccio tante cose che si teneva dentro da sempre; lui si è addirittura commosso. L’avete mai visto un cavalluccio marino piangere? Io no, mai, prima di oggi. Poi, poco prima del tramonto, lei gli dice che vuole ringraziarlo per la giornata, perché è stata tanto bene con lui. Allora si apre, tutta. Io non me l’aspettavo, davvero. E gli dà la sua perla. Era una perla meravigliosa, bianca e lucente, una luna dei fondali. Lui la prende, la accarezza e conosce così, con uno sguardo, ogni suo dolore. Le perle nascono quando un nemico o dello sporco pungente si insinua dentro l’ostrica; lei crea, lenta, un petalo di madreperla sopra quella ferita, poi un altro e un altro ancora. Io mica lo sapevo che dalle cose brutte potessero nascere perle così belle. Filippo il cavalluccio aveva sorriso col cuore; l’ostrica Margherita aveva pianto di gioia la sua prima lacrima di madreperla.
testi: Anita Marton
grafiche: sr. Giulia Collodel
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