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Conta su di me da Giovani per i Giovani

L'amicizia è fatta di contatti, ma tanti contatti non fanno necessariamente amicizia. Pensare che è tutta questione di acqua, numeri e pianoforti...


Conta su di me da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 18 febbraio 2008

Ogni lunedì sera io e Danilo cerchiamo di fare gli animatori ad una banda di scavezzacollo. Durante l’ultimo incontro chiedo a questi ragazzi di seconda superiore: quanti amici hai? Federico ha preso il cellulare, smanetta con il pollice a grande velocità e mi risponde: 271!

 Lì per lì non capisco, poi un flash! Certo, aveva guardato quanti nomi c’erano nella rubrica del cellulare per rispondere. La serata è continuata come al solito, tra casino e qualche tentativo di discussione.

Sono tornata a casa ed ho preso il cellulare; ho scoperto di avere 196 contatti. Tra questi però solo una ventina di amici veri e propri.

 

Rapporti non contatti

Tra 271 contatti e una ventina di amici c’è una distinzione basilare: i contatti non sono rapporti, i rapporti non sono contatti.

Contatto è lo strumento con cui puoi arrivare ad una persona; sono contatti quelli su Messenger, la rubrica del cellulare, gli indirizzi scritti alla fine del diario, una stretta di mano o lo strizzare di un occhiolino. Tutti questi sono mezzi attraverso cui possiamo stabilire una relazione con una persona. Sono solo gli strumenti, ciò che in verità realizza la potenziale relazione è il rapporto, cioè il modo in cui incontri una persona. Esistono rapporti professionali, ad esempio tra colleghi di lavoro, rapporti parentali con i cugini dell’Australia, che forse nemmeno conosci, ma a cui sei legato per la storia della tua famiglia. Tra i vari modi di rapportarsi, uno tutto speciale è l’amicizia. <!--D(['mb','\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>Se l’amicizia allora non può essere i 271 nomi nella rubrica del\ncellulare di Federico, cosa crea questo rapporto speciale? Il lunedì successivo\nDanilo ha fatto questa domanda ai nostri scavezzacollo. \u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>Abbiamo lavorato non poco ma i risultati sono stati\nsorprendentemente efficaci, concisi e precisi: \u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>&nbsp;\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cul type\u003d\'disc\'\>\n \u003cli style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cb\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial;font-weight:bold\'\>TVB\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/b\>\u003cfont face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-family:Arial\'\> \u003d l’\u003cb\>\u003cspan style\u003d\'font-weight:bold\'\>affetto\u003c/span\>\u003c/b\> vivo e reciproco fra due\n persona \u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/li\>\n \u003cli style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cb\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial;font-weight:bold\'\>2, 4, 6, 8\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/b\>\u003cfont face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-family:Arial\'\> \u003d l’amicizia è un\n rapporto alla \u003cb\>\u003cspan style\u003d\'font-weight:bold\'\>pari\u003c/span\>\u003c/b\> basato sul\n rispetto e sulla stima \u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/li\>\n\u003c/ul\>\n\n\u003cp style\u003d\'margin-left:18.0pt;text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>&nbsp;\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>Abbiamo scritti sul cartellone: \u003cb\>\u003cspan style\u003d\'font-weight:bold\'\>TVB + 2,4,6,8 \u003d AMICIZIA\u003c/span\>\u003c/b\>, e subito Katia\nspara: \u003ci\>\u003cspan style\u003d\'font-style:italic\'\>Easy! Servono solo due ingredienti\n(tostissimi!) per creare un’amicizia (con la A maiuscola!). \u003c/span\>\u003c/i\>Forse né io né Danilo\nl’avremmo detto con le stesse parole, ma il concetto ci sembra chiaro.\nSorridendo, concordiamo. \u003c/span\>\u003c/font\>',1]);//-->

Se l’amicizia allora non può essere i 271 nomi nella rubrica del cellulare di Federico, cosa crea questo rapporto speciale? Il lunedì successivo Danilo ha fatto questa domanda ai nostri scavezzacollo.

Abbiamo lavorato non poco ma i risultati sono stati sorprendentemente efficaci, concisi e precisi:

·  TVB = l’affetto vivo e reciproco fra due persona

·  2, 4, 6, 8 = l’amicizia è un rapporto alla pari basato sul rispetto e sulla stima

Abbiamo scritti sul cartellone: TVB + 2,4,6,8 = AMICIZIA, e subito Katia spara: Easy! Servono solo due ingredienti (tostissimi!) per creare un’amicizia (con la A maiuscola!). Forse né io né Danilo l’avremmo detto con le stesse parole, ma il concetto ci sembra chiaro. Sorridendo, concordiamo. <!--D(['mb','\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>&nbsp;\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cb\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial;font-weight:bold\'\>Amicizia: bestia\nrara\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/b\>\u003cfont face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-family:Arial\'\>\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cb\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial;font-weight:bold\'\>L&#39;amicizia è un\nsentimento in estinzione\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/b\>\u003cfont face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-family:Arial\'\>, sembra essere sempre più confinata nel ghetto\ndell&#39;adolescenza e della vecchiaia: due età fra loro lontane, ma accomunate dal\ndesiderio di «fare gruppo» per vincere il senso di isolamento e di solitudine,\ndi diversità e di emarginazione che spesso tormenta i giovani e gli anziani. Si\ntratta però di un sentimento che nasce dal bisogno di far fronte ad una difficoltà\ncomune; un senso tribale del «clan», più che un sentimento di amicizia vero e\nproprio. Pare invece che l&#39;amicizia tenda ad essere pressoché assente dal mondo\ndegli adulti, sostituita da rapporti di convenienza e di interesse e dal\nrapporto di coppia, che si vuole totalmente coinvolgente, sensuale e\npassionale, tale da escludere tutto il resto del mondo. \u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>È bello invece mantenere ad ogni età un \u003cb\>\u003cspan style\u003d\'font-weight:bold\'\>cuore plurale\u003c/span\>\u003c/b\>, ovvero un cuore capace di\naprirsi agli altri coltivando le vecchie amicizie e promuovendo nuove occasioni\ndi incontro. Un cuore plurale è il cuore adulto di chi sa amare in maniera\nintensiva, cioè con profondità e costanza mantenendo alcune (pochissime)\nrelazioni fondamentali. Questo però senza dimenticare la possibilità di un\namore estensivo, capace di diffondersi ad ampio raggio, disinteressato, fresco\ne gioviale.\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>',1]);//-->

 Amicizia: bestia rara

L'amicizia è un sentimento in estinzione, sembra essere sempre più confinata nel ghetto dell'adolescenza e della vecchiaia: due età fra loro lontane, ma accomunate dal desiderio di «fare gruppo» per vincere il senso di isolamento e di solitudine, di diversità e di emarginazione che spesso tormenta i giovani e gli anziani. Si tratta però di un sentimento che nasce dal bisogno di far fronte ad una difficoltà comune; un senso tribale del «clan», più che un sentimento di amicizia vero e proprio. Pare invece che l'amicizia tenda ad essere pressoché assente dal mondo degli adulti, sostituita da rapporti di convenienza e di interesse e dal rapporto di coppia, che si vuole totalmente coinvolgente, sensuale e passionale, tale da escludere tutto il resto del mondo.

È bello invece mantenere ad ogni età un cuore plurale, ovvero un cuore capace di aprirsi agli altri coltivando le vecchie amicizie e promuovendo nuove occasioni di incontro. Un cuore plurale è il cuore adulto di chi sa amare in maniera intensiva, cioè con profondità e costanza mantenendo alcune (pochissime) relazioni fondamentali. Questo però senza dimenticare la possibilità di un amore estensivo, capace di diffondersi ad ampio raggio, disinteressato, fresco e gioviale.

L’amicizia è a rischio di estinzione ogni qualvolta siamo troppo impegnati per dedicare tempo agli altri, coltiviamo solo il nostro piccolo orticello senza interessarci alla vita degli amici, quando con i fatti o i sentimenti non partecipiamo a ciò che sta loro a cuore. Frenesia, egoismo ed assenteismo sono i bocconi avvelenati con cui intossichiamo le nostre amicizie; per evitare queste trappole ricordatevi di trovare il tempo per essere amici, cercare di incontrare l’altro e condividere con empatia quello che vive.

Così come sei

Un antico mito africano racconta di un tempo lontano in cui l’Acqua e il Sole erano amici e vivevano tutti e due sulla terra. Il Sole quasi quotidianamente si recava dall’amica Acqua  e la pregava continuamente di ricambiare la visita a casa sua. Un giorno l’Acqua gli disse  che se l’avesse voluta come ospite doveva ingrandire la sua casa  perché ovunque lei andasse la seguivano uno stuolo infinito di parenti, e la capanna dove lui e sua moglie Luna vivevano non poteva contenerli tutti. Il Sole decise allora di costruirsi una casa tanto grande da poter contenere l’Acqua e i suoi parenti. Quando terminò di costruirla invitò lei e la sua numerosa famiglia. Cominciarono allora ad entrare acqua di fiume, di lago e di stagno, acqua piena di pesci e di ranocchie, di squali e coccodrilli. Dopo un po’ il Sole e la  Luna si ritrovarono a bagno fino alle ginocchia e l’Acqua disse che forse erano in troppi, che sarebbe stato meglio andar via, ma Sole e Luna  ci tenevano ad essere gentili e la invitarono a restare. L’Acqua continuò a riversarsi nella casa e in poco tempo arrivò al soffitto, poi al tetto e alla fine inghiottì la terra tutt’intorno. Al Sole e alla Luna non restò che rifugiarsi in cielo dove vivono ancora oggi. <!--D(['mb','\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>Non vi è amicizia se non là dove la distanza è\nconservata e rispettata. Ben venga l’accoglienza entusiasta, ma\nattenzione a mantenere le distanze necessarie. Sole e Luna hanno voluto\naccogliere l’Acqua, ma quando si sono accorti che rischiavano di annegare\nhanno preferito allontanarsi per mantenere la loro identità. Accolgo l’altro\nsenza farmi sommergere da lui, sapendo di essere differenti, consapevoli però\ndi aver bisogno l’uno della diversità dell’altro e trovando in essa\nmaggior forza e ricchezza per entrambi. Grazie al cielo la Luna quella volta ha\npensato di salire lì in alto. Che ne sarebbe altrimenti delle notti di luna\npiena che si specchia nel mare se questa fosse stata inghiottita dall’acqua?\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>Il Sole e la\n Luna sono così gentili che anche quando l’Acqua è\ninondante, non le dicono “esci fuori”. L’amicizia non vuol\ndire “mi piaci se…”; l’amico è tale quando attraverso\ngesti e parole ci aiuta a comprendere i nostri limiti, il nostro modo\ninadeguato di essere o di fare senza giudizi, ci accetta per quello che siamo\nsenza volerci cambiare a suo piacimento o asservire ai suoi bisogni ed\ninteressi. È amico chi ci aiuta a crescere in meglio, cercando ciò che è vero, buono\ne bello. L’amicizia è il luogo dove qualcuno si prende cura della tua\nvulnerabilità. \u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>L’amico non ci lascia nella solitudine\ndell’errore, del limite, è autentico se ci sprona a cercare nuovi modi di\nessere, così da trovare spazi di verità su di sé, gli altri, la vita e il suo\nsenso. Dice San Giovanni Crisostomo “potrai raccogliere tesori di ogni\ngenere ma nulla vale quanto un amico sincero”.\u003c/span\>\u003c/font\>\u003c/p\>\n\n\u003cp style\u003d\'text-align:justify\'\>\u003cfont size\u003d\'3\' face\u003d\'Arial\'\>\u003cspan style\u003d\'font-size:12.0pt;font-family:Arial\'\>',1]);//-->

Non vi è amicizia se non là dove la distanza è conservata e rispettata. Ben venga l’accoglienza entusiasta, ma attenzione a mantenere le distanze necessarie. Sole e Luna hanno voluto accogliere l’Acqua, ma quando si sono accorti che rischiavano di annegare hanno preferito allontanarsi per mantenere la loro identità. Accolgo l’altro senza farmi sommergere da lui, sapendo di essere differenti, consapevoli però di aver bisogno l’uno della diversità dell’altro e trovando in essa maggior forza e ricchezza per entrambi. Grazie al cielo la Luna quella volta ha pensato di salire lì in alto. Che ne sarebbe altrimenti delle notti di luna piena che si specchia nel mare se questa fosse stata inghiottita dall’acqua?

Il Sole e la Luna sono così gentili che anche quando l’Acqua è inondante, non le dicono “esci fuori”. L’amicizia non vuol dire “mi piaci se…”; l’amico è tale quando attraverso gesti e parole ci aiuta a comprendere i nostri limiti, il nostro modo inadeguato di essere o di fare senza giudizi. Ci accetta per quello che siamo senza volerci cambiare a suo piacimento o asservire ai suoi bisogni ed interessi: è amico chi ci aiuta a crescere in meglio, cercando ciò che è vero, buono e bello. L’amicizia è il luogo dove qualcuno si prende cura della nostra vulnerabilità.

L’amico non ci lascia nella solitudine dell’errore, del limite, è autentico se ci sprona a cercare nuovi modi di essere, così da trovare spazi di verità su di sé, gli altri, la vita e il suo senso. Dice San Giovanni Crisostomo “potrai raccogliere tesori di ogni genere ma nulla vale quanto un amico sincero”.

Dolcezza nella fatica

L’altro giorno ho incontrato Danilo in treno, anche lui stava andando all’università. Sulle scale della stazione, prima di salutarci, gli regalo il Poket coffee che avevo in tasca. Sognavo già di poterlo gustare nella pausa tra una lezione e l’altra, ma il desiderio di fargli una gentilezza ha vinto. Poso il cioccolatino sulla sua mano e mi dice “Grazie, sono i miei preferiti”.

Non so di preciso come sia nata l’amicizia tra me e Danilo, lui è più giovane di due anni, silenzioso, mite e molto preciso; insomma siamo parecchio diversi. Poi ripensandoci, mi accorgo che il nostro legame si è rinsaldato una sera, tra poche parole e un lungo silenzio di passi. Dopo una giornata di animazione, camminando verso casa gli ho detto: “Nel tuo salotto ho visto la foto di mio cugino, mi ha fatto sentire che la tua famiglia condivide con noi il dolore per la sua perdita. So che ora tua mamma non sta bene. Sentiti accompagnato, e se vuoi sono qui”. Non ne abbiamo mai più parlato, ma da quella sera io e Danilo siamo amici.

La fatica non cerca spiegazioni, ma condivisione. Non vuole legittimazione, ma partecipazione. Ecco allora l’amico e la sua presenza: la pena si consola quando il dolore ha dei compagni (W. Shakespeare). Il dialogo con l’amico ridimensiona i problemi e li presenta in un’altra luce. La vicinanza di un compagno diventa uno scudo, controbilancia tutti i carichi che pesano addosso ogni giorno.

 

L’amicizia rivela qualcosa di Dio

L’amicizia è Dio seduto al pianoforte che posa la mano destra e sinistra su punti diversi della tastiera. Nero e bianco si fondono, toni acuti con i bassi, il Do incontra un Sol; la diversità diventa un accordo. Grazie all’opera del compositore, ciò che era lontano si incontra.

Ogni amicizia è un guizzo di divino che viene a rendere musica l’umano; un misterioso accordo tra persone che rivela qualcosa di Dio. L’amico ci permette di sentire l’opera di Dio su di noi e vedere che Lui si fa vicino attraverso gli amici.

Vi ricordate Federico e i suoi 271 contatti? Poi io e la mia ventina di amici? Pensandoci ancora un po’ più a fondo, direi che tra quella ventina, stanno sulle dita di una mano gli amici che mi hanno aiutato ad essere “buona musica” con loro.

271 o le dita di una mano non conta; non importa il numero di coloro per i quali siamo importanti, ma l’intensità con cui viviamo i nostri rapporti d’amicizia.

Chiara e Francesca

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