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CAPO XV

La sua età, la sanità cagionevole, l'in¬≠nocenza di sua vita l'avrebbero certamente dispensato da ogni sorta di penitenza; ma egli sapeva che difficilmente un giovane può conservare l'innocenza senza la peni¬≠tenza, e questo pensiero faceva si che la via dei patimenti per lui sembrava coperta di rose.


CAPO XV

da Spiritualità Salesiana

del 05 maggio 2009

Sue penitenze.

La sua età, la sanità cagionevole, l’in­nocenza di sua vita l’avrebbero certamente dispensato da ogni sorta di penitenza; ma egli sapeva che difficilmente un giovane può conservare l’innocenza senza la peni­tenza, e questo pensiero faceva si che la via dei patimenti per lui sembrava coperta di rose. Per penitenza non parlo del sop­portare pazientemente le ingiurie e i di­spiaceri, non parlo della continua mortifi­cazione e compostezza di tutti i suoi sensi nel pregare, nella scuola, nello studio, nella ricreazione. Queste penitenze in lui erano continue.

Io parlo solamente delle penitenze afflit­tive del corpo. Nel suo fervore avea sta­bilito di digiunare ogni sabato a pane ed acqua in onore della Beata Vergine, ma il confessore glielo proibì; voleva digiunare la quaresima, ma dopo una settimana la cosa venne a notizia del Direttore della casa, e tosto gli fu vietata. Voleva almeno lasciare la colezione, ed anche tal cosa gli venne proibita. La ragione per cui non gli si permettevano quelle penitenze era per impedire che la sua cagionevole sanità non venisse rovinata intieramente. Che fare a­dunque ? Proibito di fare astinenza nel cibo, prese ad affiggere il corpo in altre maniere. Cominciò a mettersi schegge di legno e pezzi di mattone in letto per rendersi molesto il medesimo riposo; voleva portare una specie di cilicio; le quali cose gli vennero eziandio tutte proibite. Egli si appigliò ad un novello mezzo. In tempo d’autunno e d’inverno lasciò inoltrare la stagione senza accrescere coperte al letto, sicché eravamo a gennaio, ed egli era tut­tora coperto da estate. Un mattino rimasto a letto per qualche incomodo, il Direttore l’andò a visitare. Al vederlo tutto aggo­mitolato gli si avvicinò, e si accorse che non aveva altro addosso che una sottile copertura. Perché hai fatto questo, gli disse? Vuoi morire di freddo? No, rispose, non morrò di freddo. Gesù nella capanna li Betlemme, e quando pendeva in croce, era meno coperto di me.

Allora gli fu assolutamente proibito di intraprendere penitenze di qualsiasi genere, senza prima dimandarne espressa licenza; al quale comando, sebben con pena, si sottomise. Una volta lo incontrai tutto af­flitto, che andava esclamando: povero me! io sono veramente imbrogliato. Il Salva­tore dice, che se non fo penitenza, non andrò in paradiso; ed a me è proibito di farne: quale adunque sarà il mio paradiso?

- La penitenza, che il Signore vuole da te, gli dissi, è l’ubbidienza. Ubbidisci, e a te basta.

- Non potrebbe permettermi qualche altra penitenza ?

- Sì: ti si permettono le penitenze di | p. 66 | sopportare pazientemente le ingiurie qua­lora te ne venissero fatte; tollerare con rassegnazione il caldo, il freddo, il vento, la pioggia, la stanchezza e tutti gli inco­modi di salute che a Dio piacerà di man­darti.

- Ma questo si soffre per necessità.

- Ciò che dovresti soffrire per neces­sità offrilo a Dio, e diventa virtù e merito per l'anima tua.

Contento e rassegnato a questi consigli, se ne andò tranquillo.

 

san Giovanni Bosco

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