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A Roma, la firma della Costituzione europea

Giornata storica. E' stata firmata oggi al Campidoglio la Costituzione europea. Nella stessa sala dei Trattati di Roma del 1957, i capi di Stato e di Governo di 25 paesi hanno gettato le basi per un'unione effettiva di popoli e culture.


A Roma, la firma della Costituzione europea

da Attualità

del 01 ottobre 2004

 ROMA – Termine inflazionato e un po’ banale, ma non si esagera a definire storica la giornata di oggi. Dopo un lungo percorso segnato da compromessi, passi in avanti e frenate brusche (prima fra tutte, il mancato riconoscimento delle radici cristiane, auspicato dal papa), nella sala degli Orazi e Curiazi del Campidoglio, è stato firmato il Trattato costituzionale dell’Unione europea. Il documento, approvato a Bruxelles il 18 giugno scorso dai 25 paesi membri, è il risultato di un confronto serrato, iniziato nel 2001, che è riuscito a superare il contrasto tra la difesa degli interessi nazionali e la volontà di creare un sistema di regole e principi uguali per tutti. La cerimonia di oggi ha avuto un valore significativo, anche perché si è intrecciata con la memoria di un cammino cominciato nel 1957, proprio nella sale del municipio di Roma, quando Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Olanda firmarono i Trattati istitutivi della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità europea per l'energia atomica (Euratom). Una scelta, dettata allora dal desiderio di superare contrasti e attriti economici, alla base delle due guerre mondiali, che ha avuto il merito di innescare un processo, capace di definire un’unione effettiva, con profondi limiti, ma che tuttavia, è destinata ad allargare sempre più gli orizzonti.Una giornata importante, dunque, che segnerà l’inizio del processo di ratifica da parte dei vari Parlamenti, affinché la nuova costituzione possa essere definitivamente adottata. Il primo Stato a farlo, sarà l’Italia che già domani vedrà approvato dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge di ratifica; altri paesi seguiranno invece la via del referendum, primo fra tutti la Spagna, che andrà alle urne il 20 febbraio prossimo. Intanto, l’Europa si gode l’emozione di un traguardo raggiunto, con la consapevolezza che il cammino d’integrazione non è ancora finito e che forse comincia oggi a tutti gli effetti.

25 marzo 1957: la firma dei Trattati di Roma

 

In una capitale blindata per ovvie ragioni di sicurezza, sono così sfilate le delegazioni delle 25 nazioni, oltre a quelle della Turchia, Bulgaria e Romania, paesi candidati ad entrare nell’Unione nei prossimi anni e della Croazia, presente in veste di osservatore. Presenti tutti i leader, da Tony Blair a Jacques Chirac, da Gerard Schroeder a Luis Rodrìguez Zapatero, oltre alle autorità italiane, al presidente della Commissione europea, Romano Prodi e al designato Manuel Barroso. Dopo l’accoglienza dei capi di Stato e di Governo e dei Ministri degli Esteri nel cortile michelangiolesco, nella Sala Giulio Cesare si è svolta la sessione di apertura con i discorsi ufficiali del sindaco di Roma Walter Veltroni e del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a cui è seguito, nella vicina sala degli Orazi e Curiazi, il momento solenne della firma. Dopo aver salutato tutti i capi di Stato e di governo presenti, il presidente della repubblica Ciampi ha preso posto, alla sinistra del tavolo per la firma, accanto al presidente della Convenzione europea, Valery Giscard d'Estaing. Da parte sua, Berlusconi ha definito quella di oggi ''una data storica'' per l'Europa che ''si dà una Costituzione europea'', un giorno che vede diventare ''l'utopia dei padri fondatori una meravigliosa realtà'''. La cerimonia si è svolta nell’emozione generale, in un vero e proprio set dalle grandi occasioni, in preparazione da mesi, con tanto di scenografie e riprese televisive coordinate dal regista Franco Zeffirelli.

LA COSTITUZIONE IN PILLOLE

PARLAMENTO EUROPEO - Esercita, insieme al Consiglio dei ministri, le funzioni legislative e di bilancio. Elegge il presidente della Commissione e ratifica la nomina del ministro degli Esteri e dei commissari. Vede aumentati i suoi poteri di co-decisione e ha l'ultima parola su tutte le spese dell'Unione. E' composto da un massimo di 750 membri. Gli stati, in base alla popolazione, avranno un minimo di sei deputati e un massimo di 96. CONSIGLIO EUROPEO - Viene ora istituzionalizzato. Ha l'incaricato di dare all'Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e definire orientamenti e priorità politiche generali. Non esercita alcuna funzione legislativa. E' composto dai capi di Stato e di governo degli stati membri, dal suo presidente e da quello della Commissione. Il ministro degli Esteri partecipa ai lavori. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO - Novità introdotta dalla Costituzione: presiede i lavori del Consiglio europeo, ne assicura preparazione e continuità. Ha la rappresentanza esterna dell'Unione 'senza pregiudizio delle responsabilità del ministro degli Esteri'. E' eletto dal Consiglio europeo per un mandato di 30 mesi, rinnovabile una volta. Può far parte di altre istituzioni europee, non può avere mandati nazionali. CONSIGLIO DEI MINISTRI - Insieme all'Europarlamento svolge funzioni legislative e di bilancio. E' composto da un rappresentante di ogni Stato membro a livello ministeriale per ciascuna delle sue formazioni. Ad eccezione di quello degli Esteri la presidenza di ogni consiglio viene fatta a rotazione ugualitaria da un gruppo di tre Paesi per diciotto mesi. COMMISSIONE EUROPEA - Promuove l'interesse generale europeo e prende le iniziative appropriate a tale fine. Verifica il rispetto della Costituzione e l'applicazione del diritto dell'Unione sotto il controllo della Corte di giustizia. Promuove ogni atto legislativo salvo quelli per cui la Costituzione dispone altrimenti. Assicura la rappresentanza esterna dell'Unione tranne su politica estera e difesa comune, promuove la programmazione annuale e pluriennale. E' composta da un commissario per ogni Stato membro fino alla seconda legislatura dopo l'approvazione della Costituzione. Successivamente (presumibilmente dal 2014) i suoi componenti saranno ridotti ai due terzi degli stati membri, salvo diversa decisione presa all'unanimità dal Consiglio europeo. PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE - Definisce gli orientamenti nel quadro in cui la Commissione esercita la sua missione, sceglie i commissari, può nominare dei vicepresidenti della Commissione. E' eletto dall'Europarlamento su proposta del Consiglio europeo. MINISTRO DEGLI ESTERI - Contribuisce all'elaborazione di una politica estera, di sicurezza e di difesa comune. Presiede il Consiglio Affari esteri. E' vicepresidente della Commissione. Viene eletto dal Consiglio europeo d'accordo con il presidente della Commissione e con ratifica dell'Europarlamento. PROCEDURE LEGISLATIVE - La Costituzione provvede a una drastica riduzione. Erano oltre venti: sono state limitate a un terzo. CORTE DI GIUSTIZIA - Assicura il rispetto dei diritti nell'interpretazione e l'applicazione della Costituzione. Comprende anche il tribunale di grande istanza ed i tribunali speciali. E' formata da un giudice per ogni Stato membro. MAGGIORANZA QUALIFICATA - A partire dal 2009 sarà basata sul 55 per cento degli Stati membri, con un minimo transitorio di quindici che rappresentino almeno il 65 per cento della popolazione complessiva. Quando le decisioni riguardano provvedimenti che non sono proposti dalla Commissione o dal ministro degli Esteri, per la maggioranza occorrono il 72 per cento degli Stati, pari ad almeno il 65 per cento della popolazione. Resta il diritto di veto in tema di fiscalità e ci sono formule di maggioranza diverse per la cooperazione giudiziaria, la politica sociale sociale e quella estera. Sono facilitate, in alcuni settori, le cooperazioni rafforzate.GOVERNANCE ECONOMICA - La Costituzione attribuisce più poteri alla Commissione nella sorveglianza dei conti pubblici nella sola fase di verifica di deficit eccessivo, ma non in quella sulle misure per ridurlo. Ai Paesi dell'eurozona è attribuito il potere di valutare l'ingresso di nuovi membri in Eurolandia. Viene allegata una dichiarazione in cui si riafferma l'impegno a rispettare il dettato del Patto di stabilità. DIRITTO DI INIZIATIVA POPOLARE - Se un milione di cittadini europei, suddivisi su un numero di paesi ancora da determinare, lo richiede la Commissione sarà invitata ad adottare un'iniziativa legislativa.Approfondimenti:- I dieci nuovi paesi membri

Matteo Spicuglia

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