Donboscoland

21 Grammi

Una storia di speranza e umanità, di elasticità e sopravvivenza. Tre persone: Paul, Jack e Cristina. Un incidente imprevisto riunisce le loro vite e il loro destino. Toccheranno i vertici dell'amore, l'abisso della vendetta, la promessa di redenzione. 21 grammi è il peso che si perde quando si muore, il peso portato da chi sopravvive. Quanto pesano 21 grammi?La vendetta, il perdono, la redenzione


21 Grammi

da Quaderni Cannibali

del 12 aprile 2004

Pellicola di fortissimo impatto emotivo, tesa, aspra ma onesta, piena di dolore e redenzione, 21 grammi si presenta come un film che non prevede mezze misure, o piace o lascia amareggiati. Per comprendere questo film bisogna condividere un certo tipo di premesse: che le sofferenze raccontino la vita, che tra le pieghe di lacrime e urla si annidi sempre la speranza, la bellezza in un abbraccio, in un incontro o in un silenzio condiviso.

Le vicende in questo film sono volutamente spezzate, mischiate, con finali anticipati ma allo stesso tempo enigmatici. Questo meccanismo funziona accompagnandolo spettatore in un vortice di tensione non lineare e forse anche per questo ancor più serrata. Il professore Paul Rivers (Sean Penn) è affetto da una grave malattia cardiaca per la quale si rende indispensabile un trapianto; ad assisterlo in un momento così difficile c’è la moglie Mary (Charlotte Gainsbourg), ostinatamente decisa ad avere da lui un figlio. Jack Jordan (Benicio Del Toro) è un ex poco di buono, faticosamente avviato a rifarsi una vita onesta, per provvedere alla propria famiglia e seguire alla lettera i dettami di una fede ossessiva. Cristina Peck (Naomi Watts) è moglie e madre affettuosa, dimentica di quelli che furono gli eccessi di gioventù. Sarà il destino ad unire tragicamente le loro vite.

Questi personaggi perdono tutto... ma vincono anche qualcosa? C'è una speranza? Il regista Alejandro González Iñárritu risponde: “Il film è sulla perdita, ma una speranza c'è. Alla fine vincono loro stessi. Dipende da cosa mettiamo nella nostra vita, è una forma di redenzione anche il poter ritrovare se stessi. È facile parlare di speranza in un film di buoni sentimenti, noi volevamo farlo in un film più difficile. I nostri personaggi vincono l'opportunità di darsi una nuova chance. Pensano di essere in paradiso perché vengono da diversi inferni”.

Il film non cerca soluzioni facili: l’umanità tratteggiata è afflitta da limiti naturali e quando il destino si intromette, l’ottimismo resta un barlume così fioco da nascondersi in uno sguardo, in un bacio, nell’amore dei corpi ed in qualche battuta nascosta, non sempre consolatoria. Eppure la vita continua, difficile, ma continua, disperata, tra le dita di figure inquiete, contraddittorie come tutti gli esseri umani, votate al perdono ed alla vendetta, al pentimento, alla codardia e, quando possibile, alla redenzione.

Grandi interpreti che sono semplicemente straordinari: Sean Penn (già magistrale in Mi chiamo Sam e vincitore della Coppa Volpi ottenuta alla 60ª Mostra del Cinema di Venezia come miglior attore) Del Toro e Naomi Watts.

Si dice che 21 grammi siano il peso che un corpo perde al momento della morte. Che ci crediate o meno, quello è il peso dell’anima!

 

CGS Schio

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