Francesco celebrerà la Messa in Coena Domini nel Centro Accoglienza per Richiedenti Asilo...
Il prossimo Giovedì Santo, Papa Francesco si recherà a Castelnuovo di Porto per celebrare la Messa in Coena Domini con i giovani profughi ospiti del Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA). Lo rende noto mons. Rino Fisichella, in un articolo pubblicato sulla edizione odierna de L’Osservatore Romano.
“Sarà un segno semplice ma eloquente”, scrive il presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, spiegando che la visita del Santo Padre sarà accompagnata dalla celebrazione del rito della lavanda dei piedi.
“Su dodici profughi – sottolinea Fisichella – il Papa si inchinerà e laverà loro i piedi come segno di servizio e attenzione alla loro condizione”. Il gesto di Francesco, spiega, “vuole dirci che è necessaria la debita attenzione verso i più deboli di questo momento storico; che siamo chiamati tutti a restituire loro dignità senza ricorrere a sotterfugi. Ci spinge a guardare verso Pasqua con gli occhi di chi fa della sua fede una vita vissuta a servizio di quanti portano impresso nel loro volto i segni della sofferenza e della violenza”.
Inoltre, molti dei giovani a cui il Papa laverà i pedi non sono cattolici. “Il segno di Papa Francesco pertanto – commenta l’arcivescovo – diventa ancora più eloquente. Indica la via del rispetto come strada maestra per la pace. Rispetto, nel suo valore semantico, significa accorgersi che c’è un’altra persona accanto a me. Una persona che cammina con me, soffre con me, gioisce con me… Lavando i piedi ai profughi, Papa Francesco chiede rispetto per ognuno di loro”.
Il Centro Accoglienza dove si recherà il Pontefice, è stato aperto nel maggio 2008. Attualmente è uno dei più grandi centri di prima accoglienza per rifugiati in Italia; da aprile gestito dalla cooperativa Auxilium. È collocato nella zona industriale di Castelnuovo di Porto, a 30 km da Roma e a 7 km dal centro abitato più vicino (Capena). Attualmente ospita circa 900 profughi, tra cui donne e bambini, molti provenienti dall’Africa.
Redazione Zenit
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