«Adoro camminare. Camminare e camminare nella natura. Sono andato camminando in tanta parte del mondo e penso che non smetterò mai. E' una sensazione incredibile».
Con Rocco ci vediamo in un parco, in una delle grandi ville della città, immerse nel verde. Parliamo passeggiando.
“Adoro camminare. Camminare e camminare nella natura. Sono andato camminando in tanta parte del mondo e penso che non smetterò mai. E' una sensazione incredibile: ti muovi all'interno di uno scenario naturale con delicatezza e lentamente, ti insinui leggero senza invadere. Silenzi. Profumi. Scopri il vero linguaggio del mondo, quello che il chiasso di questa civiltà ha coperto del tutto. E così, in questa dimensione, che ha tempo e spazi solo suoi, anche il tuo corpo trova nuove potenzialità. Respiri pieni e una serenità invadente, che non finisce mai. La mia è una forma di ribellione. Ribellione al correre continuo, senza criterio, al chi si ferma è perduto, a chi ti spinge se rallenti un po', alla confusione rumorosa, all'esigenza di districarsi nella vita quotidiana in queste città che fagocitano ogni istante del tuo tempo senza lasciarti un solo momento… per restare immobile e comprendere.
Certo mi hanno insegnato che lavorare è indispensabile per vivere, quindi si deve lavorare anche se l'attività che svolgi non ti piace. Nell'ultimo viaggio che ho fatto, lungo i sentieri dell'Irlanda, ho riflettuto a lungo sulla possibilità di intraprendere un cammino alternativo, un modello diverso di esistere, di esistere in questo mondo. Nel mondo di oggi, sarebbe una scelta radicale...”.
Rocco sospira un paio di volte. Insegue con lo sguardo non so cosa. “Credo proprio che proverò”.
Gioia Quattrini
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