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Workshop 2013.. Per non dimenticare!

Da un paio d'anni, a qualche giorno dalle Feste dei Giovani e dei Ragazzi, ogni ragazzo che ha partecipato ai Workshop ha ricevuto una lettera. Diventa un modo per ringraziarli della loro presenza, per invitarli a riflettere su quello che hanno vissuto. Ecco alcune riflessioni che ci hanno inviato.


Workshop 2013.. Per non dimenticare!

 

Da un paio d’anni, a qualche giorno dalle Feste dei Giovani e dei Ragazzi, ogni ragazzo che ha partecipato ai Workshop riceve una lettera. Diventa un modo per ringraziarli della loro presenza, per invitarli a riflettere su quello che hanno vissuto e a condividerlo con il loro responsabile. Questo perché si corre il rischio che, tornati alla propria quotidianità, si chiude l’esperienza dei workshop tra due belle parentesi lasciando che l’energia di quei giorni si traduca in amara nostalgia piuttosto che in vita!

Di seguito viene riportato il contenuto della lettera e degli stralci di alcune delle risposte che ci sono arrivate!

 

“Carissimo giovane,

innanzitutto GRAZIE per aver detto sì, per la tua presenza, per aver deciso di mettere a servizio di altri giovani come te la tua arte, di aver donato loro un pezzetto della tua vita. Grazie per la condivisione di un sorriso, una parola, un abbraccio. La tua presenza è stata preziosa, senza di essa la festa non sarebbe stata la stessa. Forse ti potrà sembrare un pochino esagerato, invece è proprio questo il suo segreto. Le cose grandi sono tali grazie a tutti i piccoli particolari che le compongono.

Come in tutte le cose belle, in ogni esperienza significativa, c’è il pericolo che tornati a casa, tutto torni come prima, che il quotidiano assorba la nostra mente e il nostro cuore, chiudendo l’esperienza tra due belle parentesi. Ecco, tutte le emozioni che abbiamo vissuto insieme assumono senso solo se riescono a trasformare il nostro cuore, facendoci tornare a casa con una spinta in più, con qualche domanda sulla nostra vita, con la voglia di impegnarci a vivere bene le nostre relazioni, i nostri impegni, la nostra quotidianità, con la certezza che c’è speranza. Abbiamo vissuto un’esperienza reale che non può non averci toccato l’anima.

Le emozioni vissute durante la preparazione e nella festa sono state tante, e sappiamo che tutto questo non è facile da gestire. Per questo ti suggeriamo, attraverso qualche domanda, di riprendere in mano i giorni della festa senza lasciare che le emozioni passino e non dicano nulla alla nostra vita.

“Se non muoviamo un passo verso il Paradiso, lui non verrà da noi”:

- Durante questi giorni hai mai scelto di fare qualche passo verso il bene, verso il Paradiso?

- C’è stato un momento particolare in cui ha sentito che la tua arte, unita a quella degli altri tuoi compagni era più potente che da sola? Oppure è stata solo a servizio di se stessa facendo vincere la voglia di apparire?

“Mi sento acceso come mai prima”

- C’è stato un momento in cui ti sei sentito parte di qualcosa di grande? Hai mai pensato di essere al posto giusto, nel momento giusto, con le persone giuste?

"Anche voi scegliete di tornare per cambiare... Per cambiare le cose diffondendo un sogno, un desiderio”

- Ora che sei tornato alla tua quotidianità, senti che qualcosa in te è cambiato? E le persone accanto a te (i tuoi amici, compagni di classe, la tua famiglia) se ne sono accorte?

Un piccolo consiglio che ti diamo è quello di condividere le risposte a queste domande con qualcuno, un adulto per te significativo, una guida spirituale, con il don o la suora del tuo oratorio/parrocchia/scuola, o con il tuo animatore responsabile.

Se questa esperienza ha suscitato in te qualche domanda, custodiscila nel cuore e chiedi al Signore che ti guidi nella ricerca della risposta, fiducioso del fatto che a suo tempo tutto comprenderai!

"Anche voi scegliete di tornare per cambiare, praticate la strada del cambiamento. Per cambiare le cose diffondendo un sogno, un desiderio. Un desiderio di Gioia vera. Abbiate speranza, aprire questa porta significa lasciare aperto uno spiraglio nella vostra anima perché la Fede possa fare capolino. E' l'unico modo per cui Dio può far crescere in ciascuno quel seme di eternità, di gioia, di felicità che da sempre ha piantato nei nostri cuori. Buon viaggio! A tutti quanti!"

Sì per il mondo un pezzo di paradiso...”

 

LA PAROLA AI RAGAZZI…

 

“Durante questi giorni mi sono impegnato a stare sempre allegro anche se non sempre ahimè ci riesco, per me questo è uno dei tanti modi per fare un passo verso il paradiso… Mi sono sentito parte di qualcosa di grande per tutta la giornata della festa dei giovani… Sicuramente qualcosa in me è cambiato dopo questa travolgente e bellissima esperienza e spero che le persone che mi circondano ogni giorno (amici, parenti e compagni di scuola) si siano accorti di questo mio cambiamento interiore. Si proprio interiore perché il workshop serve anche a questo, a sentirsi sempre più vicini con il Signore.”

Albert B.

 

“Da dove iniziare, posso dire grazie perchè nonostante il lungo viaggio ci avete fatto sentire a casa e ci avete coccolati in tutti i modi con la vostra grande accoglienza e la vostra apertura verso gli altri! (Non è mai così scontato questo)... Il workshop mi è servito per affinare tecniche e imparare alcuni modi per fare animazione che ancora non avevo pensato o visto… Sicuramente la mia "arte", se così la possiamo chiamare =), da sola non va avanti. Ho già l'esperienza qui ad Alghero con il gruppo di animazione di cui faccio parte, in un gruppo si fondono qualità, aspettative, difetti, caratteri diversi che, messi insieme e se saputi calibrare verso un obbiettivo comune e con una grande voglia di costruire e crescere insieme riescono a dare passo dopo passo grandi risultati... Penso che curare i rapporti e creare reti di relazione con le persone sia fondamentale sia per l'affiatamento nei vari workshop e sia perchè a prescindere da questo fatto penso che questo creare dei "ponti" è un dono e un'occasione che ci viene fatta, è un peccato non sfruttare quest'opportunità!.. L'altra grande occasione che ci viene offerta è quella di portare frutto ed investire sul nostro territorio, con le persone che incontriamo tutti i giorni!... Certo, prima di questo è utile fare un lavoro di interiorizzazione dell'esperienza per evitare anche di ritornare a casa gasato a mille e non riuscire a gestire l'entusiasmo, che sicuramente chi è rimasto a casa non riuscirebbe a capire e si ritroverebbe investito da tutto questo invece di rimanerne avvolto. Il segreto sta nell'essere bravi ad adattare le cose apprese nella realtà in cui si vive.”

Manuel C.

 

“Io credo che siamo riusciti ad avvicinarci al paradiso, e l'abbiamo fatto assieme! Sia come gruppo, sia come famiglia, fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre che ci dava la forza di non mollare, di insistere ed imparare, volendo bene a persone che neanche conoscevamo.. senza sapere la storia delle altre persone, i problemi, le difficoltà, riuscivamo a guardarci negli occhi ed entrare nell'anima dell'altro, comprendendo le difficoltà senza conoscerle... Stage in Action si chiama anche "teatro corale" ma se sei solo, non puoi formare un coro!! C'è bisogno di un gruppo, un gruppo compatto… quando alla FdR dovevo dire una parte tutta mia, inizialmente mi sono sentita grande, potente, forte, ma poi mi sono resa conto che non era quello lo scopo per me… il mio scopo non era farmi notare, quanto mettermi da parte, "nascondermi" dentro il gruppo, e rendere forte il nostro lavoro assieme!... Tornata alla solita routine i cambiamenti si sono notati da subito, non cambiamenti fisici certo, ma il mio punto di vista è cambiato! Il mio orizzonte si è allargato, nel mio cuore colmo di gioia straboccava felicità, avevo trovato una grande forza!”

Federica D. M.

 

“Per quanto mi riguarda, fin dall’inizio si è sentito uno spirito di collaborazione tra noi ragazzi del WS di High School Stage. In realtà non c’è stato solo un momento preciso in cui ho sentito che la mia arte era più potente unita a quella degli altri, ma questo è capitato in diverse occasioni, perché durante queste giornate è indispensabile mettere insieme le forze in ogni momento a partire dallo spettacolo... Anche il momento delle prove è fondamentale, perché è il momento in cui cominci a conoscere i compagni che ti affiancheranno durante lo spettacolo, quindi inizi a scoprire anche le loro arti, quello che loro sanno fare, che sanno condividere con gli altri. Ed è anche il momento in cui impari da loro… Sentire di essere al posto giusto, nel momento e con le persone giuste è una sensazione inspiegabile... La parte migliore è quando arriva quel benedetto momento di pausa, sei dietro le quinte, e vedi il palazzetto stracolmo di ragazzi. E’ veramente un’emozione fantastica! Di sicuro queste sono esperienze che non si dimenticano in due giorni, proprio perché senti di esserti arricchito dentro tè stesso di nuove emozioni, capacità e amicizie. Senti di avere qualcosa in più degli altri, ma anche qualcosa da condividere. Perché senza dubbio tutto quello che ho imparato durante quel weekend servirà in futuro a me, ma anche ai miei amici e a tutti coloro che mi circondano... Anche se eravamo in tanti ci siamo sentiti veramente tutti importanti!

Grazie ancora”

Stefania B.

 

“La cosa più difficile per chi come me ha l'abitudine di voler stare al centro della scena è quello di mettersi al servizio per gli altri sapendo che potresti non apparire. Però questa volta mi sono sentita al servizio degli altri, ho sentito che da sola non avrei potuto far niente... qualcosa in me ha subito un cambiamento, ho cominciato a sorridere nonostante alcune cose vadano male, ho cominciato ad essere ottimista, ma mi rendo conto che la cosa è faticosa e che ho davanti a me un cammino molto difficile ma che voglio intraprendere. Sento che questa è la mia strada in salita e che sono contenta di aver cominciato ad affrontare.”

GRAZIE!

Elisa G.

 

“Non posso negare che pretendere di fare “qualche passo verso il bene, verso il Paradiso” in un’esperienza che, per quanto intensa, comunque dura pochi giorni mi sembra un po’ azzardato.. Certamente ho sentito molto il senso di appartenenza, di gruppo, di essere solo una piccola parte nell’immenso lavoro per la preparazione della festa, comprendendo che il mio lavoro non sarebbe stato niente se non fosse stato condotto dall’artista e condiviso con i miei compagni... Sempre per lo stesso motivo, credo che non sia solo l’esperienza del  Workshop a dover portare un cambiamento nella nostra vita, a farci sentire qualcosa di diverso, a promuoverci testimoni all’interno degli ambienti che frequentiamo, ma l’esperienza accompagnata alla vita nel proprio oratorio, scuola, o quel che è. Grazie e all’anno prossimo!”

Sonia S.

 

“Ripensando all'esperienza che ho avuto, alle persone che ho conosciuto, con cui ho lavorato e i miei responsabili, guardando l'esito della Festa dei Giovani, penso di aver fatto, inconsciamente, un enorme passo verso il bene... In quel momento non era importante mettere la mia persona al centro del tutto, ma era importante far vedere ai ragazzi presenti cosa può fare il lavoro di squadra, e penso che sia ben riuscito... Non so se le persone accanto a me se ne sono accorte, ma quello che è evidente a tutti è che quando ne parlo mi si illuminano gli occhi.”

Martina F.

 

“Sicuramente è stata una fortissima emozione, diciamo che non devi impegnarti per aiutare qualcuno o compiere una buona azione perchè per conto mio è stata una cosa assolutamente spontanea.. In tutti quei giorni mi sono sentita bene con me stessa, nel posto giusto, al momento giusto e soprattutto con la gente giusta. Sinceramente io sono di carattere molto aperto, espansiva e generosa, tendo a mettere in secondo piano me per mettere in evidenza la felicità altrui, quindi io mi sono sentita cambiata dentro perchè è pur sempre stato un percorso di maturazione.

Al prossimo anno“

Giulia

 

Un grazie particolare a tutti i ragazzi che hanno condiviso le proprie riflessioni!

Staff Workshop

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